Allarme bomba nella serata di ieri nei pressi di Santa Maria degli Angeli di Assisi. I carabinieri della Compagnia di Assisi sono intervenuti in seguito alla segnalazione della presenza di un uomo che si aggirava con fare sospetto, con un borsone nero al seguito.
L’uomo è stato perciò intercettato e fermato dai militari, supportati anche dalla squadra SOS impiegata per la vigilanza agli obiettivi sensibili della città.
In seguito al rifiuto dell’uomo di aprire la borsa e dal momento che l’individuo rimaneva generico sul contenuto della grossa borsa, i militari hanno attivato le procedure di sicurezza previste, e hanno richiesto l’intervento sul posto degli artificieri del Comando Provinciale di Perugia.
Allarme bomba nella serata rientrato per l’assenza di ordigni nella borsa
Dopo un’attenta ispezione della borsa hanno potuto accertare l’assenza di ordigni esplosivi e la sola presenza di documenti ed effetti personali. I militari hanno perciò restituito la borsa al proprietario, un sessantenne originario della Romagna senza fissa dimora, che ha riferito ai militari di trovarsi ad Assisi per turismo. Dopo la grande paura, allarme bomba nella serata rientrato.
Gli artificieri sono specialisti altamente addestrati e qualificati responsabili per la gestione e la neutralizzazione di ordigni esplosivi, mine, bombe e altri dispositivi potenzialmente pericolosi.
Questi professionisti operano in situazioni di emergenza e di conflitto, garantendo la sicurezza delle truppe e delle popolazioni civili. I loro compiti includono la bonifica di aree minate, l’individuazione e la disattivazione di ordigni improvvisati e la gestione di situazioni di crisi legate all’esplosività. Frequentano corsi di specializzazione e sono dotati di attrezzature sofisticate per svolgere in modo efficace il loro lavoro.
Allarme bomba rientrato grazie agli artificieri antisabotaggio dell’Arma dei Carabinieri
I nuclei artificieri antisabotaggio dell’Arma dei Carabinieri sono composti da artificieri che assicurano il pronto intervento in emergenze in cui vi sono ordigni esplosivi improvvisati o in cui si è verificata un’esplosione. Si occupano della messa in sicurezza dell’area e del disinnesco della bomba.
Al termine di un’attenta selezione fisica e psicologica, i candidati che vogliono ottenere la qualificazione devono frequentare i corsi per operatore EOD e operatore IEDD, tenuti presso il Centro d’Eccellenza C-IED della Scuola del Genio dell’Esercito Italiano che provvede ad addestrare gli operatori dell’Esercito, dell’Aeronautica, della Marina e delle forze dell’ordine come Polizia di Stato e Carabinieri.
La pregressa denominazione li divideva in due livelli: artificieri ordinari ed artificieri antisabotaggio. Con il recepimento a livello intereuropeo delle normative standard operative EODP3 ed A-EODP3 l’attuale definizione tecnica si è molto ampliata.
La severa selezione degli artificieri
La selezione degli artificieri avviene in maniera molto accurata già in fase iniziale, su base strettamente volontaria, e sono quindi sottoposti a visite attitudinali psicofisiche e psicologiche.
Al termine degli accertamenti medici, avviene il traferimento presso scuole di formazione militare, dove possono ottenere l’abilitazione di operatore EOD 1° livello o, in caso di corso propedeutico, di operatore IEDD.
L’unico militare dell’arma dei Carabinieri (e delle Forze di Polizia) abilitato anche quale operatore EOD 2º livello, che ha conseguito tutte e tre le qualifiche (EOD 1-EOD 2- IEDD) è un maresciallo in servizio presso il Nucleo Artificieri di Catanzaro. Il militare è l’unico abilitato ad operare su ogni tipo di ordigno esplosivo regolamentare e artigianale.
Come vengono utilizzati gli artificieri e gli incidenti avvenuti
I nuclei degli artificieri sono impiegati in operazioni di polizia giudiziaria, per localizzare e disinnescare ordigni esplosivi improvvisati (IED), acquisire fonti di prova a seguito di esplosioni di ordigni rudimentali; in missioni militari e operazioni di pace all’estero: supporto ai contingenti NATO/ONU in cui sono impiegati militari dell’Arma dei Carabinieri per localizzare e disinnescare ordigni esplosivi improvvisati (IED).
Vari incidenti hanno coinvolto artificieri italiani. Nel 2013 a Roma durante il disinnesco di un ordigno bellico della seconda guerra mondiale; nel 2016 in Afghanistan nel disinnesco di un ordigno artigianale; durante la bonifica di mine antiuomo in Libano nel 2018 un artificiere ha perso la vita; nel 2020 un ferito per l’esplosione di un ordigno risalente alla prima guerra mondiale.
Questi sono alcuni esempi di incidenti accaduti agli artificieri italiani durante le loro operazioni di bonifica di ordigni bellici. A causa del lavoro estremamente pericoloso, devono spesso affrontare situazioni molto rischiose per garantire la sicurezza pubblica.