17 Oct, 2025 - 10:45

Ordigno fa esplodere l'auto di Sigrifido Ranucci. La solidarietà di Stefano Bandecchi

Ordigno fa esplodere l'auto di Sigrifido Ranucci. La solidarietà di Stefano Bandecchi

La scorsa notte una bomba ha fatto esplodere l'auto di Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di 'Report'. Il fatto si è verificato nel Comune di Pomezia, non distante da Roma, davanti alla sua casa a Campo Ascolano. L'auto è esplosa danneggiando anche quella della figlia. Secondo quanto dichiarato dalla Procura, "la potenza dell'esplosione è stata tale che avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento".

La solidarietà di Bandecchi

Un fatto gravissimo che ha suscitato condanne altrettanto dure e un'ondata di solidarietà verso il giornalista e la sua famiglia. Anche il sindaco e presidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi, ha voluto esprimere la propria vicinanza a Ranucci dopo l'accaduto.

"Le immagini che arrivano da Pomezia, - ha scritto in una nota - dove un ordigno ha fatto esplodere l’automobile del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, e quella di sua famiglia sono agghiaccianti. Le conseguenze dell’esplosione avrebbero potuto essere mortali, secondo quanto si apprende. Non ci sono parole di fronte a questa violenza: la mia solidarietà a Ranucci e alla sua famiglia".

Bomba fa esplodere l'auto di Ranucci: la ricostruzione

A riferire dell'esplosione in prima battuta è stata stanotte, intorno alle 2, la stessa trasmissione. "L'auto - si legge in un post - è saltata in aria, danneggiando anche l'altra auto di famiglia e la casa accanto. Sul posto carabinieri, Digos, vigili del fuoco e scientifica. La Procura di competenza si è attivata per e verifiche necessarie ed è stato avvisato il Prefetto".

Mentre si dirigeva alla volta della caserma accompganato dalla scorta dei carabinieri, Ranucci ha riferito all'Ansa che sua figlia era passata davanti all'auto soltanto venti minuti prima dell'esplosione. "Sembra - ha detto - che si tratti di un ordigno rudimentale, ma ora bisogna vedere la natura dell'esplosivo. Con tutte le minacce che riceviamo non è semplice risalire alla matrice".

Il giornalista ha raccontato di aver udito "un boato tremendo, erano le 22.17. Sono riusciti a sentirlo anche i carabinieri attraverso l'audio di alcune persone, che erano in zona, e che stavano registrando con il telefono in quel momento". Queste le dichiarazioni che Ranucci ha rilasciato nella mattinata odierna, all'uscita dagli uffici della Compagnia dei Carabinieri Trionfale di via Teulada, dopo aver sporto denuncia.

Gli investigatori hanno accertato che l'esplosione è stata provocata da un ordigno con circa un chilo di esplosivo che, secondo i primi rilievi, è stato posizionato tra l'auto e un cancello. Attualmente i carabinieri stanno acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona da cui potrebbero emergere ulteriori dettagli. Sui fatti indaga l'Antimafia che al momento ha formulato l'ipotesi di danneggiamento con l'aggravante del metodo mafioso.

La premier Meloni condanna il grave atto intimidatorio.  Piantedosi rafforza misure di protezione

Quello contro Ranucci è stato un vero e proprio attentato, un attacco contro un giornalista e la sua famiglia e, più in generale, contro la libertà di informazione. La prima puntata della nuova stagione di Report è in programma per domenica 26 ottobre. I temi erano stati anticipati da Ranucci proprio in questi giorni.

La premier Giorgia Meloni ha condannato "il grave atto intimidatorio" sottolineando che "la libertà e l'indipendenza dell'informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere".

Il Ministro della Difesa Guido Crosetto, ha parlato di un "gesto gravissimo, vile, inaccettabile". "Un atto che colpisce non solo un giornalista, ma la libertà stessa di informare e di esprimersi". La segretaria del PD, Elly Schlein, l'ha definito "un attentato alla democrazia e alla libertà di informazione. Un attacco vile e pericoloso a una persona già sotto scorta per aver svolto il suo lavoro di giornalista d'inchiesta, un attacco che richiede la reazione e la presenza delle istituzioni". Il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi ha reso noto di aver dato disposizioni per "rafforzare al massimo ogni misura a sua protezione".

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Sara Costanzi
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