Per l’utilizzo dell’Ex Milizia, il palazzo “incartato di titanio” davanti all’ospedale, le polemiche continuano dopo 14 anni dalla ristrutturazione fatta dall’ATER. Anche se stavolta a mettere d’accordo tutte le forze politiche in Prima e Seconda commissione consiliare di Palazzo Spada è arrivata la mediazione del sopralluogo.
I commissari comunali, se l’ATER proprietario dello stabile concederà l’accesso, andranno a verificare lo stato dell’arte del cantiere e come è stata modificata la struttura dai lavori in via di ultimazione (fine prevista al termine del 2025). In discussione, infatti, c’era un atto di indirizzo del PD e di Innovare per Terni (presentato a febbraio prima dell’avvio dei lavori) che chiedeva di fare marcia indietro sul voto del consiglio comunale del 2022. Quando l’assemblea aveva concesso alla stessa ATER la possibilità di trasformare il centro di ricerca sulle cellule staminali, mai decollato, in residenza per famiglie dei ricoverati in ospedale.
Un atto politico – illustrato dal capogruppo Filipponi – che accusava la precedente maggioranza di “aver impoverito l’ospedale cittadino non destinando la struttura a uso sanitario“. Evidenziando, inoltre, un ridimensionamento di circa 400 metri quadrati della struttura e la perdita delle dotazioni tecniche. Polemica che c’era stata anche durante la pandemia Covid, quando PD e M5S avevano chiesto invano l’uso della struttura per i ricoveri di emergenza.

Ex Milizia, polemiche tra Ferranti (FI) e i consiglieri di maggioranza, con il voto unanime finale per il sopralluogo

In commissione congiunta le battaglie oratoria non sono mancate. Perché più che sul contenuto e sul valore politico dell’atto di indirizzo, alcuni commissari hanno cominciato a dividersi sulla possibilità di tornare indietro rispetto alla decisione assunta due anni fa dal consiglio comunale.
Io votai a favore di quell’atto – dice il forzista Francesco Ferrantie lo rivendico. Perché quello stabile è stato per 20 anni un’incompiuta e l’ATER ha presentato un progetto per metterlo a servizio della città. I posti letto per le famiglie dei ricoverati servono. Soprattutto per le fasce più deboli che possono avere locazioni agevolate. Non è che il Comune adesso possa dire: signori abbiamo scherzato, torniamo indietro e ci facciamo una struttura sanitaria. Perché il proprietario è ATER e ha ottenuto un diritto con un voto democratico. Tra l’altro i lavori sono già iniziati“.
Alcuni consiglieri di Alternativa Popolare, invece, sarebbero stati favorevoli ad approfondire la possibilità di una revisione della decisione consiliare.
L’atto di indirizzo era eminentemente politico – dice Andrea Sterlini (AP), presidente della Prima commissione -. Non si discuteva di una nuova richiesta di modifica della destinazione d’uso, ma di impegnare il sindaco e la giunta a verificare se, nelle interlocuzioni con Regione e ATER, si possa ottenere un utilizzo della struttura per potenziare i servizi sanitari territoriali. Siccome questo consiglio non ha mai affrontato il tema della riqualificazione della Ex Milizia, riteniamo che un sopralluogo sia il modo migliore per approfondire il tema. Per comprendere se i lavori già compiuti da ATER sono compatibili con una funzione di supporto all’Ospedale. Se gli ascensori, le dotazioni infrastrutturali e quant’altro, consentono la possibilità di un ripensamento“.
La presidente della Seconda Commissione Salinetti gli fa eco: “L’atto di indirizzo era stato presentato e andava analizzato prima del passaggio in consiglio comunale. Il sopralluogo, se ATER ci consentirà l’accesso alla struttura, servirà a tutti per chiarirsi le idee sulle scelte fatte dalle precedenti amministrazioni. Ed esprimere una posizione politica a ragion veduta“.

Il progetto firmato ATER e finanziato con i fondi PNRR

Il palazzo ex Milizia è un complesso edilizio di tre piani, che sorge di fronte all’Azienda ospedaliera “Santa Maria” di Terni. Ha una superficie complessiva di oltre 2.400 metri quadrati ed è stato ristrutturato dall’ATER, proprietaria dell’immobile, per ospitare il Centro di ricerca sulle cellule staminali. L’iniziativa promossa dall’allora Fondazione Agarini e con il professor Vescovi come coordinatore, in realtà non si è mai insediata nello stabile, rimasto una bella incompiuta. Facciata in titanio, un layout moderno e pensato per ospitare laboratori e sale meeting, l’immobile dell’ATER è rimasto inutilizzato fino alla scorsa consiliatura. Quando l’Agenzia regionale ha presentato un’istanza per poter rifunzionalizzare il complesso, nell’ambito del PNRR, e utilizzare le stanze come camere di residenza temporanea destinate ai caregiver familiari dei ricoverati in ospedale.
Il progetto ha previsto la riduzione della superficie utile fino a 1765 metri quadrati per residenza temporanea. La struttura, al termine dei lavori, sarà fornita di 25 camere (49 posti letto) tra piano terra e primo piano. Mentre al piano seminterrato saranno realizzati 25 parcheggi, che si aggiungono agli attuali 11 posti auto esterni che verranno mantenuti. Lo spazio destinato a verde attrezzato sarà di 585 metri quadri.
Per dare avvio ai lavori su istanza dell’ATER, il consiglio comunale di allora votò una “precisazione” della destinazione d’uso: da attrezzature di interesse comune a esercizi pubblici e commerciali. Rendendo così possibile l’esercizio dell’attività extra-alberghiera, con l’intervento edilizio diretto da 4 milioni di euro di costo.