Il 20 gennaio sarebbe stata la data fissata per tirare le somme, per il uovo accordo di programma Ast, ma la giornata si è chiusa senza alcun passo avanti. Le istituzioni si mostrano incapaci di rispettare le tempistiche annunciate, alimentando un clima di confusione e instabilità. Questo è il severo giudizio espresso dal segretario generale della Fiom Cgil di Terni, Alessandro Rampiconi, durante l’assemblea generale del sindacato dei metalmeccanici, dedicata all’accordo di programma per Acciai Speciali Terni.

“Ancora una volta, da spettatori, siamo costretti a rilevare la totale inaffidabilità delle istituzioni che continuano a proporre orizzonti temporali, anche perentori, che vengono sistematicamente disattesi e contribuiscono ad aumentare il caos e l’incertezza. Ci sono continue e improbabili spiegazioni, interpretazioni e scarichi di responsabilità che non riteniamo più accettabili”, si legge nel comunicato.

Rampiconi e la Fiom incalzano, c’era la scadenza del 20 gennaio

Rampiconi ha evidenziato come la data del 20 gennaio (che è oggi), indicata dal ministro Adolfo Urso durante l’incontro del 30 dicembre al Mimit, fosse considerata un termine per definire le condizioni sul costo dell’energia. Nonostante ciò, la firma dell’accordo è ancora in sospeso, lasciando incertezze sul futuro.

Secondo il segretario della Fiom, il testo dell’accordo deve essere reso pubblico, indipendentemente dalla presenza delle firme. Rampiconi ha invitato il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, a chiarire gli impegni di governo, azienda e istituzioni locali, per comprendere appieno i compromessi in gioco. L’obiettivo è eliminare ulteriori alibi da parte dei protagonisti di questa vicenda.

Proteggere le produzioni industriali

Il sindacato pone l’accento sull’importanza di preservare lavorazioni chiave come inox, tubi e prodotti fucinati, evidenziando anche il valore degli investimenti previsti per rendere la produzione più sostenibile dal punto di vista ambientale. Tuttavia, le risorse promesse sembrano essersi ridotte col passare del tempo, sollevando dubbi sulle prospettive di crescita dello stabilimento.

Attriti con il sindaco Bandecchi

Rampiconi ha criticato duramente il sindaco di Terni, accusandolo di attacchi personali rivolti al sindacato attraverso i social. Questi comportamenti, secondo il segretario, rappresentano un ostacolo al confronto democratico, alimentando tensioni invece di favorire un dialogo costruttivo. Le divergenze, per quanto legittime, non giustificano toni denigratori che rischiano di compromettere il processo: “In questa ottica ci sentiamo di stigmatizzare il comportamento del sindaco di Terni che, al netto delle legittime critiche che si possono rivolgere, ha insultato via social la nostra organizzazione in maniera sguaiata, infondata e con inutili preconcetti che annullano il normale dibattuto democratico, che invece si dovrebbe”.

L’accordo di programma per Acciai Speciali Terni si conferma un banco di prova per il futuro del settore siderurgico e la capacità delle istituzioni di gestire decisioni strategiche.

Perché è importante l’accordo di programma?

La Fiom non fa sconti e punta tutto su AST. Perché tanto fervore? Perché qui si gioca il futuro di un’intera comunità. Ogni giorno che passa senza la firma dell’accordo, l’incertezza si allunga come un’ombra sulla città. Non si parla solo di numeri o documenti, ma di famiglie, di un territorio che vive di acciaio e di lavoro.

La Fiom sente il peso di una responsabilità enorme: difendere i lavoratori e le loro vite, garantire che un’eccellenza industriale non venga smantellata a colpi di indecisioni. Non è solo una battaglia per salvare uno stabilimento, è una lotta per mantenere vivo un modello di produzione che abbia un senso per le persone e per l’ambiente.

L’urgenza della firma per la transizione ecologica

Firmare quanto prima l’accordo di programma per Acciai Speciali Terni rappresenta un atto necessario per sostenere concretamente la transizione ecologica dell’azienda. Questo punto, condiviso da tutti i rappresentanti istituzionali e dalle forze politiche, è stato ribadito solo tre giorni fa nella sala consiliare di Palazzo Spada durante la seduta della Terza commissione. L’incontro, convocato per l’audizione dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico Francesco De Rebotti, ha messo in evidenza l’importanza di un approccio sinergico tra istituzioni e territori per garantire maggiore compatibilità ambientale alla produzione siderurgica.