La Faglia, è questo il nome del gruppo nato nel cuore di Foligno, nascosto tra le tranquille vie di un quartiere residenziale, dove pulsa un nucleo di ribellione che ha trasformato la città in un crocevia di dissenso. In via Monte Bianco, al civico 23, si trova il quartier generale di un gruppo anarchico che non ha mai avuto paura di farsi notare. Non è una semplice sede, ma una vera e propria “faglia” che vuole scuotere le fondamenta della comunità umbra.

Questo circolo, nato il 14 ottobre 2022 e trasferitosi da Spoleto, porta avanti con fierezza una battaglia contro lo Stato e le sue leggi, trovando ispirazione nell’anarchico Alfredo Cospito, detenuto in regime di 41 bis. “Preferiamo aprire faglie, piuttosto che costruire ponti”, dichiarano provocatoriamente i membri, lasciando intendere che qui non c’è spazio per compromessi.

La Faglia mette sotto scacco Foligno, tra cene sovversive e film di propaganda

Il gruppo non perde occasione per far parlare di sé. L’ultima trovata? Una “abbuffata di classe”, una raccolta fondi per i compagni dietro le sbarre. 

Nel paese c’è chi parla di disagi causati dai cani lasciati liberi durante le riunioni del circolo. “Abbiamo avuto diversi problemi con loro, soprattutto con i cani grossi che portavano senza guinzaglio”, racconta un residente esasperato al Messaggero. Le lamentele, però, sembrano aver avuto un minimo effetto: gli anarchici, se non altro, hanno imparato a tenere i cani al guinzaglio. E pare che, almeno sul fronte amministrativo, non ci siano violazioni: pagano regolarmente l’affitto dello spazio condiviso con le edizioni anarchiche “Monte Bove”. E allora perché fa così paura?

Stando al Messaggero, non si tratta solo di una questione locale. Tra le fila degli anarchici di Foligno emerge il nome di Michele Fabiani, figura già ben nota per il suo coinvolgimento in una cellula anarco-insurrezionalista. Fabiani è una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, avendo scontato una pena per il suo ruolo nella COOP-FAI, un’organizzazione che ha fatto tremare l’Italia intera. E il legame con Alfredo Cospito non fa che accrescere l’allerta attorno a questo circolo, che si nutre di ideologie viste come pericolose e di una rabbia che travalica i confini della città.

Gli anarchici sotto la lente: tra microspie e proselitismo digitale

Ma non sono solo i residenti a tenerli d’occhio. Le forze dell’ordine hanno già più volte incrociato il loro cammino. Nel marzo dello scorso anno, quattro anarchici di Foligno e Spoleto, tra cui lo stesso Fabiani, sono finiti nel mirino della Procura di Roma per possesso di esplosivi, danneggiamenti e minacce, il tutto in un clima di proteste contro il regime carcerario di Cospito. E non finisce qui: il canale Telegram del gruppo conta ben 600 iscritti, una rete di simpatizzanti che si estende ben oltre i confini umbri, pronta a supportare ogni nuova iniziativa.

In Italia, essere anarchici non è di per sé illegale. La Costituzione italiana garantisce la libertà di pensiero, espressione e associazione, quindi aderire a un’ideologia anarchica o promuovere idee anarchiche non viola la legge.

Nel caso del circolo “La Faglia” di Foligno, sebbene il gruppo sia sotto sorveglianza per possibili attività illecite, non è automaticamente implicato in azioni illegali solo per il fatto di essere anarchico. Le autorità hanno il diritto e il dovere di monitorare gruppi che potrebbero rappresentare una minaccia per la sicurezza pubblica, ma il pagamento regolare dell’affitto e il rispetto delle leggi locali indicano che, almeno dal punto di vista amministrativo, il gruppo si mantiene entro i limiti della legalità. 

Che cos’è il circolo di anarchici di Spoleto

Ma andiamo a vedere nel dettaglio di cosa si parla. Il circolo anarchico “La Faglia” di Foligno è emerso come un punto di riferimento per l’anarchismo umbro. L’archivio del circolo raccoglie libri e pubblicazioni su teorie anarchiche e rivoluzionarie, con l’obiettivo dichiarato di non preservare la memoria storica, ma di stimolare una riflessione critica e continuativa nella lotta contro lo Stato e il capitalismo.

Uno degli aspetti distintivi de “La Faglia” è la sua dichiarata opposizione a qualsiasi forma di compromesso con le istituzioni. Il circolo è inteso come un luogo di aggregazione per coloro che condividono una visione anarco-insurrezionalista, ispirata anche dalle azioni di personaggi come Alfredo Cospito, che è divenuto un simbolo per molti membri del gruppo. Ed è stata proprio questa connessione ha portato il circolo sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine.