La recente scoperta delle fondamenta dell'antica Chiesa di Santa Croce al Mercato, emerse durante i lavori di riqualificazione di Piazza Quaranta Martiri a Gubbio, ha riportato alla luce un capitolo significativo della storia medievale locale. Questa chiesa fu teatro, nel 1310, di un processo dell'Inquisizione contro l'Ordine dei Templari, coinvolgendo figure di spicco come Jacopo da Montecucco, Gran Precettore per la Lingua Italiana dei Templari.
Situata all'imbocco dell'antica via del Mercato, oggi via Cavour, la Chiesa di Santa Croce al Mercato era un edificio di forma rettangolare, con una superficie di circa 300-320 metri quadrati. La sua facciata si estendeva per una decina di metri oltre l'angolo dell'attuale farmacia comunale, mentre la larghezza della strada adiacente era di circa 3,60 metri. Nel 1823, la chiesa venne demolita per ampliare la strada che conduceva a San Martino, trasformando l'area nella piazzetta davanti all'ex Inam. Le recenti scoperte archeologiche hanno permesso di individuare le fondamenta dell'edificio, offrendo una preziosa testimonianza della sua esistenza e importanza storica.
Nel 1310, la Chiesa di Santa Croce al Mercato divenne il palcoscenico di un evento storico fondamentale: il processo contro l'Ordine dei Templari. Questo processo itinerante dell'Inquisizione fece tappa a Gubbio tra il 3 e il 7 marzo 1310, coinvolgendo figure di rilievo come Jacopo da Montecucco, Gran Precettore per la Lingua Italiana dei Templari. Originario del Piemonte, Jacopo da Montecucco non si presentò al tribunale e fu dichiarato contumace, facendo perdere le sue tracce.
Il processo faceva parte di una più ampia campagna di repressione contro i Templari, orchestrata da Filippo IV di Francia e sostenuta da Papa Clemente V. Le accuse mosse contro l'Ordine includevano eresia, idolatria e pratiche immorali. La mancata comparizione di Jacopo da Montecucco al processo di Gubbio contribuì alla dissoluzione dell'Ordine e alla confisca dei suoi beni.
La presenza dei Templari nell'Appennino Umbro è attestata da numerosi insediamenti e attività. Nell'area del Monte Cucco, tra i comuni di Scheggia e Pascelupo, Fossato di Vico, Sigillo e Costacciaro, esistevano due mansioni templari distanti meno di dieci chilometri l'una dall'altra. La precettoria di Perticano, oggi frazione di Sassoferrato, e la commenda agricola di Collina di Purello, attuale frazione di Fossato di Vico, erano centri nevralgici per il controllo viario e la gestione dei beni templari.
La precettoria di Perticano, situata sul versante orientale del Massiccio del Monte Cucco e bagnata dal Torrente Rio Freddo, era probabilmente la più rilevante. Posta tra la Marca e l'Umbria, controllava importanti vie di comunicazione e comprendeva proprietà come l'Eremo di San Girolamo di Monte Cucco e l'Abbazia dei Santi Emiliano e Bartolomeo Apostolo in Congiùntoli. Dopo il processo del 1310, questa precettoria venne chiusa e le sue proprietà passarono agli Ospitalieri nel 1333, l'attuale Ordine di Malta.
La commenda di Santa Croce de Culiano, situata nei pressi dell'attuale Purello di Fossato di Vico, era un'altra significativa presenza templare nella regione. Dipendeva direttamente dall'Abbazia benedettino-templare di San Giustino d'Arna, vicino a Perugia. Questa struttura scomparve nel XVII secolo, quando sul suo sito venne costruita la chiesa rurale di Santa Croce di Collina.
La scoperta delle fondamenta della Chiesa di Santa Croce al Mercato offre una finestra sul passato medievale di Gubbio e sulla presenza templare nella regione. Questi ritrovamenti non solo arricchiscono la conoscenza storica locale, ma sottolineano anche l'importanza di Gubbio come centro nevralgico durante il Medioevo.
La recente iniziativa culturale presso la Biblioteca Sperelliana di Gubbio, promossa dall'associazione culturale Gubbio Città Nostra, ha evidenziato l'interesse crescente per la storia templare nella regione. Durante l'evento, sono stati discussi episodi come il processo del 1310 e le dinamiche che portarono alla caduta dell'Ordine, offrendo al pubblico una visione approfondita di quel periodo storico.
La riscoperta delle fondamenta della Chiesa di Santa Croce al Mercato rappresenta un tassello fondamentale per comprendere la storia di Gubbio e la presenza dei Templari nell'Appennino Umbro. Questi ritrovamenti archeologici, insieme alle iniziative culturali locali, contribuiscono a mantenere viva la memoria storica e a promuovere una maggiore consapevolezza del patrimonio culturale della regione.