17 Sep, 2025 - 21:49

Il caso Catalano: la verità mai trovata sulla scomparsa del 2005

Il caso Catalano: la verità mai trovata sulla scomparsa del 2005

La scomparsa di Fabrizio Catalano resta uno dei casi irrisolti più inquietanti della cronaca umbra. Fabrizio, studente torinese di 19 anni, svanì nel nulla il 21 luglio 2005 ad Assisi, dove stava frequentando un corso estivo di musicoterapia. Vent’anni dopo, quel mistero mai risolto è tornato a far parlare di sé: un recente episodio del canale Elisa True Crime ha riacceso i riflettori sulla vicenda, coinvolgendo il pubblico in una domanda ancora senza risposta: che fine ha fatto Fabrizio?

La scomparsa di Fabrizio Catalano ad Assisi nel 2005

La mattina del 21 luglio 2005 Fabrizio esce dall’appartamento che condivide ad Assisi e si avvia a lezione, come ogni giorno. Non farà mai ritorno. Quando la sera non rientra, le coinquiline danno l’allarme; i genitori, Caterina ed Ezio Catalano, si precipitano da Torino ad Assisi. Nella stanza del figlio trovano un silenzio angosciante: ci sono tutti i suoi effetti personali, incluso il cellulare lasciato acceso in carica e gli occhiali da vista appena rifatti.

Mancano solo tre cose: il portafoglio, la sua chitarra nera e una sacca da escursionista di colore bianco. Quegli oggetti mancanti – proprio i soli che Fabrizio aveva portato con sé – fanno subito temere un allontanamento volontario, ma nulla spiega l’assenza di qualsiasi messaggio o saluto. 

Pochi giorni dopo, una scoperta alimenta ulteriormente i dubbi: lungo il Sentiero Francescano tra Assisi e Gubbio, viene ritrovata la sacca bianca di Fabrizio con dentro il suo portafoglio e altri effetti. Un testimone riferisce anche di aver incontrato il ragazzo lungo quel sentiero il 22 luglio, offrendogli cibo e acqua. Tutto sembra indicare che Fabrizio si sia incamminato da solo su un percorso francescano, lasciando intenzionalmente dietro di sé i propri averi materiali.

Indagini e misteri mai risolti sul caso Catalano

Sin dall’inizio, le indagini ufficiali faticano a decollare. In assenza di segni di violenza, prevale l’ipotesi di un allontanamento volontario: una convinzione che, col senno di poi, ha condizionato negativamente le ricerche. I carabinieri di Assisi, inizialmente, non mettono a verbale nemmeno i nomi di due artisti di strada che avevano suonato con Fabrizio la sera prima della scomparsa – un’occasione persa per raccogliere informazioni importanti. A settembre 2005 la famiglia ottiene visibilità nazionale con un appello accorato durante la trasmissione Chi l’ha visto?, ma nessuna pista concreta emerge. Ad ottobre, i Catalano organizzano di tasca propria una ricerca nei boschi attorno ad Assisi con decine di volontari, ma senza esito.

Nel 2006 affiora un nuovo elemento inquietante: la chitarra di Fabrizio viene rinvenuta nei pressi di un sentiero, non lontano dal punto del ritrovamento della sacca. Lo strumento è in buone condizioni, appoggiato con cura, quasi fosse stato posato deliberatamente. Intanto i genitori ottengono l’accesso al fascicolo investigativo e restano sconvolti: il dossier è praticamente vuoto, privo di ricostruzioni approfondite. "È come se nessuno avesse realmente cercato Fabrizio", denuncerà in seguito Caterina Catalano.

Nel 2007 finalmente arriva una svolta: il nuovo dirigente del commissariato di Assisi, Francesco De Miccoli, decide di riaprire il caso. Organizza battute di ricerca con unità cinofile e vigili del fuoco lungo il sentiero già battuto, ammettendo che all’inizio le indagini erano state incomplete. Per la prima volta le autorità considerano anche ipotesi diverse dalla fuga volontaria, inclusa la possibilità di un coinvolgimento di terze persone. Purtroppo, nonostante lo sforzo, neanche queste ricerche producono indizi risolutivi. Col trasferimento di De Miccoli poco tempo dopo, l’inchiesta torna in stallo e nel 2011 viene archiviata come caso irrisolto.

