È ancora bufera sul conservatorio 'Giulio Briccialdi' di Terni. A innescare il caso, pochi giorni fa, la sonora bocciatura in Consiglio regionale del finanziamento regionale da 150mila euro per il triennio 2025/2027 che, negli anni precedenti, era stato invece garantito.
L'emendamento per proseguire nell'erogazione dei 150mila euro regionali era stato proposto dal gruppo consiliare di Fratelli d'Italia che sul Briccialdi chiedeva continuità. Messo a votazione durante la seduta per l'approvazione dell'assestamento di bilancio, è stato respinto con 13 voti contrari e solo 4 favorevoli.
Dalla Regione hanno motivato la scelta con l'avvenuta statalizzazione dell'Istituto musicale che dal 2022 è entrato ufficialmente a far parte della rete Afam (Alta formazione artistica e musicale). Il Briccialdi, ha dichiarato il vicepresidente e assessore alla Cultura regionale, Tommaso Bori, può pertanto accedere ad altri tipi di risorse di provenienza ministeriale. "Stiamo comunque lavorando per attivare risorse comunitarie" aveva concluso.
Subito si è levata alta la polemica. "Una scure" avevano accusato dal centrodestra, "un taglio scellerato" l'ha definito dal consiglio comunale ternano Maria Elena Gambini (AP).
Il taglio del finanziamento regionale arriva anche in un momento delicato per il conservatorio ternano che a breve inizierà il trasferimento verso l'ex Centro Multimediale di Piazzale Bosco dove sorgerà il nuovo campus. I consiglieri regionali del PD, Francesco Filipponi e Maria Grazia Proietti in una nota congiunta hanno fatto presente che sul Briccialdi non solo non è calata alcuna "scure" ma anche che lo stesso provvedimento affonda le sue radici nell'ultimo periodo di governo Tesei.
"Il centrodestra che oggi fa gli emendamenti alla legge di bilancio regionale di assestamento sul Briccialdi per 150mila euro - si legge nella nota dei due consiglieri -, (salvo poi votarli con la metà dei propri consiglieri presenti) si dimentica di far notare che sul bilancio di previsione regionale per il 2025, votato dall'assemblea legislativa il 4 novembre 2024 alla fine della scorsa legislatura, non aveva previsto un euro per questo anno, così come invece era stato fatto negli esercizi precedenti la statalizzazione".
Filipponi e Proietti fanno inoltre notare che dall'attuale Giunta a guida Stefania Proietti, sono arrivati altri fondi destinati al conservatorio ternano, fondi che la maggioranza di centrosinistra ha "più che raddoppiato" rispetto ai 150mila euro di cui sopra.
La Regione, spiegano, garantisce "per 300mila euro il cofinanziamento per la nuova sede al centro multimediale, nel rispetto degli atti conseguenti al decreto 338 del Ministero dell'Università, grazie alla legge regionale di assestamento che cofinanzia appunto l'uso dei fondi europei, anche a ciò destinati.
All'orizzonte, proseguono, c'è anche di più: "proprio in questi giorni la Regione sta chiudendo un accordo per 60mila euro per i dottorati di ricerca del Briccialdi. Ancora mette a disposizione le borse di studio e le agevolazioni per gli studenti".
"Ricordiamo - scrivono ancora - da già consiglieri comunali di Terni, inoltre che fu il gruppo consiliare comunale del PD nel 2023 a proporre e poi far approvare un atto di indirizzo, collegato al documento unico di programmazione comunale per far partecipare il Briccialdi al bando ministeriale per le nuove sedi dei conservatori, bando poi aggiudicato dall'Istituto. Ancora va ricordato che il centrosinistra, in Regione fin dal 2017, ha garantito ogni anno 150 mila euro di contributo straordinario per accompagnare la statalizzazione. Lo stesso ha fatto il centrosinistra comunale di Terni con la giunta Di Girolamo, che ha garantito oltre un milione ogni anno fino al 2016, e poi 700 mila euro annui al Briccialdi, nel 2017 e 2018".
Insomma, l'allarme, sostengono non esiste. Anche perché il Briccialdi che "è l'unico istituto di alta formazione universitaria tutto ternano, non può essere oggetto di falsa diatriba politica".