Era stato il sindacato degli inquilini a lanciare l’allarme sull’emergenza abitativa legata all’assegnazione delle case popolari a Terni. E ora arriva l’assicurazione del Comune che entro settembre verranno chiuse tutte le verifiche richieste. E che si potrà procedere con gli adempimenti previsti dalla normativa per procedere con la verifica delle graduatorie e mettere le chiavi in mano a chi ha diritto alla casa dell’ATER.
A mancare è la convocazione della commissione che deve procedere all’assegnazione definitiva degli alloggi. Dopo che la graduatoria è stata varata alla fine del 2023. Nei giorni scorsi Sunia CGIL, Sicet CISL e Uniat UIL, avevano richiesto che la commissione comunale si riunisse rapidamente per procedere all’assegnazione degli alloggi ATER. Chiedendo interesse per centinaia di famiglie che attendono la chiusura della procedura burocratica.
Emergenza abitativa, entro il mese di settembre il Comune di Terni convocherà la commissione
La risposta al richiamo dei sindacati degli inquilini, arriva dall’assessore all’Edilizia Residenziale Pubblica Giovanni Maggi. Che dopo la conferenza stampa di allarme dei sindacati sull’emergenza abitativa popolare ha fatto il punto con gli uffici e verificato lo stato di avanzamento dei lavori di verifica delle graduatorie.
“Informo che entro il mese di settembre contiamo di poter terminare le prime verifiche e convocare la commissione – spiega l’assessore -. Sottolineo che l’assegnazione degli alloggi segue scrupolosamente la graduatoria. E, nonostante situazioni di difficoltà di qualche utente, l’ente e la commissione non possono che rispettare l’ordine della stessa graduatoria. Siamo molto sensibili al problema casa. Stiamo procedendo nel modo più celere possibile. Tenendo conto dei tempi imposti dalle procedure. Nel rispetto della normativa a garanzia dei diritti di tutti. Siamo ben consapevoli delle difficoltà legate al problema casa che molti cittadini si trovano a dover affrontare e, come sempre, nella massima trasparenza”.
Le difficoltà burocratiche dell’iter di verifica delle graduatorie per le case popolari
“La gestione della procedura per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica – dichiara l’assessore all’Edilizia Residenziale Pubblica Giovanni Maggi – è regolata da una normativa particolarmente complessa e farraginosa che comporta inevitabili lungaggini. Come amministrazione comunale siamo tenuti a verificare tutte le autocertificazioni attestanti i requisiti di partecipazione al bando presentate dai cittadini. Dobbiamo valutarne la veridicità ed è quello che attualmente gli uffici stanno facendo“.
Il Comune di Terni spiega che si tratta di una fase estremamente lunga. In particolare con riferimento al possesso di immobili all’estero. Basti pensare che per ogni nominativo l’ufficio, come previsto per legge, deve inviare una pec a 127 consolati. Che molto spesso non rispondono o rispondono di non essere in grado di verificare quanto richiesto. E, pertanto, trascorso un tempo ritenuto congruo, fatto dai canonici 30 giorni, l’ufficio procede senza poter effettuare la verifica.
“Le risultanze delle verifiche sono poi oggetto di ulteriore valutazione da parte della commissione che attribuirà il punteggio definitivo – conclude Maggi -. L’iter si conclude con la determinazione dirigenziale di assegnazione degli alloggi e la convocazione degli assegnatari per la scelta. Sarà poi compito dell’’ATER stipulare il contratto di affitto e consegnare l’abitazione“.
Novità in arrivo anche per la mobilità tra alloggi pubblici. Gli uffici comunali hanno infatti predisposto uno schema di modifica del regolamento, che è già stato inviato al presidente della seconda commissione consiliare per la discussione e i necessari approfondimenti. Si tratta della possibilità di garantire il cambio degli alloggi assegnati. Con l’utilizzazione di quelli che si sono resi disponibili o di un’aliquota di quelli di nuova realizzazione. La mobilità degli alloggi tiene conto delle necessità di utilizzo razionale degli immobili. Anche per eliminare le condizioni di sottoutilizzazione, sovraffollamento o disagio abitativo. Possibile anche la mobilità volontaria in base alle richieste degli assegnatari.