La famiglia Catalano e la lunga battaglia per la verità

In questi lunghi anni sospesi, la famiglia di Fabrizio non si è mai arresa. Mamma Caterina e papà Ezio hanno trasformato il loro strazio in una missione quotidiana: cercare Fabrizio e tenere viva la sua memoria. Hanno fondato l’Associazione “Cercando Fabrizio e…”, promosso veglie di preghiera e iniziative pubbliche ad ogni anniversario della scomparsa. Dal 2010 organizzano anche un premio letterario nazionale intitolato a Fabrizio, invitando giovani e adulti da tutta Italia a esprimere in racconti e poesie il tema della speranza e della solidarietà.

Nel 2023 Caterina Catalano ha compiuto un commovente pellegrinaggio a piedi: 800 chilometri da Collegno ad Assisi, percorsi in un mese per ripercorrere simbolicamente la strada del figlio. L’arrivo ad Assisi, proprio il giorno del compleanno di Fabrizio, è stato un atto di amore e resistenza. "Sono passati vent’anni, un tempo che non avrei mai immaginato di poter sopportare – racconta Caterina –. Vent’anni che non pensavo di riuscire a vivere senza Fabrizio. Il dolore dell’attesa è qualcosa che non si può spiegare: brucia ogni giorno".

Elisa TrueCrime riporta il caso Catalano su Youtube

Dopo anni di relativo silenzio mediatico, la vicenda di Fabrizio Catalano è tornata all’attenzione nazionale nel settembre 2025 grazie a un episodio della nota youtuber Elisa De Marco, in arte Elisa True Crime. Il video speciale è stato realizzato in stretta collaborazione con la famiglia Catalano. Per quasi due ore, Elisa ripercorre con rigore e sensibilità tutti i capitoli di questa storia, mettendo in luce i troppi interrogativi rimasti aperti e il coraggio dei genitori nel fronteggiare istituzioni spesso indifferenti.

Particolarmente toccante è la parte dedicata all’ultima testimonianza emersa: nel video viene ricostruito l’episodio della donna che incontrò un giovane nei pressi di Narni mentre diceva di voler andare "molto lontano"

Ipotesi e teorie sul destino di Fabrizio Catalano

Fin dall’inizio, la storia di Fabrizio Catalano è stata avvolta da ipotesi contrastanti. L’ipotesi più accreditata è che Fabrizio abbia scelto volontariamente un cammino di vita ascetico e contemplativo. Diversi indizi puntano in questa direzione: la profonda spiritualità del ragazzo, il ritrovamento dei suoi effetti personali abbandonati lungo un percorso francescano e una frase enigmatica che lui stesso confidò a un’amica due giorni prima di sparire: "Mi è successa una cosa bellissima… ho trovato la strada, con l’aiuto del Buon Signore. Quando torno, ti racconto".

Queste parole lasciano intendere una folgorazione mistica e una necessità di allontanarsi dal mondo, quasi un “ritiro” spirituale. Da qui l’idea che Fabrizio possa aver preso i voti da frate o essersi unito a una comunità religiosa isolata. Questa ipotesi rimane però solo una congettura romantica: nessun convento ha mai confermato la sua presenza, e l’ultimo avvistamento del 2022 – per quanto plausibile – non basta a fare certezza.

All’opposto, resta il timore di un possibile tragico epilogo. Nonostante la mancanza di evidenze, non si può escludere che il giovane possa aver subito un incidente nei boschi o essere stato vittima di un incontro sbagliato. Oggi Fabrizio Catalano avrebbe 39 anni. La sua famiglia continua a sperare in una “lieta fine”: un giorno, magari, Fabrizio troverà il modo di mandare un segnale per dire che sta bene.

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Francesca Secci
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