Si è chiusa ieri, domenica 14 luglio, la 67esima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, la quarta con la direzione artistica di Monique Veaute. Si tirano le prime somme e il bilancio fa segnare dei veri e propri record: sono più di 30.000 i biglietti emessi marcando un+ 20% rispetto al 2023, per 753.000 euro di incasso lordo ovvero un + 18% rispetto all’anno scorso.
Dal Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti al Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi, da San Simone alla chiesa Sant’Agata, il Festival si è articolato in 27 sedi ospitando spettacoli che hanno spaziato tra opera, musica, danza, teatro, performance, incontri e arte. In 17 giorni, al Festival di arti performative più longevo d’Italia, hanno preso parte 752 artisti di 51 compagnie (24 straniere e 28 italiane), oltre ai loro 138 tecnici mentre lo staff impiegato è stato di 297 persone, tra personale assunto e collaboratori, tecnici e personale di sala. Sui 57 titoli in cartellone, le 112 rappresentazioni totali hanno registrato una percentuale media di occupazione di oltre il 92%. In particolare le 120 repliche della performance immersiva “Last Minute” di Adrien M e Calire B al Complesso Monumentale di San Nicolò sono state sempre partecipatissime.
Molti gli spettacoli che hanno fatto sold out, facendo registrare il tutto esaurito al botteghino già un mese prima dell’inizio del Festival. Grande successo per l’inaugurazione con Ariadne auf Naxos, le due recite di Orfeo ed Euridice al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, per lo spettacolo di Yoann Bourgeois in Piazza Duomo (2120 posti), per il concerto di Lizz Wright così come per takemehome al Teatro Romano, oltre 800 spettatori, infine, per il concerto di Oneohtrix Point Never.
Da Carla Bruni a Isabelle Adjani, da Stefano Mancuso a Barbara Hannigan, da Jeanne Candel a Francesco Cafiso, senza dimenticare la sostenibilità, passando per una miriade di eventi collaterali, come le due notti bianche del Festival e le mostre ai musei civici che andranno avanti per tutta l’estate, la kermesse spoletina si è confermata ancora una volta un fondamentale punto di riferimento culturale a livello internazionale. Merito dell’accuratissima e trasversale programmazione che è in grado di soddisfare tutti i gusti, dal pop alle sperimentazioni più ardite, sempre all’insegna della qualità, offrendo un vivo spaccato della creatività contemporanea.
Il bilancio del Festival: le parole degli organizzatori e del sindaco
Spoleto nei giorni del Festival è diventata l’epicentro di un’eccezionale manifestazione culturale dove si sono dati appuntamento artisti, organizzatori, osservatori internazionali, giovani e tanto pubblico. Sono 80.000 le presenze stimate che hanno animato la città trasformandola per quasi tre settimane in una grande capitale della cultura come hanno sottolineato gli organizzatori.
Da parte del sindaco di Spoleto Andrea Sisti, l’impegno è quello di far restare Veaute alla guida del Festival ancora per diversi anni. “Farò di tutto – ha detto durante la conferenza stampa conclusiva che si è tenuta ieri al Giardino del Festival – per fare restare la direttrice Monique Veaute altri cinque anni. In questi due anni e mezzo di collaborazione con la mia amministrazione, Veaute si è impegnata non solo sulla qualità dell’offerta artistica, ma anche sul rapporto con la città, e per noi è fondamentale che questo cammino prosegua; penso, peraltro, che il ciclo di una direzione artistica debba essere almeno decennale, non a caso Ferrara è rimasto a Spoleto 13 anni. Le interlocuzioni sono iniziate all’interno del Cda della Fondazione. Auspico che a settembre si possa arrivare alla definizione della questione“.
Ieri sera al concerto di chiusura in Piazza Duomo hanno partecipato oltre 2.500 persone. Con la direzione del soprano Barbara Hannigan, musa dei maggiori compositori contemporanei, l’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia ha incantato il vasto pubblico con “Girl Crazy” per quello che da sempre è l’appuntamento più sentito del Festival.