02 Oct, 2025 - 12:00

Fenomeno Maranza a Terni, 256 giovani segnalati nei primi nove mesi del 2025: istituzioni al lavoro per un “Patto educativo”

Fenomeno Maranza a Terni, 256 giovani segnalati nei primi nove mesi del 2025: istituzioni al lavoro per un “Patto educativo”

Un dato che fotografa con nettezza la pressione sociale sul territorio: 256 persone segnalate nei primi nove mesi del 2025, in gran parte giovani sotto i 30 anni, per circa il 40% cittadini stranieri. Numeri che alimentano il dibattito sul cosiddetto “fenomeno Maranza”, una realtà complessa che mescola disagio, identità giovanili e situazioni di marginalità, spesso legate anche all'integrazione sociale degli immigrati di seconda o terza generazione.

Da qui la decisione della Prefettura di Terni di convocare un incontro con tutti gli attori istituzionali per definire strategie comuni di contrasto, a partire da un nuovo Patto educativo provinciale.

I dati sul fenomeno Maranza e le criticità legate al disagio giovanile

Il focus presentato oggi in Prefettura ha confermato un trend che preoccupa. Le segnalazioni arrivate ai sensi del D.P.R. 309/1990 mettono in luce una realtà in cui consumo di sostanze stupefacenti, difficoltà scolastiche e mancanza di prospettive si intrecciano. Il fenomeno viene osservato sempre più attraverso la lente della devianza giovanile, con un impatto significativo sulle dinamiche sociali e sulla percezione di sicurezza dei cittadini.

Il dato locale va collocato in un contesto più ampio. L’Umbria registra una dispersione scolastica inferiore alla media nazionale, segno di una resilienza del sistema educativo regionale. Tuttavia, la persistenza di sacche di marginalità evidenzia la necessità di interventi non soltanto repressivi ma soprattutto culturali ed educativi.

Il Prefetto di Terni, Antonietta Orlando, ha richiamato con forza questo aspetto: “Anche dalla lettura di tali dati emerge la necessità di portare avanti un lavoro sinergico da parte di tutte le Istituzioni competenti con la finalità di prevenire e contrastare il fenomeno delle dipendenze, a partire dai più giovani”.

L’incontro in Prefettura: un fronte comune tra istituzioni, scuola e società civile

Alla riunione di ieri pomeriggio hanno preso parte il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori, i vertici provinciali delle Forze dell’Ordine, i rappresentanti del Comune di Terni, della Diocesi di Terni, Narni e Amelia, della USL Umbria 2, dell’Ufficio scolastico provinciale e dell’ANCI.

Il confronto si è concentrato sulla possibilità di sottoscrivere una dichiarazione di intenti, un Patto educativo che punti a valorizzare la cultura dell’ascolto e a rafforzare la fiducia dei giovani nelle istituzioni. L’obiettivo è promuovere comportamenti improntati alla legalità e al rispetto dell’altro, superando il senso di esclusione che alimenta disorientamento e marginalità.

Il Prefetto Orlando ha sottolineato la centralità di una visione collettiva: “Sarebbe importante giungere alla sottoscrizione di un Patto educativo provinciale per definire un’alleanza tra le componenti socio-istituzionali ed essere un punto di riferimento e speranza per i giovani nella consapevolezza che servono comportamenti da parte di tutti in grado di restituire protagonismo e fiducia alle nuove generazioni”.

Un messaggio che richiama la responsabilità condivisa, mettendo sullo stesso piano istituzioni, scuola, comunità religiosa e famiglie.

Educare per prevenire: il futuro delle politiche giovanili a Terni

La prospettiva, emersa con chiarezza dal confronto, è quella di passare da interventi emergenziali a una programmazione stabile e integrata. La costruzione di una “comunità educante” è il concetto chiave attorno a cui si muove il dibattito. L’idea è che soltanto una rete coesa possa restituire opportunità reali e incidere sulla vita quotidiana dei giovani.

Le esperienze già avviate sul territorio hanno dato segnali incoraggianti, ma la sfida resta quella di moltiplicare le occasioni di inclusione sociale e culturale. Un percorso che non può prescindere dall’ascolto diretto dei ragazzi, chiamati a diventare protagonisti della loro crescita.

Il quadro complessivo racconta dunque di un fenomeno che non si può liquidare come semplice problema di ordine pubblico. Dietro al termine “Maranza” c’è la fragilità di un’intera generazione, sospesa tra desiderio di appartenenza e rischio di devianza. Sotto la lente sono finite alcune zone di Terni: i gradoni di viale della Rinascita e piazzale Micheli, la zona di piazza Solferino, corso Vecchio. Da qui l’urgenza di politiche coordinate e di un impegno corale che, al di là delle statistiche, restituisca fiducia e prospettive concrete a chi si trova ai margini.

Il fenomeno, con la sua complessità, chiama in causa non solo le forze di sicurezza ma anche il tessuto sociale ternano nel suo insieme. La sfida lanciata oggi dalla Prefettura - costruire un Patto educativo - non è un esercizio burocratico, ma il tentativo di ridare centralità a giovani che rischiano di crescere senza punti di riferimento solidi. Una partita che riguarda tutti, perché dalla sua riuscita dipende il futuro della comunità locale.

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Federico Zacaglioni
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