Nel cuore verde dell’Umbria, incastonata tra le imponenti montagne che definiscono il paesaggio della Valnerina, scorre una rete di corsi d’acqua che ospitano una ricca e variegata fauna ittica. Qui, tra le acque cristalline e i rapidi impetuosi, si nascondono tesori naturali di straordinaria bellezza, un mondo sommerso che, purtroppo, spesso sfugge alla vista di chi non sa dove guardare. Le specie ittiche che popolano queste acque, alcune delle quali endemiche e particolarmente rare, rappresentano non solo un patrimonio ecologico inestimabile, ma anche una testimonianza di come l’ambiente naturale possa preservare equilibri delicati e affascinanti.
In questo articolo, vi accompagneremo alla scoperta delle principali specie ittiche che animano i corsi d’acqua della Valnerina. Un viaggio affascinante che ci condurrà, attraverso acque cristalline e scorci mozzafiato, alla scoperta di un mondo unico e nascosto, ma al contempo vitale, che contribuisce a rendere unica questa straordinaria regione.
L’importanza della Valnerina
La Valnerina si distingue per il suo straordinario patrimonio ambientale, storico, culturale e artistico, rappresentando uno dei territori più preziosi della regione. Questo paesaggio, intriso di bellezza naturale, è attraversato da una rete di aree protette destinate alla conservazione della biodiversità. La normativa europea, che tutela gli habitat naturali e seminaturali, ha trovato in questo angolo d’Umbria un esempio di impegno per la protezione del nostro patrimonio naturale.
Tuttavia, nonostante l’apparente incontaminata bellezza, la Valnerina è sottoposta a forti pressioni antropiche. La presenza di importanti infrastrutture energetiche, troticolture, scarichi civili inefficaci e attività sportive outdoor non sempre regolamentate correttamente, mette a rischio l’equilibrio naturale di questo territorio unico. Un paesaggio straordinario, ma che ha bisogno di una gestione oculata per preservarne la bellezza e le risorse naturali.
Il bacino del Nera: un ecosistema cruciale per la trota mediterranea
Uno degli aspetti più rilevanti della Valnerina è il bacino del fiume Nera, un’area di fondamentale importanza per la conservazione della trota mediterranea (Salmo macrostigma). Questa specie, un simbolo delle acque pure e incontaminate, è oggi a rischio critico di estinzione. La Regione Umbria è da anni impegnata in un progetto di conservazione mirato proprio a tutelare la trota mediterranea, monitorando le popolazioni locali e cercando di contrastare il trend negativo che minaccia la sua sopravvivenza.
Il bacino del Nera è uno dei luoghi dove si registrano le abbondanze più elevate di popolazioni di trota mediterranea, rendendolo un punto di riferimento fondamentale per la specie. Ma la situazione è preoccupante, poiché, in molte altre zone d’Italia, le popolazioni di trota mediterranea sono ormai estinte o gravemente frammentate. L’area del Nera, dunque, rappresenta uno degli ultimi rifugi di questa specie autoctona, il cui futuro dipende in larga misura dalle politiche di conservazione adottate.
La trota fario: la regina dei fiumi e torrenti della Valnerina
La Trota Fario è senza dubbio la specie ittica più rappresentativa e abbondante del bacino del fiume Nera. Questo pesce, noto per la sua eleganza e resistenza, è l’emblema di ambienti acquatici integri e salutari. La sua presenza si estende lungo l’intero corso del fiume Nera, dalle sorgenti fino a Narni, e occupa anche numerosi tributari. La Trota Fario predilige i corsi d’acqua di alta qualità, come quelli della zona superiore e inferiore della trota, ma anche delle aree a barbo. La sua abbondanza è particolarmente evidente nella zona superiore, dove il suo habitat ideale si mescola a tratti di acqua limpida e ben ossigenata.
Le altre specie ittiche del bacino del Nera
Accanto alla Trota Fario, altre specie di trote e pesci sono presenti nel bacino del Nera, sebbene in numero molto limitato. La Trota Iridea (Oncorhynchus mykiss), una varietà originaria di altri territori e introdotta accidentalmente a causa di uscite da allevamenti, è una delle specie secondarie. La sua presenza, seppur non abbondante, testimonia l’influenza dell’uomo sull’ecosistema acquatico locale. Altre specie che popolano il bacino includono il Vairone (Leuciscus souffia muticellus), lo Sacazzone (Cottus gobio) e lo Spinarello (Gasterosteus aculeatus), tutte appartenenti a famiglie ittiche diverse ma che si adattano splendidamente all’ambiente della Valnerina.
Uno sguardo alla fauna ittica bentonica
La Valnerina, oltre alla sua rinomata fauna ittica, ospita una straordinaria varietà di invertebrati, che arricchiscono ulteriormente l’ecosistema di questo territorio unico. Questi organismi, seppur meno visibili rispetto agli animali vertebrati, svolgono un ruolo cruciale nella salute ambientale e nella biodiversità complessiva
In Valnerina, la fauna invertebrata si distingue per la sua ricchezza e diversità. Tra le specie più comuni e abbondanti vi sono i Protozoi, le Spugne, i Celenterati e i Platelminti, seguiti da una varietà di organismi più complessi come i Molluschi, gli Anellini e una moltitudine di Artropodi. Tra questi ultimi, si possono osservare Miriapodi, Chilopodi e Collemboli, nonché una vasta gamma di Insetti, tra cui Ephemerotteri, Odonati, Blattoidi, Plecotteri e Ortotteri.