Manca meno di un mese all’apertura della 67esima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto in programma da venerdì 28 giugno a domenica 14 luglio e il botteghino sta già impazzendo. Diversi gli appuntamenti che hanno fatto sold out confermando che da parte del pubblico l’interesse è sempre altissimo. Tra i titoli più richiesti c’è l’opera inaugurale di Ariadne auf Naxos di Richard Strauss in programma per venerdì 28 giugno al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, con la direzione di Ivan Fischer e la BFO – Budapest Festival Orchestra. Seguono il concerto finale in Piazza Duomo, i concerti di mezzogiorno che già l’anno scorso avevano fatto registrare sempre il tutto esaurito, la trilogia dedicata al teatro di Anton Čechov di Leonardo Lidi e il concerto jazz di Lizz Wright al Teatro Romano.

Per chi ancora ci sperava, sono già esauriti i biglietti per tutte e tre le repliche dello spettacolo di danza di Friedemann Vogel così come quelli per gli appuntamenti con Alessandro Baricco. Lo spettacolo più acquistato in assoluto è Memory of a Fall, la nuova produzione che porta le coreografie di Yoann Bourgeois in Piazza Duomo.

Festival dei Due Mondi: il concerto finale in Piazza Duomo

Il Festival dei Due Mondi è il festival di arti performative più longevo d’Italia. Quest’anno presenta in 17 giorni e 20 sedi più di 60 spettacoli tra opera, musica, danza e teatro, performance e installazioni artistiche, coinvolgendo 30 compagnie internazionali per un totale di oltre 600 artisti provenienti da 20 Paesi. Da sempre l’appuntamento più atteso e sentito è il concerto finale che si terrà in Piazza Duomo il prossimo 14 luglio in chiusura alla manifestazione. Quest’anno ci sarà l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in residenza a Spoleto per il quarto anno, diretta dal soprano Barbara Hannigan con la produzione del Festival dei Due Mondi.

Il suo virtuosismo ne ha fatto la musa dei più grandi compositori contemporanei, da John Zorn a Salvatore Sciarrino” si legge nella nota introduttiva del concerto a proposito di Barbara Hannigan. “Soprano e direttrice d’orchestra, crea delle performance uniche nel loro genere, dissolve il confine tra la bacchetta dalla quale una frase musicale scaturisce e la voce che la intona. Il pubblico del Festival la ricorda sul palcoscenico di Piazza Duomo, quando nel 2022 vestiva i panni di Elle, la allucinata protagonista di La Voix Humaine di Francis Poulenc, con un grande schermo che rendeva visibili per il pubblico anche i suoi gesti“.

Un concerto che condurrà il pubblico in un emozionate viaggio sonoro attraverso epoche e suggestioni. “Si comincia con Le festin de l’araignée, suite dal balletto di Albert Roussel che racconta una sfilata di insetti intrappolati nella tela del ragno tra le piante di un giardino assolato. La stessa luce filtra tra le pagine della Sinfonia “Londra” di Haydn, tra le più frizzanti invenzioni del compositore. Tra le opere più amate di Jean Sibelius, con le sue atmosfere malinconiche e cristalline il Valse triste sta alla Finlandia come Sul bel Danubio Blu sta all’Austria“.

L’anteprima con Luca Marinelli e Fabian Jung

Fino a domani sono ancora disponibili i biglietti per “Una relazione per un’accademia” lo spettacolo con protagonista Fabian Jung che ha segnato il debutto alla regia di Luca Marinelli. Tratto dall’omonimo racconto di Franz Kafka, aveva riscosso grande successo alla scorsa edizione e quest’anno torna in scena per l’anteprima del Festival dal 30 maggio al 2 giugno al Teatro Caio Melisso. Lunedì 27 Marinelli e tutta la compagnia hanno incontrato il pubblico e la stampa in un appuntamento partecipatissimo dove hanno rivelato alcuni aspetti inediti di un’opera che parla di libertà, restituendo le ispirazioni grottesche e sempre attualissime di Kafka.