Chiuso l’accordo con Arvedi AST, anticipato da Tag24 Umbria, per la TARI pregressa e avvio della battaglia con Enel per i ristori al territorio conseguenti ai danni causati al sistema idrogeologico del lago di Piediluco. Stefano Bandecchi inaugura la campagna d’estate del Comune di Terni sul mantenimento delle promesse fatte in campagna elettorale. E aggiunge alla lista dei problemi risolti anche quello della sistemazione delle strade, della cura del verde e della sistemazione dell’asfalto. Annunciando che “l’autunno dei ternani avrà l’odore del catrame“.
Con lui, al tavolo della giunta, per una conferenza stampa che segue di poche ore l’annuncio della candidatura alle Regionali, il vicesindaco Riccardo Corridore e il dottor Maurizio Borseti. Autore di una perizia, originata dalla sentenza di appello passata in giudicato, che individua i responsabili del dissesto delle sponde del lago di Piediluco.
In cassa 5,8 milioni per ASM e 1,1 milioni di euro per il Comune: “Ridurremo la TARI 2024-25”
Bandecchi annuncia l’operazione “recupero TARI” all’inizio della conferenza stampa. In cassa, per i contenziosi risolti e vecchi di dieci anni, entreranno soldi freschi al Comune e all’ASM. A versarli sarà Arvedi AST, che – per dirla col sindaco – “dopo tanto chiacchierare ai tavoli ha mantenuto fede agli impegni“. 1,1 milioni di euro andranno in cassa al Comune e 5,8 milioni all’ASM, la multiutility partecipata dal Comune al 55% ma controllata di fatto da ACEA.
“Con questi soldi – afferma Stefano Bandecchi – saremo probabilmente l’unico Comune in Italia in grado di abbassare le tariffe nel biennio 2024-25 anche dell’1%. Un’operazione che sarà possibile non avendo impatti sui servizi, che resteranno gli stessi e se possibile, con la rivoluzione che abbiamo in mente, miglioreranno. La transazione economica dà soddisfazione al Comune, che riesce così a mantenere in linea tutti i parametri del proprio bilancio e può occuparsi delle promesse fatte in campagna elettorale. Ci siamo sbrigati a varare l’assestamento proprio per questo, così già dal 15 luglio potremo partire con la formazione per i 6 operai delle strade sulla nuova macchina tappabuche“.
Bandecchi ha confermato gli obiettivi dell’operazione. Coprire con asfalto a caldo 72 mila buche per 50 mila euro di spesa. Tutto fatto in economia dal Comune.
“È una risposta anche a chi ci diceva che non manteniamo gli impegni – ha replicato il sindaco -. Grazie a questa transazione abbiamo potuto comprare la macchina asfaltatrice, che opererà anche sui marciapiedi e che potrà anche asfaltare brevi tratti di strada non solo colmare buche e avvallamenti. Si aprirà un cantiere continuo e ci costerà un terzo di quello che ci è finora costato, certo con qualche disagio, ma Terni sarà totalmente rinnovata. Anche la segnaletica stradale sarà fatta in proprio, con un risparmio consistente rispetto alle ditte esterne e arriverà presto anche un altro mezzo per il taglio del verde ai margini delle strade“.
Il vicesindaco Corridore: “Si chiude anche la vertenza delle ditte di Confartigianato, che vantavano crediti con ASM”
Dopo un anno dalla fine della campagna elettorale, il Comune dà riscontro nei fatti anche alla vertenza delle ditte di Confartigianato che vantavano crediti per 5 milioni nei confronti di ASM.
“Anche questo stava nel nostro programma elettorale – afferma il vicesindaco Riccardo Corridore – e in undici mesi lo abbiamo risolto. Già con l’azione dell’amministrazione comunale nei confronti di ASM, questo debito nei confronti delle aziende si era ridotto di circa due terzi. Ma nel CDA di giovedì scorso è stato preso atto che, graze alla transazione che abbiamo portato a compimento, sarà possibile andare al saldo dei circa 2 milioni di euro residui. Azzerando totalmente le posizioni creditorie“.
Per la segnaletica stradale orizzontale erano previste spese per circa 600 mila euro, per risolvere parzialmente il problema. Si passerà in consiglio comunale per acquistare un macchinario che consentirà di rifare le strisce in autonomia. Il Comune reperirà i soldi dai residui di mutui non spesi, senza andare a pesare sul bilancio con nuovi debiti. La spesa prevista è di circa 27 mila euro.
Dissesto di Piediluco: una perizia individua in ENEL il responsabile della percentuale più elevata dei problemi
Infine il caso ENEL-Piediluco. Bandecchi e Corridore hanno portato al tavolo il dottor Maurizio Borseti, esperto che ha svolto nella sua carriera molte perizie per i Tribunali in qualità di CTU. È stato lui a illustrare una complessa e ponderosa perizia tecnica (i lettori di Tag24 Umbria possono trovarla sotto). Che parte dalla sentenza di appello relativa alle richieste di risarcimento danni di alcuni residenti a Piediluco.
“Per sintetizzare – ha spiegato Borseti – questi cittadini avevano fatto causa al Comune e all’ENEL al Tribunale delle acque, per l’erosione delle sponde e i problemi causati alle loro abitazioni. I fatti sono conseguenti alla realizzazione della passerella lungo le sponde del lago. Dal Tribunale delle acque, la causa era finita in quello ordinario, dove ci sono state due sentenze che individuano il Comune di Terni come responsabile per il 10% dei danni idrogeologeologici“.
Il resto – è stata la spiegazione del perito – compete soprattutto a chi gestisce il lago come fosse un invaso idrico privato. Per il funzionamento della centrale idroelettrica di Galleto. Insomma, c’è un impatto dell’attività industriale di ENEL sul bacino idrico e sul centro abitato. E qui entra in gioco la politica. Che ha molti conti aperti con l’azienda elettrica partecipata dal Tesoro. La quale ogni anno paga canoni considerati irrisori dal Comune, che vengono stornati solo in parte dalla Regione.
“Scatta ufficialmente la necessità di chiamare in causa l’azienda – afferma Bandecchi – , perchè Piediluco e il suo habitat subiscono un danno conclamato anche da una setenza del Tribunale passata in giudicato. Il sindaco, come autorità di Protezione civile, non può fare finta di nulla. I cittadini ternani stanno subendo un grave danno e nessuna agevolazione. Quindi chiederemo all’ENEL qual è il risarcimento per i cittadini per i danni creati. Azione ormai indispensabile che se non vedrà accordo passerà per tutte le vie a disposizione“.
A Palazzo Spada hanno in mente ristori ambientali consistenti. Tanto da consentire la riduzione delle bollette per i cittadini. E anche di garantire tariffe di favore ad AST che più volte ha sollevato il problema dei costi energetici per le produzioni di acciaio. E sullo sfondo resta la battaglia per le concessioni che scadranno nel 2029. Col Comune che si candida a gestire la centrale di Galleto con una società mista pubblico-privata, partecipata da ASM.