Con 2.100 km di fibra ottica e 117 mila unità immobiliari collegate, l'Umbria si afferma come una delle prime regioni italiane a completare il Piano Banda Ultra Larga (BUL), portando connettività ultraveloce nelle cosiddette aree bianche, ovvero quei territori storicamente privi di investimenti da parte degli operatori privati. L'annuncio ufficiale è stato dato ieri mattina a Perugia presso il Museo della Scienza POST, in un evento che ha visto la partecipazione di esponenti istituzionali e vertici delle aziende coinvolte nel progetto.
La chiusura del piano in Umbria segna una tappa cruciale nel processo di digitalizzazione della regione. L'infrastruttura in fibra ottica FTTH (Fiber to the Home) permette velocità fino a 10 Gigabit al secondo, aprendo la strada a numerosi vantaggi: dallo smart working alla telemedicina, dalla gestione intelligente dell'illuminazione pubblica alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Grazie alla nuova connettività, ad esempio, scuole e università possono garantire lezioni in streaming senza interruzioni, così da migliorare l’accesso all’istruzione anche per chi vive nelle aree più remote
"Abbiamo abbattuto le barriere geografiche, generazionali e di genere nell'accesso ai servizi digitali", ha dichiarato il vicepresidente della Regione, Tommaso Bori. "Il completamento del lavoro che presentiamo oggi, rientra in un'ampia strategia per la banda ultralarga che porterá l'Umbria ai livelli di connettività migliori d'Europa".
Oltre a migliorare la qualità della vita, la fibra ottica garantisce anche una maggiore sostenibilità: rispetto alle vecchie reti in rame, infatti, il consumo energetico è ridotto del 60%. Con 336 sedi pubbliche tra scuole, ospedali e municipi collegate alla nuova rete, il piano BUL crea così le basi per un accesso ai servizi digitali più efficiente e capillare.
Il progetto, finanziato nell'ambito del Piano Nazionale Banda Ultra Larga e realizzato da Open Fiber in concessione con Infratel Italia, ha riguardato 89 dei 92 comuni umbri, con particolare attenzione alle scuole e ai piccoli centri. "Le tecnologie sono fattori abilitanti per lo sviluppo economico e sociale e per la transizione ecologica", ha dichiarato Andrea Stafisso, assessore del Comune di Perugia. "Un elemento di grande rilevanza per accrescere l’attrattività del nostro territorio e per favorire l’insediamento di nuove attività e imprese anche a conduzione giovanile".
L'implementazione della rete FTTH in Umbria non si limita ai comuni più piccoli: anche le principali città come Perugia, Terni e Foligno beneficiano della fibra ottica con investimenti privati per 63 milioni di euro. Attualmente, Open Fiber ha reso disponibili oltre 132 mila unità immobiliari nelle città umbre, consolidando la regione come un punto di riferimento per la connettività ultraveloce in Italia.
L'infrastrutturazione della rete, però, è solo un primo passo. Per garantire un'effettiva inclusione digitale, la Regione ha puntato sui Digipass, centri fisici in cui facilitatori digitali aiutano i cittadini a migliorare le proprie competenze informatiche e ad accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione. "La connettività promuove democrazia e garantisce libertà", afferma Pietro Piccinetti, Amministratore Delegato Infratel Italia.
Con la chiusura del piano BUL, pertanto, l'Umbria entra a pieno titolo tra le regioni italiane più avanzate in termini di infrastrutture digitali. Resta ora la sfida di incentivare l'utilizzo della rete e garantire che tutti, indipendentemente dall'età o dalla località di residenza, possano trarre vantaggio da questa rivoluzione tecnologica.