Negli ultimi anni, l’uso di esche avvelenate per cani e gatti è diventato un problema sempre più preoccupante in molte città italiane. Questo fenomeno rappresenta una minaccia non solo per gli animali domestici, ma anche per la sicurezza pubblica, considerando che queste esche possono trovarsi in aree frequentate anche da bambini.

I veleni utilizzati nelle esche per cani e gatti variano, ma alcuni dei più comuni includono:

Metomil: Un insetticida ad alta tossicità, spesso utilizzato in agricoltura. È altamente pericoloso per gli animali e può causare la morte rapida se ingerito.

Metalide: Utilizzato principalmente come lumachicida, provoca gravi convulsioni e può essere fatale per gli animali domestici.

Warfarin: Un anticoagulante utilizzato nei rodenticidi. Provoca emorragie interne che possono portare alla morte lenta e dolorosa.

Cianuro: Anche se meno comune, il cianuro è estremamente tossico e letale anche in piccole quantità.

Esche avvelenate, un problema che si acutizza d’estate

Le segnalazioni di esche avvelenate aumentano significativamente, specie in estate. A Gubbio, tre zone sono state particolarmente colpite: l’area della piscina comunale tra via Leonardo Da Vinci e via del Bottagnone, la zona del campo sportivo di Fontanelle in via Borsellino, e le vie adiacenti la chiesa parrocchiale della frazione di Semonte. In queste aree, sono stati trovati diversi animali domestici morti o gravemente avvelenati.

I ritrovamenti di esche avvelenate sono più frequenti in prossimità di parchi pubblici, campi sportivi e altre aree verdi dove i cani sono spesso portati a passeggio. Le zone del Teatro Romano e del parco della Vittorina a Gubbio rappresentano aree ad alto rischio. La preoccupazione aumenta quando si considera che questi luoghi sono frequentati anche dai bambini.

Le conseguenze dell’ingestione di esche avvelenate per cani e gatti sono spesso fatali. I sintomi dell’avvelenamento possono includere vomito, diarrea, convulsioni, emorragie interne, e in molti casi, la morte. Gli animali colpiti soffrono enormemente, e il trattamento veterinario, sebbene a volte efficace, può essere costoso e non sempre garantisce il recupero completo.

Per i proprietari, oltre alla sofferenza emotiva, vi è anche un impatto economico non indifferente. Le cure veterinarie d’emergenza possono comportare spese ingenti, e nei casi più gravi, la perdita dell’animale amato rappresenta un trauma non facile da superare.

La legge italiana prevede pene severe per chiunque sia sorpreso a disseminare esche avvelenate. Secondo l’articolo 544-bis del Codice Penale, l’uccisione di animali è punita con la reclusione da quattro mesi a due anni. Inoltre, l’articolo 674 del Codice Penale, che disciplina il getto pericoloso di cose, prevede sanzioni per chiunque getti o spanda cose pericolose in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Oltre alle pene detentive, possono essere inflitte multe considerevoli.

La presenza bocconi avvelenati va segnalata subito alle autorità

La prevenzione è fondamentale per combattere il fenomeno delle esche avvelenate. Le amministrazioni comunali, insieme alle associazioni animaliste, hanno il compito di promuovere campagne di sensibilizzazione per informare i proprietari di animali sui rischi e su come proteggere i propri amici a quattro zampe. Tra le misure consigliate c’è la vigilanza durante le passeggiate da parte dei proprietari che devono monitorare con attenzione i propri animali e impedire loro di ingerire cibo o oggetti trovati a terra e poi l’uso del guinzaglio.  Infine, la segnalazione tempestiva alle autorità locali o ai servizi veterinari di qualsiasi sospetto di esca avvelenata.

Le esche avvelenate rappresentano un problema grave e subdolo che richiede l’attenzione e la cooperazione di tutti. Gli animali domestici, spesso considerati membri della famiglia, meritano protezione e cura. La collaborazione tra cittadini, autorità e associazioni animaliste è essenziale per prevenire questi crimini e garantire un ambiente sicuro per i nostri amici pelosi.

L’impegno delle autorità, unito alla vigilanza e alla responsabilità dei cittadini, può fare la differenza nella lotta contro questo fenomeno. È necessaria in questo campo un’informazione tempestiva unita a un’attenta prevenzione per ridurre in maniera significativa il numero di animali vittime di avvelenamento e assicurare che i responsabili di certi atti disumani vengano puniti.