“Un’antica voce incisa sul bronzo, che da secoli attraversa il tempo e continua a raccontare l’identità di un popolo”. Così è stata presentata ieri, 8 luglio, nella Sala Consiliare del Comune di Gubbio, la dodicesima edizione della Festa delle Tavole Eugubine, in programma per l’11 e 12 luglio 2025. Un evento che intreccia memoria storica, ricerca scientifica, partecipazione cittadina e valorizzazione culturale nel segno di uno dei documenti epigrafici più importanti del mondo antico.
Le Tavole Eugubine – o Tabulae Iguvinae, come le chiamavano i dotti del Rinascimento – sono un corpus di sette lastre bronzee, redatte in lingua umbra tra il III e il I secolo a.C., che ancora oggi costituiscono una fonte imprescindibile per linguisti, storici e archeologi. Con la loro lingua, i riti descritti, i nomi di divinità e magistrature, le Tavole ci parlano di un mondo italico pre-romano che si svelava già nel Quattrocento alla coscienza degli eruditi locali.
La dodicesima edizione della Festa delle Tavole si presenta con un format rinnovato, capace di unire rigore accademico e partecipazione popolare. Due giorni densi di iniziative, che si svolgeranno tra il Palazzo dei Consoli, sede del Museo Civico e custode delle Tavole, e la Biblioteca Sperelliana, luogo di incontro e divulgazione.
Ad aprire l’evento, venerdì 11 luglio alle ore 18, sarà l’incontro pubblico presso la Biblioteca Sperelliana dal titolo:
“Popoli italici tra Grecia e Roma. Ricerca, scoperte e valorizzazione”, un tema che pone al centro i rapporti culturali e storici tra le civiltà antiche, i processi di trasformazione identitaria e il ruolo delle istituzioni nella conservazione del patrimonio.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Vittorio Fiorucci, della soprintendente Francesca Valentini e dell’assessore alla cultura Paola Salciarini, interverranno studiosi di primo piano:
Tiziana D’Angelo, direttrice del Parco archeologico di Paestum e Velia
Augusto Ancillotti, linguista e ideatore della Festa
Alberto Calderini, presidente dell’Irdau
Ilaria Venanzoni, della Direzione Regionale Musei dell’Umbria
Laura Cerri, archeologa
L’incontro sarà introdotto dal direttore del Museo Civico Roberto Borsellini, che da anni coordina il lavoro di divulgazione sul patrimonio epigrafico e archeologico della città.
Al termine del convegno, il pubblico sarà invitato a un momento conviviale ispirato al mondo antico: una degustazione di pietanze realizzate con ingredienti citati nelle stesse Tavole Eugubine, per riscoprire anche attraverso il gusto il mondo rituale e quotidiano degli Umbri antichi. Un’esperienza multisensoriale che arricchisce l’approccio alla storia, rendendolo tangibile e memorabile.
La giornata di sabato 12 luglio sarà interamente dedicata alla scoperta delle Tavole Eugubine dal vivo. Due turni di visite guidate gratuite per i residenti – alle ore 11 e alle ore 16 – accompagneranno il pubblico all’interno del Museo Civico di Palazzo dei Consoli, dove i sette bronzi sono custoditi in una teca appositamente climatizzata e protetta.
“Guardare da vicino quelle iscrizioni, leggere quelle righe scritte in una lingua antica e misteriosa, è come toccare con mano il respiro del tempo”, ha dichiarato Ilaria Venanzoni, evidenziando l’importanza della fruizione diretta del reperto.
La Festa delle Tavole non è soltanto un’occasione culturale: è un rituale di consapevolezza collettiva. Le Tavole Eugubine non appartengono solo al passato, ma sono una voce attiva nel presente, che racconta le radici profonde di un’intera comunità.
Già nel 1456, quando i magistrati della città decisero di acquistare le Tavole e salvarle dalla distruzione, fu chiaro che questo documento rappresentava qualcosa di più di un semplice oggetto archeologico. Era, ed è, il simbolo di una storia che vuole essere tramandata, studiata, vissuta.
Nel corso dei secoli, numerosi eruditi eugubini hanno contribuito alla circolazione del sapere legato alle Tavole, creando una rete culturale che ha superato i confini dell’Umbria per estendersi all’intera Europa. Tra il XVI e il XVIII secolo, esse divennero un punto di riferimento per la linguistica indoeuropea e un testimone chiave dell'Italia preromana.
L’idea della Festa delle Tavole nacque nel 2013 per iniziativa del linguista Augusto Ancillotti, professore di Glottologia all’Università di Perugia, insieme al Comune di Gubbio e all’IRDAU (Istituto di Ricerca e Documentazione sugli Antichi Umbri). Da allora, ogni edizione ha portato con sé nuove proposte culturali, spaziando tra letture pubbliche, conferenze, talk, laboratori e spettacoli teatrali.
Come ha sottolineato lo stesso Ancillotti:
“Non basta conservare un documento, bisogna farlo parlare. E ogni volta che torniamo a leggerlo insieme, le Tavole rivelano qualcosa di nuovo”.
Nel contesto contemporaneo, iniziative come la Festa delle Tavole si configurano come atti di resistenza culturale, capaci di tenere viva la memoria collettiva e di formare le nuove generazioni al valore della conoscenza. In un tempo in cui l’identità tende a dissolversi nella frenesia del presente, il recupero della propria storia diventa un gesto di libertà.
“Conoscere le Tavole Eugubine significa conoscere se stessi”, ha detto l’archeologa Laura Cerri, che da anni collabora a progetti di valorizzazione legati ai beni archeologici del territorio umbro.
“Sono il DNA scritto della nostra civiltà, il punto da cui ripartire per capire chi siamo e dove vogliamo andare”.
L’edizione 2025 della Festa delle Tavole Eugubine si annuncia come una tappa fondamentale nel cammino di riscoperta dell’identità culturale di Gubbio e dell’Umbria. Attraverso un programma che unisce ricerca, divulgazione, partecipazione e sapori antichi, si rafforza il legame tra la città e il suo tesoro epigrafico.
Per due giorni, l’11 e il 12 luglio, le Tavole torneranno a parlare, non più solo agli studiosi, ma a ogni cittadino e visitatore disposto ad ascoltare. Un invito a sentire il tempo nella pietra, la voce nella scrittura, il senso nel rito.
“Le Tavole non sono mute: parlano la lingua del nostro passato. Basta fermarsi un attimo per ascoltarle”.