Un controllo casuale effettuato dall’Unità di strada di Perugia, gestita dalla cooperativa sociale Borgorete, ha rivelato la presenza di Fentanyl in una dose di eroina in un Sert a Terni. L’episodio ha scatenato l’emissione di un allarme nazionale da parte del Sistema nazionale di allerta rapida per le droghe, coordinato dal Dipartimento per le politiche antidroga.

Fentanyl a Terni: la scoperta agghiacciante

La cooperativa Borgorete, che opera anche con una convenzione con la Usl Umbria 1, ha effettuato il test nelle scorse settimane, sebbene la Usl non sia stata direttamente coinvolta nell’evento. Questa scoperta sottolinea i rischi crescenti legati all’uso di oppioidi sintetici miscelati con altre sostanze stupefacenti.

D’altra parte, il Sert di Terni ha chiarito tramite una nota di Usl Umbria 2 di non aver inviato il campione di eroina all’Istituto Superiore di Sanità, contrariamente a quanto si potrebbe pensare. Questa precisazione arriva per evitare confusioni sulla provenienza del campione analizzato e sottolinea l’importanza della collaborazione tra diverse entità nella gestione e nel monitoraggio della sicurezza pubblica legata al consumo di sostanze illegali.

Attivato immediatamente il Piano nazionale di prevenzione

Un episodio gravissimo senza precedenti in Italia. In seguito a questa scoperta, il sottosegretario Alfredo Mantovano ha attivato il Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl, che prevede misure immediate, tra cui l’invio dell’allerta a tutte le forze di polizia e le amministrazioni competenti. Questa mossa mira a intensificare il monitoraggio e la vigilanza su tutto il territorio nazionale.

Il NEWS-D, operativo dal 2009 e gestito in collaborazione con l’ISS, si avvale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e di una vasta rete di laboratori di polizia scientifica e tossicologia clinico-forense, oltre a centri antiveleno, per rilevare rapidamente fenomeni pericolosi legati all’emergere di nuove sostanze psicoattive o nuovi metodi di consumo di droghe tradizionali.

La nota del Ministero della Salute

Il Ministero della Salute ha elevato l’allerta per il Fentanyl in Italia al livello 3. Una nota urgente, firmata dal direttore alla prevenzione Francesco Vaia, è stata inviata a tutte le Regioni e Province autonome, sollecitando una rapida diffusione delle informazioni sui rischi legati al Fentanyl ai Dipartimenti per le dipendenze e i Servizi pubblici per le dipendenze (SerD) delle Aziende sanitarie locali, nonché alle Comunità terapeutiche e al personale socio-sanitario. Questo passaggio è cruciale per sensibilizzare le persone che fanno uso di sostanze sugli estremi pericoli per la salute associati a questa potente droga.

Analisi dettagliate effettuate dal Laboratorio di Medicina Legale hanno mostrato che il campione analizzato conteneva una miscela di fentanyl (5%), eroina (50%), codeina (30%) e diazepam (15%), confermando la complessità e la pericolosità del mix.

La Procura di Perugia ha aperta un’indagine

La procura di Perugia ha annunciato l’apertura di un’indagine per approfondire la questione, con il procuratore Raffaele Cantone che esprime preoccupazione per la possibile diffusione di questa pericolosa pratica.

L’obiettivo è determinare se il fenomeno sia isolato o parte di una tendenza più ampia. Questo caso mette in luce la crescente sfida nel contrasto al traffico di droghe potenzialmente letali come il Fentanyl e sottolinea l’importanza di una risposta coordinata e tempestiva a livello nazionale.

L’allerta Fentanyl in Italia, dopo Terni

Nel marzo scorso, il governo italiano ha introdotto il “Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl” come misura proattiva per scongiurare una possibile crisi sanitaria dovuta alla diffusione di questo potente oppioide. 

Tale iniziativa è stata motivata dalla preoccupazione che la criminalità organizzata possa iniziare a distribuire il Fentanyl anche sul territorio italiano. Tra il 2018 e il 2023, le autorità italiane hanno sequestrato 123 grammi e 28 compresse di Fentanyl, secondo i dati forniti dalla Direzione centrale per i Servizi antidroga. 

Di recente, la scoperta di Fentanyl a Perugia e poi a Terni ha attivato il piano governativo, finalizzato a rafforzare la sorveglianza e incrementare la vigilanza in tutti i settori a rischio. In risposta, il Ministero della Salute, tramite una comunicazione del direttore alla prevenzione Francesco Vaia, ha elevato l’allerta per il Fentanyl al livello 3 e ha sollecitato le Regioni e le Province Autonome a diffondere rapidamente tra i Servizi per le Dipendenze, le ASL, le comunità terapeutiche e il personale sanitario, le informazioni sui seri rischi per la salute correlati all’uso di questa sostanza.

La nota di precisazione dell’Usl Umbria

L’Usl Umbria 1 ha precisato che il residuo analizzato proveniva da un consumatore che non era seguito dal Sert di Perugia. Il campione è stato raccolto e analizzato autonomamente dall’Unità di Strada di Perugia, un team il cui personale è impiegato dalla cooperativa Borgorete e collabora strettamente con l’Usl Umbria 1.

Dopo aver riscontrato effetti insoliti sul consumatore, il campione è stato inizialmente esaminato dalla Medicina Legale dell’Università degli Studi di Perugia. Successivamente, è stato inviato all’Istituto Superiore di Sanità per ulteriori analisi, che hanno confermato la presenza di Fentanyl.