Il temporale non ha fermato Stefano Bandecchi e la macchina organizzativa della Festa di Alternativa Popolare in Umbria. Il segretario nazionale del partito e sindaco di Terni arriva al fianco del suo braccio destro e vice sindaco, Riccardo Corridore, in anticipo sulla tabella marcia fissata dagli organizzatori. E tra due ali di fumogeni gialloazzurri, i colori dell’Alternativa e della festa ternana, sfila nel parco della Passeggiata al seguito della banda e delle majorettes. C’è da inaugurare la festa, ma anche da stringere le mani, raccogliere suggerimenti, confrontarsi con quel popolo che quindici mesi lo ha chiamato a occuparsi di Palazzo Spada.
Accanto a Bandecchi anche il segretario politico di AP, Francesco Castaldi, che fa il suo esordio pubblico proprio in occasione della Festa. E che lo ha accompagna per tutto il tragitto e poi sul palco. In platea, mischiati ai cittadini ternani che hanno puntato sull’outsider rispetto alle coalizioni che dominano lo scenario nazionale, tanti consiglieri comunali del monocolore di AP. Tutti gli assessori della sua giunta. I militanti del Movimento giovanile, che insieme alla responsabile organizzativa Barbara Testa, hanno lavorato tutto il giorno per allestire lo show che accoglie Bandecchi.
Lui non si fa pregare e tira fuori subito due argomenti forti. Un programma per le Regionali costruito sull’agenda di Mario Draghi. E il suo ritratto da amministratore dopo 15 mesi di esperienza a Palazzo Spada. La figura che evoca è quella del medico che deve salvare un paziente in prognosi riservata.
“Prima ci si occupa dell’emergenza – dice utilizzando l’allegoria del pronto soccorso -. Di risolvere, cioè, il problema impellente che può cagionare il decesso del malato. Poi si porta fuori pericolo. E una volta stabilizzato, allora si può pensare a una cura a lungo termine che gli doni un futuro sereno e prospero. Io ho fatto uscire dalla rianimazione. Ora è tempo di dedicarsi a fare lo stesso con l’Umbria“.
Festa Alternativa Umbria, la campagna elettorale per le Regionali di Bandecchi parte da Terni
Inutile nascondersi dietro un dito. La Festa dell’Alternativa coincide con l’opportunità di fare il punto sui 15 mesi di amministrazione Bandecchi a Terni. Ma è anche e soprattutto l’occasione per lanciare il progetto politico di AP per tentare di aggredire anche il baluardo di Palazzo Donini. Il sindaco di Terni non si nasconde e lancia la sua offensiva. Nel nome di Mario Draghi.
“Avete letto il suo report sull’UE? Sembra di leggere il programma di Alternativa Popolare – scandisce Bandecchi -. Intervenire nei settori chiave per rilanciare l’economia. Togliere “i freni strutturali” a partire dai prezzi dell’energia, dalla mancanza di innovazione. Favorire il mercato dei capitali, le regole sulla concorrenza – e quindi anche gli aiuti di Stat-. E poi la coesione territoriale, il gap di competenze, l’aumento degli investimenti. La crescita demografica. Tutte cose che ho sempre sostenuto e che sono le ricette per dare un futuro non solo a Terni, ma anche all’Umbria“.
Una regione grande quanto un quartiere di Roma, ricorda il sindaco di Terni, che andrebbe amministrata con l’obiettivo di svilupparne i punti di forza. E che invece, citando i dati della CGIA di Mestre, è l’ultima in classifica tra le regioni per il recupero del PIL pre-Covid.
“Destra e Sinistra hanno lo stesso metodo – chiarisce dal palco e prendendosi gli applausi della sua gente, delusa dalle ideologie -. Dopo 50 anni di comunismo e post-comunismo, il popolo umbro ha scelto l’alternanza e si è affidato a una coalizione che, invece, ha continuato ad alimentare lo stesso sistema. Noi siamo quelli che lo scardineranno, che prenderanno i bilanci e li rovesceranno come pedalini, che faranno scelte per riportare ricchezza e prestigio all’Umbria. Ho invitato tutti, Destra e Sinistra alla nostra Festa. Anche per confrontarci e dialogare. Nessuno ha risposto“.
Le trattative delle alleanze fallite e l’Alternativa che punta sulla politica dell’ascolto
Riccardo Corridore, che sarà il capolista della lista di AP alle Regionali, gli fa eco. E rilancia sulla politica dell’ascolto. Un metodo che è al centro della festa.
“Esponiamo in questi giorni – spiega Corridore – l’Umbria che vogliamo e l’Umbria che vi daremo. Ed è un’Umbria inclusiva e dialogante. Che riceve suggerimenti e proposte dai cittadini. Non a caso la politica dell’ascolto è il grande punto di forza che ha portato Stefano Bandecchi a Palazzo Spada. E che coltiveremo durante la festa con la disponibilità di tutto il nostro gruppo dirigente a raccogliere proposte e suggerimenti. A parlare con le persone. A confrontarsi sui temi veri della società, che spesso non sono quelli che occupano più spazio nei media cittadini“.
Poi la politica delle alleanze. Quelle non andate in porto ad esempio. In primis col centrodestra che aveva dialogato a lungo con AP per cercare di allargare la coalizione. Trattative che si sono arenate sul nome di Donatella Tesei. E poi anche quelle di dialogo col centrosinistra. Che invece sembra snobbare Bandecchi e la sua amministrazione, più per i metodi che non per i valori. Come ad esempio ha fatto Elly Schlein alla festa de l’Unità…
“Elly chi? – si ritrae dai microfoni il sindaco di Terni, facendo l’ignaro – Ma quella che è cittadina svizzera? Quella che continua a farsi prendere in giro da Renzi? Guardate che io un comunista vero ce l’ho già in giunta (il riferimento è al suo vice Corridore, ndr), mica mi servono quelli improvvisati. E poi il centrodestra… Non ne parliamo. Avrebbero bisogno di una forte iniziezione di novità, hanno avuto per cinque anni il controllo dei capoluoghi, delle due province, della Regione. E hanno amministrato con la continuità col disastro fatto dalla sinistra. Io sono l’unica alternativa possibile. Spero che gli umbri lo capiscano“.