Matteo Falcinelli, il giovane spoletino arrestato a Miami con modalità violente fa arrivare le sue parole tramite la madre: “Sono commosso dal sostegno dei miei connazionali“. E Vlasta Studenicova, la mamma del ragazzo ha annunciato ad Agorà su RaiTre: “Matteo rientrerà in Italia a breve… poi ritornerà negli USA per il semestre estivo“.

Falcinelli ha sottolineato ai genitori di essere molto sollevato per la vicinanza degli italiani.Sto ricevendo tanta solidarietà in queste ore – ha dettato alla madre -. Mi stanno scrivendo in tanti, anche cittadini italiani qui negli Stati Uniti. Ora voglio giustizia“.
L’arresto violento è avvenuto a Miami lo scorso febbraio ed è testimoniato da un video, girato dalle bodycam degli agenti della Polizia. E consegnato nei giorni scorsi agli avvocati del ragazzo.

Falcinelli commosso e provato dalla gravità della situazione, nella testimonianza della madre: “Matteo ha tentato il suicidio”

Mamma quello che ho vissuto è stato terribile. Ho tentato il suicidio più volte“. Sono state queste le prime parole che il ragazzo avrebbe detto alla madre in un colloquio via smartphone. Lo ha raccontato lei stessa ad Agorà su RaiTre.
La prima cosa che mi ha detto, con le lacrime agli occhi, mi ha commosso molto – ha affermato la mamma del ragazzo -. Una situazione terribile, ho tentato il suicidio“. La signora Studenicova ha confermato Matteo rientrerà in Italia a breve. Poi tornerà negli Stati Uniti per completare il semestre estivo del Master alla Florida International University (al Biscayne Bay Campus).

Falcinelli: “Sopravvissuto alla tortura, anche grazie alla mia tenacia da calciatore”

Sopravvivendo alla tortura che ho subito ho vinto la partita più importante. Forse la mia esperienza di calciatore mi ha aiutato psicologicamente, altrimenti non so se ce l’avrei fatta“. Queste, invece, le parole, affidate alla madre Vlasta Studenicova e riferite all’ANSA, di Matteo Falcinelli. 

Della vicenda se ne stanno occupando l’ambasciata e il consolato. Grazie per l’interessamento ma non rilascio dichiarazioni“. Fulvio Falcinelli, il papà di Matteo, il venticinquenne di Spoleto vittima di un violento trattamento della polizia di Miami dopo l’arresto. Raggiunto telefonicamente dall’ANSA, il padre non ha voluto quindi commentare in alcun modo la vicenda, demandando il tutto all’attività diplomatica che si è mossa a seguito della denuncia della madre del giovane.

La hogtie restrain: pratica vietata da molti dipartimenti di Polizia statunitensi

Il dipartimento di Giustizia americano nel 1995 ha dissuso un opuscolo con le linee guida per evitare la morte di arrestati e detenuti. L‘hogtie restrain, l'”incaprettamento” con cui Matteo Falcinelli è stato torturato dalla polizia di Miami, viene definito potenzialmente letale.
Molti dipartimenti, in particolare quelli di New York e Los Angeles, l’hanno messo al bando da decenni. Ma in questi 30 anni a Miami, e in generale in Florida, fa ancora parte dei protocolli di sicurezza della Polizia. Una indagine congiunta, condotta negli anni scorsi da Nbcnews e The Marshall Project – organizzazione giornalistica no profit che si occupa della copertura del sistema di giustizia in America – ha scoperto che questa pericolosa pratica è ancora in uso da diversi dipartimenti di polizia e dal 2010 ha provocato almeno 23 morti. Tra questi, 12 erano bianchi, 9 afroamericani, 2 ispanici. Almeno 13 avevano problemi mentali o avevano una crisi psicotica al momento dell’arresto.