Emergenza caldo, dopo che la Regione Umbria ha emanato l’ordinanza per salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, intervengono i sindacati per chiedere tutele maggiori. La vicenda era stata al centro di un incontro tecnico nei giorni scorsi. Incontro finito con una spaccatura tra CGIL e UIL da una parte e CISL dall’altra, sulle modalità di discussione della piattaforma dei lavoratori.
Ma adesso, dopo il provvedimento della Regione, l’unità sembra ritrovata sulla base delle rivendicazioni già avanzate dalle organizzazioni confederali. In ballo ci sono, infatti, tutte le richieste che con l’ordinanza non sono state accolte dagli uffici regionali. A partire dalla volontà delle segreterie dei sindacati umbri di inserire nella piattaforma sull’emergenza caldo. Che con il riscaldamento globale e la crisi climatica rischia di diventare la normalità negli anni futuri.
“L’ordinanza finalmente è arrivata – dicono in una nota CGIL, CISL e UIL -. In ritardo ma va nella giusta direzione per la tutela della sicurezza dei lavoratori. Adesso, però, occorre attuare il resto della nostra piattaforma, tra cui i comitati aziendali per promuovere azioni condivise e tavolo di monitoraggio”.
Dai sindacati la proposta di Comitati aziendali per il monitoraggio dell’emergenza caldo
Siccome c’è il rischio che l’emergenza caldo diventi normalità, CGIL, CISL e UIL Umbria sostengono di coler continuare due elementi fondamentali. Da una parte la discussione sulla loro piattaforma unitaria, che rimane per gran parte inevasa dal documento della Regione. Dall’altra l’attivazione immediata di un tavolo di monitoraggio che affronti la problematica dell’emergenza caldo sui luoghi di lavoro.
Da qui un tassello in più nella proposta. “Riteniamo che sia importante affrontare l’emergenza caldo e la sicurezza nei luoghi di lavoro – sostengono le segreterie territoriali umbre -. Rilanciando la nostra piattaforma nei luoghi di lavoro per contrattare condizioni di salute e sicurezza. La proposta è di attuare la procedura attivata nel periodo Covid. Costituendo comitati aziendali che coinvolgano i rappresentanti sindacali e quelli alla sicurezza. Oltre a promuovere azioni condivise in termini di sicurezza, nuovi modelli organizzativi, orari e stabilità del lavoro. Persone, salute sicurezza ambiente e qualità del lavoro rimangono le priorità del sindacato”.
La valutazione sull’ordinanza della Regione che interessa i settori agricolo, florovivaistico ed edilizio
L’ordinanza dela Regione sull’emergenza caldo prevede misure di prevenzione per l’attività lavorativa nel settore agricolo e florovivaistico e nei cantieri edili all’aperto. In condizioni di esposizione prolungata al sole. I sindacati avevano espresso forte preoccupazione sull’aumento delle temperature. Che potrebbe mettere a rischio la salute dei lavoratori impegnati in attività all’aperto e quindi esposti al sole nelle ore più torride. CGIL, CISL e UIL avevano chiesto che il provvedimento vietasse il lavoro durante le ore più calde per tutte quelle attività che si basino su un particolare sforzo fisico.
“Avremmo preferito essere ascoltati prima – dicono le segreterie territoriali -. Tenendo conto anche di altri aspetti contenuti nella nostra piattaforma. Come: maggiori controlli, la garanzia della sospensione con 33 gradi percepiti (compresi i luoghi di lavoro al chiuso) ed una più ampia campagna d’informazione delle misure stabilite. Questi aspetti per essere affrontati necessitavano di maggiore tempo e di capacità programmatoria”.
Nell’ordinanza si fa espresso divieto di lavorare in condizioni di esposizione prolungata al sole e con attività fisica intensa, nei giorni in cui la mappa del rischio è più alta, così come indicato sul sito www.worklimate.it/, dalle ore 12,30 alle ore 16, fino al 31 agosto 2024.
“Un atto – riconoscono CGIL, CISL e UIL Umbria in una nota congiunta – che va a rafforzare l’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo perché la legislazione vigente già vieta l’attività lavorativa con temperature superiori a 35 gradi. L’ordinanza segue le “Indicazioni per la prevenzione e protezione dai rischi correlati con le condizioni climatiche di caldo estremo negli ambienti di lavoro”.