L’emergenza cinghiali, in Umbria, si fa sentire sempre di più. È per questo che la Regione Umbria, raccogliendo gli stimoli della società civile e le sollecitazioni delle associazioni di categoria, ha deciso di intervenire con un piano speciale volto ad abbattere la portata dell’emergenza.

Il numero uno regionale di Coldiretti, Mario Rossi, aveva ribadito l’allarme per l’invasione di cinghiali e sottolineato l’impegno dell’organizzazione nel presentare proposte concrete per tutelare il lavoro e i redditi delle imprese agricole. Il suo commento – arrivato in seno ad una manifestazione che Coldiretti ha tenuto a Perugia qualche settimana fa – è stato: “Non ci stanchiamo di manifestare e scendere in piazza specie su una questione come quella degli animali selvatici. Questo è un allarme che riguarda campagna e città, agricoltori ma anche cittadini che vogliono contenere un pericolo per i campi e per le strade”.

Emergenza cinghiali, Coldiretti plaude la Regione Umbria

Coldiretti esprime soddisfazione per l’immediata reazione messa in essere dalla regione. E, in una nota raccolta dall’ANSA, ha commenta: “La delibera appena adottata del piano di interventi urgenti per cinghiali e peste suina africana, da parte della Giunta regionale, rappresenta la vittoria contro la rassegnazione verso una piaga che sembrava insormontabile per agricoltori e cittadini”.

Per Coldiretti si tratta di un atto necessario utile a mettere a terra: “Risposte celeri sulla piaga della proliferazione incontrollata degli ungulati, che distruggono le coltivazioni e danneggiano l’ambiente, con rischi pure per la zootecnia. Un piano che prevede, tra l’altro, un prelievo complessivo di 44 mila capi, su aree uniformi nell’intero territorio regionale senza restrizioni e con azioni mirate. Gli interventi di controllo potranno essere attuati anche all’interno di istituti faunistici pubblici e privati normalmente preclusi all’esercizio venatorio, con l’estensione dell’arco temporale per l’esercizio venatorio fino al 28 febbraio”.

Infine, ribadisce: “Bene, quindi, la risposta immediata dell’Amministrazione regionale per dar subito seguito a quanto annunciato nel corso della nostra manifestazione ‘Basta cinghiali’, ovvero misure straordinarie che tutelino i redditi delle imprese, così come la pubblica sicurezza. Ora è il momento di azioni concrete e Coldiretti continuerà il dialogo e il lavoro con le istituzioni per porre in essere le misure previste dal Piano e tutelare in ogni modo il lavoro delle imprese agricole, ma anche gli interessi e le esigenze della collettività”.

Emergenza cinghiali in Umbria: gli interventi della Regione

Ma quali sono gli interventi posti in essere dall’ente regionale per abbattere la crisi dei cinghiali in Umbria? La Presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha avallato un piano – proposto dal Commissario straordinario alla PSA, Vincenzo Caputo – che include catture, abbattimenti e lo smaltimento dei cinghiali per contrastare la diffusione della peste suina africana (Psa). Un’altra misura fondamentale è l’estensione del periodo di caccia in battuta fino al 28 febbraio, accolta positivamente da Caputo. Inoltre, la Presidente Tesei ha annunciato misure per la semplificazione amministrativa, il rilancio della filiera zootecnica e il Regolamento attuativo alla Legge sull’agricoltura sociale.

Gli assessori: “Avanti con approccio integrato”

Gli assessori regionali Roberto Morroni e Luca Coletto hanno espresso grande soddisfazione per la recente comunicazione del commissario straordinario alla peste suina africana, Vincenzo Caputo, riguardante l’aggiornamento del piano regionale per la gestione del cinghiale. Le loro parole:

“Sosteniamo con forza l’approccio integrato e collaborativo delineato dal commissario Caputo. La sinergia tra le diverse istituzioni e il coinvolgimento delle comunità locali è fondamentale per affrontare efficacemente questa emergenza sanitaria. L’aggiornamento del piano regionale per la gestione del cinghiale rappresenta un passo avanti decisivo nella lotta contro la Psa e nella tutela delle nostre produzioni suinicole”.