Un'emergenza di natura tecnica ma con potenziali risvolti ambientali e di sicurezza ha interessato il Lago Trasimeno nella tarda mattinata di martedì 16 settembre. Intorno alle ore 11:30, i Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Perugia sono stati allertati per una fuga di gas GPL da una condotta sottomarina che collega la costa di Tuoro sul Trasimeno, sede di tre serbatoi di stoccaggio, all’Isola Maggiore, punto nevralgico per l’approvvigionamento energetico dell’isola stessa.
La perdita, circoscritta in un unico tratto della tubazione, è stata rapidamente individuata grazie ai segnali inequivocabili: un ribollio persistente della superficie lacustre e il caratteristico odore pungente di gas. La tempestiva segnalazione di alcuni operatori della zona ha consentito l’immediata attivazione dei protocolli di sicurezza.
Sul luogo dell’incidente sono immediatamente intervenuti i Vigili del Fuoco con squadre operative di terra e personale fluviale, affiancati dai tecnici specializzati della Olivi Gas, società proprietaria della condotta. Per garantire la massima efficacia delle operazioni è stato richiesto anche l’intervento del nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Firenze, incaricato di individuare con precisione il tratto compromesso della tubazione, liberarlo dalle zavorre che lo ancoravano al fondale e riportarlo in superficie.
La complessità dell'operazione, che ha previsto l’impiego di tecniche di sollevamento controllato e di sofisticate apparecchiature per la rilevazione delle perdite, ha reso indispensabile una sinergia costante tra operatori subacquei, tecnici energetici e autorità preposte al coordinamento delle attività di sicurezza.
Individuato il punto critico, i tecnici hanno provveduto a isolare il tratto danneggiato, predisponendo contestualmente le operazioni di riparazione e sostituzione. Al termine delle prime manovre, la condotta è stata sottoposta a prove di tenuta, indispensabili per verificarne la stabilità e garantire la sicurezza dell’infrastruttura prima di un suo riposizionamento. Le verifiche proseguiranno anche nelle prossime ore, con controlli aggiuntivi sia sulla tenuta del materiale sia sugli eventuali rischi di dispersioni residue.
Come misura precauzionale immediata, le autorità hanno disposto l’interdizione alla navigazione in tutta l’area circostante l’incidente. Il provvedimento, valido fino al completamento delle operazioni e al ripristino delle condizioni di massima sicurezza, riguarda non soltanto i battelli di linea diretti all’Isola Maggiore ma anche le imbarcazioni private e da diporto. Al momento, non sono state ritenute necessarie evacuazioni sull’isola. Tuttavia, l’erogazione del servizio energetico resta temporaneamente sospesa, con inevitabili disagi per residenti e attività economiche locali.
A dirigere e coordinare l’intero dispositivo di soccorso è un funzionario dei Vigili del Fuoco del Comando di Perugia, che ha mantenuto contatti costanti con le autorità locali e regionali. Sul posto, oltre alle forze dell’ordine, è presente anche ARPA Umbria, incaricata di monitorare eventuali ripercussioni sull’ecosistema lacustre e sulla qualità dell’aria. Le priorità dell’intervento sono state chiaramente definite: tutelare la sicurezza dei cittadini e contenere al minimo ogni rischio di contaminazione ambientale.
Non sono ancora state diffuse valutazioni definitive sulle cause della rottura. Tra le ipotesi più accreditate figurano fenomeni di usura della tubazione, sollecitazioni meccaniche esterne o movimenti del fondale lacustre. Solo un’analisi tecnica accurata, supportata dall’esame della documentazione manutentiva e da ulteriori verifiche strutturali, potrà chiarire se l’episodio sia riconducibile a un guasto accidentale o a criticità gestionali.
L'Isola Maggiore, che dipende in larga misura dalla condotta di GPL per il proprio approvvigionamento energetico, sta inevitabilmente subendo le conseguenze della fuga di gas. I residenti e le strutture ricettive hanno registrato interruzioni temporanee dei servizi essenziali. La sospensione della navigazione rischia inoltre di penalizzare i flussi turistici in una fase ancora significativa per l’economia locale. Le autorità hanno tuttavia rassicurato la popolazione e gli operatori del settore, garantendo il massimo impegno per contenere i disagi e favorire una rapida normalizzazione della situazione.
Il rischio ambientale, pur ritenuto sotto controllo, resta un fattore da monitorare con estrema attenzione. ARPA e i Vigili del Fuoco hanno già avviato campionamenti delle acque e controlli dell’aria per escludere la presenza di residui pericolosi e garantire che non vi siano ripercussioni su fauna e flora lacustri. Nei prossimi giorni, la condotta sarà sottoposta a ulteriori prove di pressione e a verifiche di tenuta, prima della completa riattivazione del servizio. Solo dopo questi passaggi sarà possibile revocare il divieto di navigazione e ripristinare in maniera definitiva le utenze energetiche sull’isola.