L’arte può essere un formidabile strumento per l’inclusione. Questo quanto accadrà a Monte Santa Maria Tiberina, in provincia di Perugia, con il progetto “Scultura di comunità” condotto da Felice Tagliaferri il noto Maestro scultore non vedente, che da anni porta avanti il messaggio che l’arte è patrimonio universale e come tale deve essere accessibile a tutti secondo le proprie possibilità.

Scultura di comunità” è una nuova esperienza inclusiva, gratuita ed aperta a tutti dove poter scolpire la pietra con il tatto: un laboratorio tattile su pietra morbida. Promosso dall’Associazione Palestra delle Emozioni Odv si terrà al vecchio mulino di Gioiello a partire da domani lunedì 10 giugno fino a domenica 16, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19.

Arte e inclusione: chi è il Maestro Felice Tagliaferri

Felice Tagliaferri, non vedente dall’età di 14 anni, è un artista che dà vita a delle sculture “non viste” che nascono nella sua mente e si concretizzano grazie a un sapiente uso delle mani. Creta, marmo, legno e pietra sono i materiali impiegati che vengono trattati e plasmati con tecniche diverse. “Peculiarità della sua tecnica è la cura meticolosa dell’aspetto tattile” si legge nella presentazione “al punto che l’esplorazione tattile di ogni sua opera rivela dettagli non percepibili con l’uso esclusivo della vista. La sua arte è prevalentemente figurativa ed è stata definita da esperti del settore “arte sociale” per le finalità che la caratterizzano”.

Felice Tagliaferri è l’unico docente e formatore al mondo di arti plastiche non vedente che vanta collaborazioni con importanti istituzioni: scuole, università e musei come il Museo tattile statale “Omero” di Ancona, il Museo di arte contemporanea di Roma, i Musei Vaticani e il Museo “Guggenheim” di Venezia, dove tiene corsi e laboratori anche per bambini. Il suo slogan è “Dare forma ai sogni”.

Sua l’opera “Cristo rivelato” una versione disponibile alla fruizione tattile della celebre scultura “Cristo velato” di Giuseppe Sanmartino che si trova nella Cappella Sansevero di Napoli. Una scultura che nella versione di Tagliaferri è diventata un potente messaggio per l’inclusione. L’idea era nata nell’aprile 2008, quando durante una visita di Tagliaferri a Napoli, gli fu impedito di vedere a suo modo, cioè con le mani, la celebre opera. Il messaggio di Tagliaferri è chiaro “non esistono disabili ed abili, tutti abbiamo le nostre disabilità, tutti possiamo trovare le nostre abilità“.

“Scultura di comunità”: in cosa consiste il laboratorio

In località Gioiello verrà realizzato un “Grande libro”: partendo da un blocco di pietra calcarea di 100x80x25 cm si costruirà un libro aperto a metà dove su un lato saranno incisi (anche in Braille) i nomi delle persone che hanno collaborato alla realizzazione, mentre sull’altro verrà incisa la frase “Verso la meta”. Il laboratorio mira a far emergere le potenzialità e le caratteristiche di ciascuno, alimentando, attraverso un lavoro condiviso, la cooperazione e la relazione.

La scultura verrà poi posizionata in un luogo in mezzo alla natura (l’inaugurazione è prevista per la mattinata di domenica 16 giugno), concepito “come luogo di aggregazione – dichiara Iris Valorosi, presidente Palestra delle emozioni Odv – non solo per coloro che avranno partecipato alla realizzazione dell’opera e quindi la sentiranno come propria, ma per chiunque senta il desiderio di unirsi per ricreare comunità e procedere verso la propria meta intimamente connessa con il Creato”.

Per prendere parte al laboratorio non è necessaria la prenotazione: ognuno può partecipare in base alla propria disponibilità. Il desiderio dell’artista è quello di estendere l’invito a tutti e in particolare ai ragazzi con disabilità. Per aderire o avere maggiori informazioni si può contattare l’Associazione Palestra delle Emozioni Odv.