29 Mar, 2025 - 10:00

Fiere e ribelli: le donne della Cgil Umbria si riuniscono per rivendicare diritti e parità

Fiere e ribelli: le donne della Cgil Umbria si riuniscono per rivendicare diritti e parità

Venerdì 28 marzo, presso il convento Montesanto di Todi, si è svolta la prima assemblea delle donne della Cgil Umbria, un incontro dal titolo evocativo: "Fiere e ribelli". Un momento di confronto e approfondimento per fare il punto sulla condizione femminile a livello regionale e nazionale, evidenziando criticità e proposte per il futuro.

L'incontro è stato ufficialmente aperto dalla segretaria regionale della Cgil Umbria, Stefania Cardinali, seguita da una tavola rotonda moderata dalla giornalista Lisa Malfatto. Tra le voci protagoniste: Sarah Bistocchi, presidente del Consiglio regionale dell'Umbria, Maria Rita Paggio, segretaria generale della Cgil Umbria, e Barbara Mischianti e Barbara Silvestrini, delle segreterie provinciali di Perugia e Terni. A chiudere i lavori, le conclusioni della segretaria nazionale della Cgil, Daniela Barbaresi.

Un gender gap ancora troppo profondo

Nella sua relazione iniziale, Cardinali ha tracciato un quadro allarmante sulla condizione femminile nel mondo del lavoro e nella società: "Gli anni passano, ma le distanze fra i generi permangono, l’emancipazione femminile è un percorso a ostacoli, il gender gap è più vivo che mai e la violenza di genere continua a rappresentare una problematica sociale grave e diffusa". Un'affermazione che trova conferma nei dati e nelle esperienze quotidiane delle donne, ancora penalizzate nel mondo del lavoro con stipendi inferiori rispetto agli uomini e una maggiore precarietà.

Violenza di genere: educare per prevenire

Un tema cruciale affrontato nell'assemblea è stato quello della violenza sulle donne, una piaga che affonda le radici in una "cultura patriarcale" ancora dominante. Cardinali ha sottolineato l'importanza di un approccio integrato per affrontare il problema: "Incoraggiare le donne a denunciare; supportarle con strutture sicure; lavorare per sensibilizzare le comunità. La prevenzione alla violenza di genere deve iniziare dall’educazione sessuale e affettiva anche nelle scuole, promuovendo l’uguaglianza e il rispetto reciproco sin dalla giovane età".

Lavoro e parità: le proposte della Cgil per i diritti delle donne

Il sindacato ha avanzato richieste precise per migliorare la condizione lavorativa delle donne, a partire dall'introduzione di congedi familiari obbligatori nei contratti nazionali e dalla promozione di misure di conciliazione tra vita privata e professionale. Tra le altre proposte, spiccano:

  • La valorizzazione delle donne nelle carriere;

  • Un piano straordinario per l’occupazione femminile;

  • L’eliminazione delle forme di lavoro precario;

  • L’adozione di un unico contratto di ingresso per incentivare il tempo indeterminato;

  • Maggiori tutele per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare negli appalti e subappalti dove molte donne sono impiegate.

Verso una nuova idea di famiglia

Nel corso dell'assemblea, Cardinali ha anche sollevato la questione della legge regionale sulla famiglia, approvata nella scorsa legislatura, definendola "una norma che non mette al centro i diritti delle persone, delle donne in particolare, ma un’idea di famiglia standard, preconfezionata e dai contorni ben definiti". La presidente del Consiglio regionale, Sarah Bistocchi, ha accolto la richiesta, dichiarandosi disponibile a una revisione della legge per renderla più inclusiva e attenta alle reali esigenze della società umbra.

Referendum 2025: un’opportunità per le donne

A concludere l'incontro è stata Daniela Barbaresi, segretaria nazionale della Cgil, che ha posto l'accento sull'importanza dei referendum del 2025 su lavoro e cittadinanza, in programma l’8 e 9 giugno: "Dovrà essere un grande momento di partecipazione per combattere la precarietà e promuovere il lavoro dignitoso e sicuro. Le donne, che pagano più degli uomini le condizioni di precarietà e sicurezza, siano le protagoniste di questa grande opportunità per cambiare il futuro del Paese". Barbaresi ha ha poi evidenziato la necessità di garantire il diritto alla cittadinanza a chi vive, lavora e contribuisce alla crescita del Paese, sottolineando come questa battaglia rappresenti un principio fondamentale di giustizia sociale che la Cgil intende portare avanti con determinazione.

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Francesco Mastrodicasa
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