L’endometriosi è una malattia invalidante e ancora poco conosciuta. Se ne parlerà oggi pomeriggio alle 17 in Bct in un incontro promosso dal Comune di Terni e dall’associazione “La voce di una è la voce di tutte“. In scaletta ci sono gli interventi di autorevoli esperti. L’appuntamento odierno nasce con la volontà di “sensibilizzare su questa patologia e sulla sintomatologia ad essa collegata, anche attraverso il racconto dell’esperienza personale di due relatrici“. L’incontro sarà anche l’occasione per la presentazione dell’associazione e dei progetti che intende realizzare. In particolare, l’auspicio è la creazione di un centro specializzato anche a Terni che al momento non ne ha uno.
Sono previsti i saluti istituzionali dell’assessore alle Politiche sociali e della Disabilità, Viviana Altamura. A seguire, gli interventi della dott.ssa Jessica Li Gobbi, ostetrica, di Valeria Delia e Jessica Falcioni, tutor referenti dell’associazione “La voce di una è la voce di tutte“. In collegamento da remoto porteranno il loro contributo Alessia Astolfi, vicepresidente dell’associazione, la dott.ssa Shana Baratto, psicologa e membro del CTS e la dott.ssa Sara Quaresima, infermiera e membro del CTS.
Endometriosi: in Italia sono tre milioni le donne colpite
L’endometriosi è una patologia molto diffusa. Secondo l’analisi riportata dal Ministero della Salute, si tratta di una malattia ginecologica infiammatoria cronica che si manifesta con dolori, può condurre all’infertilità e “può interessare la donna già alla prima mestruazione (menarca) e accompagnarla fino alla menopausa“. Nello specifico, “l’endometriosi è la presenza di endometrio, mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina, all’esterno dell’utero“.
In Italia sono affette da endometriosi il 10-15% delle donne in età riproduttiva. Il picco generalmente si verifica nell’età compresa tra i 25 e i 35 anni. Nel 30-40% dei casi può essere la causa di sub fertilità o infertilità. Nelle forme più severe, causa disturbi che incidono negativamente anche sulla capacità lavorativa.
In Italia le donne con diagnosi conclamata di endometriosi sono almeno 3 milioni che spesso vi arrivano dopo un lungo e tortuoso percorso clinico, dispendioso e impattante dal punto di vista emotivo e psicologico. L’aspetto più allarmante è che si stima che le diagnosi siano in realtà solo una percentuale del totale poiché chi ne soffre ignora di esserne affetta e sono le visite di routine a portare all’attenzione la patologia.
Diverse sono le cause dell’endometriosi che fanno riferimento sia al sistema endocrino che a quello immunologico. L’endometriosi può essere una malattia invalidante che determina una riduzione della qualità della vita e che va anzitutto conosciuta meglio. Incontri come quello di oggi a Terni rappresentano quindi uno strumento essenziale per la promozione della salute per tutta la cittadinanza.
Endometriosi: la proposta di legge in Umbria
A giugno dello scorso anno era arrivata la proposta di legge sull’endometriosi a firma dei consiglieri regionali del PD Simona Meloni e Tommaso Bori. Una proposta che mira a “predisporre una rete regionale per la prevenzione, la diagnosi precoce e la cura dell’endometriosi, patologia grave che presenta effetti negativi sulla sfera non solo fisica, ma anche emotiva e psicologica delle donne che ne soffrono”.
In particolare Bori e Meloni hanno sottolineato come sia fondamentale ridurre il ritardo diagnostico, chiedendo in proposito l’istituzione di un apposito Comitato scientifico regionale, di una piattaforma digitale e “la realizzazione di una rete regionale per la prevenzione, la diagnosi precoce e la cura dell’endometriosi, anche attraverso l’individuazione di un centro di coordinamento e di riferimento regionale“. Altri aspetti toccati dalla proposta di legge riguardano la formazione del personale, la promozione di iniziative di educazione sanitaria e di sensibilizzazione e la sinergia con gli Enti del Terzo Settore.