Solo pochi giorni fa abbiamo intrapreso un piccolo viaggio alla scoperta dei festival che, con il loro calore e la loro vivacità, animano la nostra amata Umbria, attirando visitatori da tutta Italia e dal mondo verso gli angoli più suggestivi della regione. Oggi, invece, volgiamo lo sguardo a un aspetto altrettanto caro agli umbri: le feste, quelle occasioni speciali che ci permettono di celebrare l’identità profonda della regione. Sono proprio queste celebrazioni a risvegliare antiche tradizioni e quel folclore che, seppur talvolta sopito, rimane nel cuore di chi vive e ama questa terra.

Ma quali sono le feste più iconiche dell’Umbria? Quando si celebrano e, soprattutto, come si può partecipare o semplicemente immergersi in queste tradizioni, ritrovando – anche solo per un momento – le radici da cui tutto è nato? Restate con noi per scoprirlo.

Perugia 1416

In arrivo a giugno 2025, il 5 (con una speciale anteprima)dal 6 fino all’8, Perugia 1416 celebra il decimo anniversario di una delle rievocazioni storiche più affascinanti d’Italia. Durante questa manifestazione, Perugia si veste delle sue antiche tradizioni, e la città torna al tempo in cui, con costumi e atmosfere d’epoca, si rivive la suggestiva storia medievale e rinascimentale. Da dieci anni ormai, questo evento annuale omaggia l’ingresso trionfale in città di Andrea d’Oddo, detto “Braccio” Fortebraccio, dopo la vittoria nella battaglia di Sant’Egidio il 12 luglio 1416.

Perugia 1416 offre un’occasione straordinaria per immergersi in un’atmosfera medievale autentica, grazie alla competizione tra i cinque storici Rioni della città – Porta Sole, Porta San Pietro, Porta Eburnea, Porta Santa Susanna e Porta Sant’Angelo. Questi si sfidano per contendersi il Palio, mettendo in scena gare e allegorie nel Corteo, la Corsa del Drappo, il Torneo di Arco Storico e la Mossa alla Torre. Il Rione vincitore riceverà il titolo dalle mani dello stesso Braccio, che per l’occasione viene interpretato da un figurante.

Perugia 1416 è più di una semplice festa: è un tuffo nel passato. Le strade della città si riempiono di cavalieri, dame e artigiani in costume d’epoca, che riportano in vita scene di quotidianità medievale attraverso giochi, spettacoli e antichi mestieri. Il tutto è accompagnato da musiche e sonorità che rendono l’esperienza coinvolgente e indimenticabile, trasportandovi indietro nel tempo, alla scoperta di una Perugia diversa e unica nel suo genere.

Festa del Corpus Domini a Orvieto

Celebrata ogni anno il 22 giugno, la Festa del Corpus Domini è una ricorrenza di profondo valore spirituale per i cristiani, che onora la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, come suggerisce il suo nome derivato dal latino, “Corpo del Signore”. Anche a Orvieto, questa festività assume un significato unico: il Sacro Lino, macchiato dal sangue di Cristo durante il Miracolo Eucaristico di Bolsena nel 1263, viene portato in processione in un’atmosfera di profonda devozione.

L’origine di questa tradizione risale al miracoloso episodio che vide protagonista un sacerdote boemo, il quale durante la Messa nella basilica di Santa Cristina a Bolsena, vide il sangue sgorgare dall’ostia consacrata, macchiando il lino dell’altare. Questo evento straordinario fu riportato a Papa Urbano IV, allora residente a Orvieto, il quale ordinò che il lino miracoloso fosse trasferito nella città umbra. Con la bolla papale Transiturus de hoc mundo ad Patrem, il Pontefice istituì ufficialmente la solennità del Corpus Domini, che da allora è una delle celebrazioni più importanti per la fede cattolica.

La festa a Orvieto è arricchita da una splendida parata storica, che attraversa le vie e le piazze della città in un corteo diviso in tre gruppi distinti: il Corteo del Podestà, il Corteo del Capitano del Popolo e quello della Città. Nel Corteo del Podestà sfilano figure medievali di rilievo come cavalieri, giudici e nobili delle terre assoggettate; nel Corteo del Capitano del Popolo sono rappresentate le milizie; infine, nel Corteo della Città troviamo i quattro quartieri cittadini con i loro rappresentanti, i Signori Sette e le corporazioni.

La Festa di Santa Rita da Cascia

Come abbiamo già evidenziato nell’articolo dedicato ai grandi santi dell’Umbria, Santa Rita da Cascia è una figura di eccezionale rilevanza spirituale. La festa in suo onore ha un profondo significato religioso e coinvolge non solo Cascia, ma tutta l’Italia, attirando ogni anno migliaia di fedeli e visitatori da ogni angolo del Paese. Per dieci giorni, Cascia si trasforma in un luogo di raccoglimento e riflessione, attraverso eventi e celebrazioni che favoriscono la comunione spirituale e la preghiera.

Il cuore pulsante della celebrazione è il 22 maggio, con la Messa Solenne e il Corteo Storico, ma le festività iniziano ben prima. Il 12 maggio, infatti, prende il via la Novena, un cammino di preparazione spirituale che guida i devoti verso il giorno della festa. La domenica precedente al 22, si svolge la Processione dello Stendardo, un atto di ringraziamento per la salvezza dalla devastazione del terremoto che colpì la regione nei primi anni del 1700, e una supplica di protezione a tutti i santi per la terra di Cascia.

Il 20 maggio, si celebra la Presentazione del Riconoscimento Internazionale Santa Rita, un evento che vede ogni anno un personaggio di spicco del mondo dei media premiare donne che incarnano i valori ritiani, contribuendo così a diffondere il messaggio di Santa Rita nel mondo contemporaneo.

Il 21 maggio è il giorno dei principali appuntamenti pre-festivi: il Riconoscimento Internazionale di Santa Rita, il Transito della santa e la Fiaccolata, un momento solenne che culmina la vigilia della festa. Infine, il 22 maggio, il giorno centrale della celebrazione, si svolgono tre eventi significativi: il Corteo Storico, il Pontificale e la Benedizione delle Rose, che chiudono in bellezza una serie di celebrazioni intrise di spiritualità e tradizione.