Il 20 novembre 2024, l’Università degli Studi di Perugia ha conferito il Dottorato di Ricerca Honoris Causa in Biotecnologie alla Professoressa Emmanuelle Charpentier, insignita del Premio Nobel per la Chimica nel 2020. La cerimonia, svoltasi nell’Aula Magna di Palazzo Murena, ha celebrato uno dei più grandi contributi scientifici contemporanei: lo sviluppo delle tecnologie CRISPR-Cas9, conosciute come “forbici genetiche programmabili”, che hanno rivoluzionato il campo della genomica e della medicina.

Il conferimento del titolo alla scienziata francese è stato definito dal Magnifico Rettore Maurizio Oliviero un momento di grande prestigio per l’ateneo. «Questo riconoscimento celebra non solo una carriera straordinaria, ma anche una pietra miliare della scienza moderna. Il sistema CRISPR-Cas9 non solo ha cambiato la nostra comprensione del DNA, ma ha aperto nuove frontiere nel trattamento delle malattie, nell’agricoltura e nella conservazione ambientale», ha dichiarato Oliviero.

La cerimonia ha visto una partecipazione significativa da parte di studenti, docenti e figure istituzionali, sottolineando l’importanza della collaborazione scientifica e del progresso accademico.

Emmanuelle Charpentier è microbiologa, genetista e biochimica

Microbiologa, genetista e biochimica, Emmanuelle Charpentier è nata a Juvisy-sur-Orge, in Francia. La sua formazione accademica si è svolta presso l’Università Pierre e Marie Curie e l’Istituto Pasteur di Parigi. Oggi dirige la Max Planck Unit for the Science of Pathogens a Berlino ed è professoressa onoraria all’Università Humboldt.

La sua carriera l’ha portata a collaborare con istituti di fama mondiale, tra cui il Helmholtz Center for Infection Research in Germania, l’Università di Umeå in Svezia, l’Università di Vienna e il Rockefeller University Medical Center negli Stati Uniti. La scoperta del sistema CRISPR-Cas9 le ha valso numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Nobel per la Chimica 2020, condiviso con Jennifer Doudna.

Il sistema CRISPR-Cas9 rappresenta uno degli sviluppi più rivoluzionari delle scienze della vita. Questa tecnologia consente di modificare con precisione il DNA, aprendo possibilità straordinarie nel trattamento di malattie ereditarie, nella ricerca oncologica e nell’immunoterapia. «Il CRISPR-Cas9 permette di intervenire direttamente sulle sequenze genetiche, correggendo errori che causano patologie gravi. È uno strumento che sta trasformando non solo la biologia, ma anche la medicina e l’agricoltura», ha spiegato Charpentier durante la cerimonia.

Fondamentale per la scienziata il lavoro collettivo

La scienziata ha sottolineato il valore del lavoro collettivo nella ricerca, dedicando l’onorificenza al suo team di collaboratori. «Ogni risultato scientifico è il frutto di una collaborazione. Questo premio non è solo mio, ma di tutte le persone che hanno contribuito a rendere possibile il CRISPR-Cas9», ha dichiarato con emozione.

Durante la cerimonia, la Professoressa Charpentier ha tenuto una Lectio Magistralis incentrata sul potenziale delle tecnologie di editing genetico. Ha illustrato come il CRISPR-Cas9 sia già stato applicato in settori chiave, dalla microbiologia alla biologia cellulare, fino alla ricerca sul cancro e alle malattie neurodegenerative.

Nel suo intervento, Charpentier ha rivolto un messaggio alle giovani generazioni: «La ricerca scientifica richiede passione, resilienza e la capacità di affrontare ostacoli. È un viaggio impegnativo, ma offre esperienze uniche e la possibilità di lasciare un segno positivo nella società.»

La promotrice dell’iniziativa, la professoressa Carla Emiliani, docente di Biochimica e delegata del Rettore, ha sottolineato il ruolo determinante della scienziata nel rendere l’editing genetico accessibile e veloce. «Le ricerche della Professoressa Charpentier hanno rivoluzionato settori fondamentali come la medicina e l’agricoltura, offrendo soluzioni concrete a problemi globali. La sua visione e il suo impegno sono un esempio per tutti noi», ha affermato Emiliani.

Università di Perugia mira a promuovere una scienza al servizio dell’umanità

La docente ha poi evidenziato come i valori di innovazione e responsabilità scientifica della Charpentier siano perfettamente in linea con la missione dell’Università di Perugia, che mira a promuovere una scienza al servizio dell’umanità.

Con questa onorificenza, l’Università degli Studi di Perugia si afferma come un’istituzione di eccellenza, capace di dialogare con le più importanti realtà accademiche e scientifiche del mondo. La giornata è stata non solo un tributo ai successi della Professoressa Charpentier, ma anche un simbolo dell’impegno continuo dell’ateneo verso l’innovazione e la ricerca.

«Questo dottorato rappresenta un ponte tra la nostra università e la comunità scientifica internazionale. È un segnale forte che testimonia la nostra volontà di essere protagonisti nella costruzione di un futuro migliore», ha dichiarato il Rettore Oliviero.

Uno degli aspetti più discussi durante la cerimonia è stato il dibattito sulle implicazioni etiche e sociali delle tecnologie di editing genetico. «Il progresso scientifico porta con sé grandi responsabilità. È fondamentale che la comunità scientifica lavori in modo trasparente e collaborativo per garantire che queste tecnologie siano utilizzate in modo etico e sostenibile», ha sottolineato Charpentier.

La scienziata ha ribadito l’importanza di educare il pubblico sulle potenzialità e i limiti dell’editing genetico, favorendo un dialogo aperto tra scienziati, politici e cittadini.

Come ha sottolineato il Rettore Oliviero, «La scienza non conosce confini. Contribuire al progresso dell’umanità è una responsabilità che tutti noi dobbiamo abbracciare. La Professoressa Charpentier ci ha mostrato cosa significa mettere la conoscenza al servizio del mondo.»