Un'ondata di appuntamenti in arrivo tra le vie di Foligno: centosessantatré incontri, 142 specialisti da tutta Italia e dall'estero, 32 laboratori e 16 iniziative parallele pronte a invadere il cuore dell'Umbria e a sconfinare fino a Fabriano. La quattordicesima edizione della kermesse nata su impulso del Laboratorio di Scienze Sperimentali promette di intrecciare esperienze e visioni sul futuro, affrontando tre traiettorie del pensiero contemporaneo: "Intelligenze, Circolarità, Avvenire". Una riflessione che supera i confini dell'antropocentrismo per toccare le connessioni invisibili tra uomo, ambiente, animali e macchine, con una bussola che punta dritta sulle trasformazioni in atto. Fabriano, alla sua terza partecipazione, sarà teatro di 28 incontri l'11 e il 12 aprile, mentre Foligno ospiterà il cuore pulsante dell'evento dal 10 al 13, con 135 conferenze di cui 38 pensate per le scuole e 97 aperte al pubblico.
Il sipario si alzerà con un appuntamento riservato alle scuole, dove don Luigi Ciotti, anima e fondatore di Libera, incontrerà gli studenti per ragionare sul futuro, nella cornice dell'Auditorium San Domenico. La giornata proseguirà con una carrellata di presenze autorevoli: tra i protagonisti attesi, Giovanni Letta, figura centrale della politica italiana, Alessandro Aresu, tra i volti più attenti dell’analisi geopolitica, e l’aeronauta Roberto Vittori, che chiuderà la serata con una riflessione sulle sfide e le opportunità legate all’esplorazione del cosmo.
Il parterre è di quelli che lasciano il segno: dai vertici dell’astrofisica italiana ed europea ai protagonisti del dibattito scientifico e culturale più avanzato. Roberto Ragazzoni e Patrizia Caraveo, figure di riferimento nell’osservazione del cielo, affiancheranno Tommaso Parrinello dell’Esa in un percorso che tocca le nuove missioni aerospaziali. Accanto a loro, Giorgio Vallortigara accompagnerà il pubblico nei meandri del cervello, mentre a tenere il filo tra numeri e intuizione ci penseranno Piergiorgio Odifreddi e Giorgio Dendi. Non mancherà l’ex direttore del reparto di Malattie infettive del Sacco, Massimo Galli, mentre Giorgio Parisi, Premio Nobel per la fisica, interverrà da remoto. Le giornate successive vedranno alternarsi altri nomi che animano il dibattito scientifico contemporaneo: Giulia Bignami, Stefano Piccolo, Nicola Casagli, Maria Pia Abbracchio, Federico Faggin in collegamento, Vittorio Gallese, Barbara Negri, Piero Bianucci, Eugenio Coccia, Massimo Sideri, Enrica Battifoglia, Carlo Doglioni, Silvio Garattini, Pierluigi Contucci, Lucia Votano, Antonio Zoccoli e Rossella Miccio. Il gran finale sarà affidato all’analista geopolitico Dario Fabbri, voce lucida in un panorama globale sempre più complesso.
C'è un gesto simbolico ma denso di significato tra le righe del programma: una premiazione per coloro che, dieci anni fa, hanno reso tangibile l'esistenza delle onde gravitazionali. A loro verrà consegnata una raffinata edizione della Divina Commedia, omaggio a un'impresa che ha lasciato il segno nella storia della fisica. Ma non si tratta solo di un tributo. L’eco di quella scoperta risuona ancora oggi nei progetti futuri, come la realizzazione di un nuovo radiotelescopio nel continente europeo, con la Sardegna in lizza tra le aree candidate. Questo tema, destinato ad accendere il dibattito, sarà al centro dell’incontro che aprirà ufficialmente la rassegna.
Una piattaforma interattiva capace di raccontare con rigore e immediatezza ciò che accade agli edifici durante un sisma: è uno dei progetti più concreti di questa edizione. Coinvolge una rete di scuole con a capo un liceo bolognese e promette di far dialogare scienza e didattica in modo tangibile. In parallelo, la digitalizzazione prende slancio: l’intelligenza artificiale sarà utilizzata per dare nuova vita agli archivi della Festa, rendendo accessibili online le conferenze accumulate in quattordici anni di attività. E ancora: una tavola periodica aggiornata con le molecole fondamentali presenti in natura, un comitato dedicato alla figura dell’astrofisico Paolo Maffei nel centenario della nascita e un nuovo parco scientifico alle porte di Belfiore, nato nei locali di un ex opificio e dotato di orto botanico. Una risorsa formativa pensata per le scuole, che porta la scienza fuori dai banchi e la restituisce alla terra.