Ieri, 10 dicembre, si è celebrata in tutto il mondo la Giornata Internazionale per i diritti umani. Una data simbolo che chiude un periodo di 16 giorni, apertosi il 25 novembre con la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, dedicati a temi sociali di stringente attualità. Per l’occasione la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha incontrato numerosi studenti che a Castiglione del Lago, alla presenza del sindaco Matteo Burico, si sono riuniti per una cerimonia speciale. Un percorso, quello intrapreso dall’amministrazione Ferdinandi al fianco dei più giovani, che invita a praticare la pace e la non-violenza puntando anzitutto all’educazione. Un messaggio ribadito con forza anche attraverso alcuni progetti promossi all’interno delle scuole.
Ferdinandi agli studenti: “Senza pace non ci sono diritti”
“Senza pace non ci sono diritti. Per questo insieme dobbiamo lavorare per promuovere la cultura del dialogo, della negoziazione, del rispetto delle diversità e della solidarietà“ ha esordito ieri Ferdinandi, ricordando anche il suo impegno in seno all’Anci dove, tra le altre, ricopre la delega alla Pace.
“I diritti umani – così si è rivolta agli studenti – non sono solo parole astratte, ma valori fondamentali che rendono la nostra esistenza degna. Oggi i ragazzi hanno saputo elencare alcuni di questi diritti: una casa, una famiglia, il diritto di giocare e di studiare. Ma senza pace non c’è spazio per alcun diritto. Dove arriva la guerra, le case vengono bombardate, i bambini smettono di giocare, gli ospedali non esistono più, la natura viene distrutta e la dignità dell’uomo finisce“.
Già ad ottobre la sindaca di Perugia era intervenuta lanciando un appello per la pace e il cessate il fuoco in Medio Oriente. “Viviamo in un tempo – ha detto ancora – in cui la guerra è presentata come una risposta ai conflitti, mentre la vera soluzione è costruire la pace, che dipende da tutti noi, dai gesti quotidiani che compiamo a scuola, in famiglia e nella comunità. La nostra Costituzione ci ricorda che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa ed è nostro compito far vivere quotidianamente questi valori“.
Scuole unite per la pace: il progetto del Comune di Perugia
La pace, come ha ricordato Ferdinandi, è un impegno che si costruisce attraverso gesti concreti, piccoli e grandi. Ieri, simbolicamente, è stata issata la bandiera della pace che recentemente, è stata esposta anche a Palazzo dei Priori. Con la delibera 73 approvata a ottobre dal Consiglio comunale di Perugia, oltre a mettere nero su bianco alcuni punti chiave per la risoluzione dei conflitti in Medio Oriente e Ucraina, l’amministrazione ha voluto scrivere una lettera a tutti gli Istituti scolastici della città.
La missiva, che porta la firma della sindaca, dell’assessora all’istruzione Francesca Tizi e della consigliera comunale Lucia Maddoli delegata alla Pace e alla Nonviolenza, è un invito alle scuole del territorio a creare con gli studenti una bandiera della pace da esporre in ogni istituto. Un progetto di sensibilizzazione verso i più giovani che negli auspici dell’amministrazione perugina, possa travalicare i confini comunali ed estendersi ad altre scuole.
Umbria terra di pace
La sindaca ieri ha voluto anche ricordare le radici profondamente pacifiste dell’Umbria, la terra che ha dato i natali a due figure di spicco che ancora oggi sono d’ispirazione in tutto il mondo: San Francesco e Aldo Capitini, “l’inventore” della Marcia della Pace.
“Siate orgogliosi – così si è rivolta Ferdinandi agli studenti – di far parte della terra di San Francesco e di Capitini, una terra che ha sempre promosso valori di pace e rispetto” simboleggiati dalla bandiera esposta. “Ogni volta che passerete davanti a quella bandiera, ricordate che ciascuno di noi può e deve contribuire a costruire un futuro migliore“.