La richiesta proveniente dai territori ha ottenuto l’effetto sperato. Non poteva essere diversamente poiché mancano solo sei mesi alle elezioni regionali e meno di due alla tornata amministrativa che coinvolge i cittadini di città come Perugia, Foligno, Gubbio e Orvieto. Parliamo della stabilizzazione e dell’espansione della struttura organica delle due aziende ospedaliere di Perugia e Terni e delle due Usl del territorio.

Per non tralasciare l’intera vicenda riguardante la creazione del terzo ospedale attraverso la fusione dei nosocomi ‘San Giovanni Battista’ di Foligno e ‘San Matteo degli Infermi’ di Spoleto.

La necessità dell’espansione della struttura organica del personale è stata richiesta dai direttori generali delle strutture e è stata documentata in varie delibere che evidenziavano la mancanza di personale. Carenza cui ha risposto in modo deciso l’assessore regionale alla salute Luca Coletto, come riporta Luca Benedetti su ‘Il Messaggero’ umbro. «Questi numeri – spiega l’assessore – dimostrano come l’Umbria abbia una capacità assunzionale importante. E come ci sia la strada per stabilizzare tanto personale in base alle norme nazionali».

Espansione della struttura organica: concorsi su base regionale

Non solo, ma lo stesso assessore afferma che è stata data l’indicazione «di fare concorsi su base regionale. Così si tengono le graduatorie aperte», oltre a generare risparmi grazie alle procedure unificate. Coletto, però, non risparmia la stoccata politica: «Adesso tocca ai direttori generali, cioè ai manager, mettersi in moto per i concorsi. Non potranno più dire che sono in affanno a gestire i servizi perché non hanno il personale». Da qui, ‘Il Messaggero’ ha inoltre esaminato attentamente le diverse delibere, approfondendo i dati con precisione. Numeri che si riferiscono al 52% delle situazioni come stabilizzazioni anziché nuove assunzioni. Si sta comunque parlando di cifre rilevanti e di statistiche incoraggianti sia per i servizi sia per l’occupazione.

In particolare, sono previste 872 nuove assunzioni, di cui 457 saranno stabilizzazioni e saranno suddivise in questo modo; ben 317, la maggioranza delle nuove unità, spetterà all’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia, con 152 di esse che verranno stabilizzate.

Tra queste, si distinguono i 10 medici dirigenti di struttura complessa. Le strutture comprendono cardiochirurgia, direzione medica di presidio ospedaliero, ginecologia e ostetricia, medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, nefrologia, chirurgia pediatrica, neuroradiologia, chirurgia generale, patologia clinica e chirurgia plastica.

Poco più della metà delle assunzioni previste per Perugia, 161, saranno nell’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni. Di queste, 49 sono stabilizzazioni.

Le assunzioni distribuite nelle due province

Nel dettaglio sono previste le assunzioni di 39 dirigenti medici, di 1 farmacista di struttura complessa, 1 biologo, di 21 infermieri – 7 delle quali sono stabilizzazioni -, di 9 ostetriche, 4 tecnici sanitari di radiologia medica e 2 fisioterapisti. Nel caso dei fisioterapisti si tratta di stabilizzazioni.

Da registrare anche l’assunzione di 16 Oss, gli operatori socio sanitari, e di alcune figure previste nella pianta organica per il ruolo amministrativo ovvero 1 avvocato, 1 ingegnere, 1 dirigente statistico e 6 collaboratori amministrativo-professionali. Numeri importanti anche per la Usl 1 dove sono previste 230 assunzioni, di cui 156 stabilizzazioni: numeri perfino maggiori dell’azienda ospedaliera di Terni. Tra di loro 14 dirigenti medici nell’emergenza-urgenza, 3 medici per la pediatria, 5 per la medicina trasfusionale, 10 per l’anestesia, 2 per ortopedia, 4 per le curie palliative e 2 medici oncologici. Assunzioni anche nella Usl 2 che dovrà gestire l’integrazione degli ospedali di Foligno e di Spoleto. Saranno 164 in totale di cui 100 stabilizzazioni. Saranno assunti 88 medici, 2 veterinari, 2 farmacisti, 25 infermieri – di cui 4 sono stabilizzazioni – e 2 logopedisti. La corsa è partita.

Nel 2023, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Salute, Luca Coletto, aveva preadottato le proposte di modifica alla legge regionale del 9 aprile 2015, n. 11 – Testo Unico in materia di Sanità e Servizi sociali – e contestualmente, aveva adottato il Piano sanitario 2022-2026, dal titolo “Umbria: la salute al centro”.