Ci sono voluti otto mesi dalla firma dell’accordo tra gli indiani di Jindal e i polacchi di Visopack per la ex Treofan di Terni, ma ieri le macchine sono state riavviate e hanno completato i test per la produzione di film BOPP. La fabbrica del polo chimico ternano della ex Polymer, infatti, riprenderà a sfornare la pellicola dalla linea 30, quella che ha completato i test di funzionamento.

Una notizia particolarmente rilevante per i 90 dipendenti riassorbiti dal gruppo polacco e per l’amministratore delegato Michael Yanovski. Che aveva promesso la riattivazione delle linee entro la primavera di quest’anno. Ci sono voluti un paio di mesi in più, passati dai lavoratori del sito a riassemblare parte dei macchinari e a metterne in efficienza il funzionamento, per poter ripartire. Ma ora le condizioni per la ripresa ci sono tutte.

La notizia è rimbalzata sui social network, con le immagini riprese dagli stessi operai della ex Treofan e rilanciate dall’assessore comunale allo sviluppo economico del Comune di Terni, Sergio Cardinali, sul proprio profilo Facebook.

Visopack, la ripresa della produzione di film: ora gli obiettivi sono sul mercato

L’azienda Visopack di Toruń in Polonia aveva rilevato gli stabilimenti italiani del fallito produttore Treofan di Terni nell’ottobre 2023. Mettendo fine al calvario dei lavoratori durato oltre due anni di cassa integrazione. Lo stabilimento di Terni, infatti, era stato rilevato nel 2018 dal gruppo indiano Jindal e avrebbe dovuto essere chiuso definitivamente per carente redditività.
Visopack, col suo CEO bielorusso e passaporto israeliano Michael Yanovski, ha invece fatto la scommessa di mercato. Visopack produce già film BOPP in Polonia, con una capacità compresa tra 18.000 e 20.000 tonnellate annue, con spessori comprese tra 15 e 60 micron.
L’idea – con lo stabilimento ternano – è quello di ampliare l’offerta della multinazionale sul mercato. Una proposta alla clientela di settore che comprende non solo pellicole per imballaggio standard, ma anche pellicole di supporto per nastri autoadesivi, etichette e pellicole metallizzate.

L’assessore Cardinali: “Ora necessario attivare strumenti di sostegno, come quelli dell’Area di crisi complessa”

Visopack farà, dunque, ripartire la produzione dopo aver rimesso al lavoro i 90 addetti e ora sta per varare un piano che prevede a regime oltre 130 posti di lavoro. Il piano industriale prevede investimenti nel sito per 34,7 milioni di euro nei prossimi tre anni, così da portare la capacità produttiva fino a 38.000 tonnellate annue di film in polipropilene biorientato e rilanciare l’azienda del polo chimico ternano.

Vedere filare questi impianti, anche se solo per pochi minuti, dopo tanta sofferenza e determinazione è motivo di orgoglio e di forza – afferma l’assessore allo sviluppo economico di Palazzo Spada, Sergio Cardinali -. Tutto quanto fatto in questi anni ci indica la via maestra: mai mollare, anche quando le cose sembrano precipitare. È stato importante non abbandonare la prospettiova di una rinascita della ex Treofan e poi accompagnarne il rilancio. Voglio ringraziare il CEO di Visopack, Yanovski, perché conoscendo le potenzialità del sito ternano ha voluto credere in questa operazione. Ma c’è ancora molto da fare“.

Cardinali si riferisce all’accompagnamento del territorio del nuovo piano industriale aziendale.

Abbiamo approvato nei giorni scorsi l’Accordo di Programma relativo al Progetto di riconversione e riqualificazione per l’area di crisi industriale complessa di Terni-Narni – spiega -. È necessario che ci sia un tavolo tra le istituzioni. ad esempio, per il polo chimico, occorre capire dopo tre anni di attesa il destino dei 15 milioni di euro destinati al rilancio e come possano rappresentare un volano per le criticità presenti. Dobbiamo impegnare le risorse pubbliche in maniera lungimirante per accompagnare e valorizzare gli investimenti privati“.

Che cos’è il film BOPP che si produce nello stabilimento ex Treofan del polo chimico di Terni

Il film BOPP è un film plastico a base di polipropilene Bi orientato ed è prodotto nella versione lucida, opaca, trasparente o bianca perlacea. La gamma di spessori varia dai 15 ai 50 micron. Il più comune campo di applicazione è quello del settore dell’imballaggio flessibile alimentare.
Il polipropilene venne ideato da Giulio Natta, premio Nobel per la chimica, nel Centro ricerche Polymer di Terni. Lo scienziato, come raccontano in un libro Paolo Olivieri, Paolo Maltese e Francesco Protospataro, “ebbe l’idea relativa alla possibilità di controllo della struttura polimerica nel corso della sintesi proprio nel laboratorio ternano“.