Sono decine le feste tradizionali in Umbria nella nuova Guida di Repubblica: “Umbria in Piazza: le feste tra storia e gusto”. L’opera si sofferma sulle grandi manifestazioni di piazza che, da decenni, scandiscono il calendario della regione in un accattivante racconto. Dai Ceri di Gubbio si va alla Corsa all’Anello di Narni, dal Mercato delle Gaite di Bevagna, alla Giostra della Quintana di Foligno. Infine la Giostra dell’Arme di San Gemini e il Calendimaggio di Assisi.
Feste tradizionali in Umbria, tradizione e rievocazioni storiche
Premesso che i Ceri di Gubbio non sono una rievocazione storica ma una festa antichissima risalente agli anni successivi alla morte di Sant’Ubaldo e mai interrotta da allora, il volume cerca di entrare nel vivo di ogni evento dalle origini a oggi. Vengono messi in luce i protagonisti, i riti, le usanze, prima di scoprire le città e i borghi che ospitano le singole manifestazioni.
Per ogni festa, il racconto in prima persona di un volto dello spettacolo, dello sport o dell’arte. E così Pupi Avati parla della Todi della Disfida di San Fortunato, Laura Chiatti del Palio dei Quartieri di Nocera Umbra. Flavio Insinna elogia poi la spettacolare alzata dei Ceri a Gubbio e Adriana Volpe racconta di quando fu madrina della Giostra d’Italia a Valfabbrica.
Ogni festa, una madrina o un padrino
Da una madrina all’altra, c’è anche Federica Moro e il suo legame con la Quintana di Foligno, mentre Moni Ovadia pone l’accento sulla “sua” Terni. Infine Valentina Vezzali si sofferma sulla Montefalco della Fuga del Bove e Giorgione sulla Corsa dell’Anello di Narni.
Tutto questo viene a formare un grande affresco nel quale entra anche l’arte culinaria. Questa si fonde in un insieme di sapori e piatti tradizionali che rendono golosa l’esperienza sul territorio nei giorni di festa.
Feste tradizionali in Umbria, dimore e ristoranti
Seguono perciò i consigli su 264 ristoranti, 80 dimore dove sostare e 96 luoghi del gusto per acquistare souvenir in ognuno dei territori toccati.
La presentazione della Guida avverrà il 25 marzo presso la Regione dell’Umbria e sarà disponibile in edicola e sullo store online dal giorno successivo.
A sottolineare la forte specificità regionale in questo campo, la presenza di un’Associazione delle Rievocazioni Storiche dell’Umbria. Questa ha avuto un ruolo importante nella recente approvazione di una nuova legge nazionale a supporto di tali manifestazioni. “L’Umbria in piazza è una gran festa”, scrive nella introduzione il direttore delle Guide di Repubblica Giuseppe Cerasa: “Quasi ogni giorno dell’anno in questa regione si susseguono e si accavallano eventi che mescolano la tradizione con la storia. Riti intramontabili, che danno forza al mantenimento di una identità forte e tenace, capace di resistere nel tempo e festeggiare con rinnovato vigore sempre, ogni anno, con spirito non scalfibile anche se le manifestazioni restano immutabilmente uguali a sé stesse da centinaia di anni”.
Agabiti: nella nostra regione contiamo decine di manifestazioni storiche
“Sentiamo forte, in qualità di amministratori pubblici la responsabilità di salvaguardare questo immenso patrimonio culturale immateriale”, afferma Paola Agabiti, Assessore alla Cultura e al Turismo Regione Umbria: “Nella nostra regione contiamo decine di manifestazioni storiche, ognuna dotata di una sua peculiarità e di tratti specifici ed originali, che rimandano ad avvenimenti e a momenti significativi della vita delle comunità di riferimento. In ognuna di esse affiora lo spirito partecipativo della cittadinanza coinvolta e lo stretto rapporto con le componenti scenografiche e folcloristiche che hanno segnato e disegnato la storia della nostra regione”.
“Ogni sforzo riproduttivo – continua l’Agabiti – ogni singolo elemento di ricostruzione e ogni fenomeno di valorizzazione filologica rispondono ad un profondo desiderio di rivivere momenti di suggestiva e autentica riscoperta, protezione e promozione di un passato che fonda il nostro stesso presente”. L’assessore Agabiti non dimentica poi “la significativa valenza di attrattore rappresentato da queste rievocazioni, in grado, nella loro forte aderenza al fatto storico e nella correttezza della riproduzione, di affermarsi come fattore determinante di promozione turistica di tutta l’Umbria”.
Si tratta di una iniziativa editoriale che nelle premesse sembra di buon livello. Speriamo solo che tra le feste tradizionali in Umbria, raccontare la Festa dei Ceri di Gubbio, non inciampi su banalità e imprecisioni nelle quali sono incorse molte iniziative editoriali su questo tema.