Continuano le iniziative sull’emergenza abitativa e sulla mancata assegnazione degli alloggi ATER, con una manifestazione che è arrivata sotto Palazzo Spada. Stavolta a protestare sono stati quelli del sindacato Asia USB di Terni. Dopo una presa di posizione dei sindacati degli inquilini di Cgil, Cisl e Uil, che aveva portato l’amministrazione comunale ad accelerare sulla convocazione della commissione alloggi.
Accanto ai sindacalisti di Asia anche i rappresentanti e i candidati di Potere al Popolo e del Partito Comunista. Che hanno appoggiato la protesta dell’Unione sindacale di base che – come noto – si pone autonomamente rispetto ai confederali. E alla fine della protesta, i manifestanti sono stati ricevuti dall’assessore all’edilizia residenziale pubblica, Giovanni Maggi, che ha cercato di spiegare le ragioni dei ritardi. Causati dai complessi adempimenti normativi e burocratici da espletare.
“Tante famiglie e persone sono in graduatoria in attesa di un alloggio – dicono gli organizzatori della manifestazione -. Protestiamo perché in questa città, ormai da anni, non si rispetta il diritto alla casa. A un anno dall’uscita dell’ultimo bando di assegnazione di alloggi ERS (Edilizia Residenziale Sociale), la commissione si è riunita solo una volta per valutare solamente i primissimi posti della graduatoria. Di questo passo, quando le persone potranno finalmente avere in mano le chiavi dei propri alloggi?“.
Emergenza abitativa, dopo la manifestazione i promotori ricevuti in Comune dall’assessore Maggi
Una delegazione dei manifestanti è salita a palazzo Spada, dove si era appena concluso il consiglio comunale. I promotori della manifestazione sull’emergenza abitativa sono stati subito ricevuti dall’assessore Giovanni Maggi, nonostante la distanza elettorale tra amministrazione comunale e partiti sostenitori della protesta.
“L’assessorato ben conosce le problematiche delle famiglie – spiega Maggi -. Ma purtroppo i tempi si allungano a causa del gran numero di domande e delle lungaggini burocratiche imposte dalla normativa vigente. In particolare la verifica dei requisiti, dichiarati al momento della domanda, comporta tempi lunghi. Ad esempio, per verificare che tutti i dichiaranti e i loro familiari, compresi gli italiani, non siano in possesso di immobili all’estero occorre scrivere ad oltre 100 consolati. Che nella gran parte dei casi non rispondono. Quindi si può procedere soltanto per silenzio-negazione dopo il termine di 30 giorni“.
Il Comune sta cercando di ovviare ai problemi attraverso un potenziamento del personale. Però da Palazzo Spada fanno notare che analoghe proteste non si sono verificate a Perugia. Dove la commissione alloggi non è stata neppure nominata.
“Sono consapevole della mole di lavoro del servizio competente – continua Maggi -. Per questo ho chiesto la disponibilità di altro personale nel periodo delle verifiche. La commissione di affidamento si è riunita una prima volta a metà del mese di ottobre. Mentre, ad esempio, il Comune di Perugia ancora deve nominare la commissione“.
La protesta di Asia e dei partiti di area Comunista contro la legge regionale e il sistema di assegnazione
“L’emergenza abitativa è un problema che coinvolge molti cittadini e cittadine – dicono i rappresentanti di Potere al Popolo, PC e Asia USB -. Per questo la manifestazione odierna, in una situazione in cui viene negata a tanti la possibilità di una vita dignitosa. Sono tante le falle della legge regionale che regola l’assegnazione delle case e in alcuni casi la stessa arriva ad essere discriminatoria e razzista“.
I manifestanti hanno descritto tante situazioni di disagio. Anziani che vivono in case popolari site in palazzine al terzo piano senza ascensore. Persone con problemi gravi di salute nelle stesse condizioni. Famiglie che vivono in appartamenti sovraffollati perché negli anni hanno avuto dei figli.
“È urgente lavorare affinché chi ne ha diritto sia inserito nelle graduatorie – hanno continuato i manifestanti -. Affinché siano velocizzate le assegnazioni e affinché si progettino opere di realizzazione di edilizia pubblica. Il diritto alla casa è un diritto fondamentale sancito dalla costituzione, garantire una casa a chi ne ha bisogno non è utopia: è un diritto. L’attuale amministrazione ci aveva garantito almeno un bando di cambio alloggio entro il mese di dicembre. Ad una nostra richiesta di informazioni sullo stato delle cose, ci viene risposto che nessun bando è in programma. Pretendiamo una serietà nel mantenimento delle scadenze, perché ne vale la vita e la serenità delle persone“.