Ha avuto inizio oggi il tour elettorale di Elly Schlein in Umbria e al primo appuntamento a Marsciano la segretaria nazionale del Partito Democratico ha espresso preoccupazione riguardo all’arresto di Matteo Falcinelli, avvenuto in Florida dalla polizia di Miami. Il caso sta rapidamente guadagnando attenzione a livello nazionale, vista la gravità delle accuse che pendono sul giovane di 25 anni, originario di Spoleto.
A fare scalpore è soprattutto il trattamento disumano e degradante che riservato a Falcinelli dalla polizia locale che ha utilizzato su di lui la stessa mossa che, anni fa, portò alla morte di George Floyd.
Elly Schlein a Marsciano parla dell’arresto di Matteo Falcinelli
“La vicenda appare molto grave e il Partito democratico ha già chiesto chiarimenti“, ha affermato in apertura della prima tappa del tour elettorale Elly Schlein. L’evento di Marsciano era focalizzato su un incontro con i cittadini e rappresentanti dei lavoratori. Ma la notizia dell’arresto di Matteo Falcinelli a Miami ha chiaramente spostato parte dell’attenzione su questioni di politica estera e protezione dei cittadini all’estero.
Quello di Falcinelli è un fatto grave sul quale va fatta luce quanto prima e la segretaria del Pd non ha perso tempo chiedendo immediatamente delucidazioni. Schlein ha dichiarato di essere “molto preoccupata” per la situazione, sottolineando l’importanza di tutelare i diritti dei cittadini italiani, specie quando si trovano all’estero. Gli aggiornamenti sulla vicenda sono arrivati mentre Schlein era impegnata a raggiungere la città di Marsciano in preparazione alle imminenti elezioni europee e amministrative del 8 e 9 giugno.
Per le sue implicazioni, quanto accaduto in Florida al 25enne di Spoleto, per cui le indagini sono ancora in corso, potrebbe trasformarsi in un punto nevralgico della politica estera del Partito Democratico nel corso delle prossime settimane.
Matteo Falcinelli: l’arresto, le torture da parte della polizia di Miami e il tentato suicidio
Quello di Matteo Falcinelli è un nuovo episodio di violenza in America, più precisamente in Florida. L’ennesimo. A farne le spese questa volta è il giovane studente spoletino di 25 anni residente negli Stati Uniti per motivi di studio. Secondo quanto riportato dalla madre e confermato dai video del Quotidiano Nazionale, la polizia di Miami ha brutalmente immobilizzato e trattenuto a terra il ragazzo per 13 minuti. L’incidente è degenerato quando Matteo Falcinelli, cercando di recuperare i suoi telefoni lasciati all’interno di un bar, ha toccato il distintivo di un agente. Quest’ultimo ha ha reagito con violenza, arrestandolo con un’aggressività totalmente fuori luogo.
A colpire è soprattutto l’incredibile violenza con cui gli agenti di polizia hanno trattato il giovane: dal video si evince chiaramente l’utilizzo della mossa del ginocchio sul collo. La stessa che portò alla morte qualche anno fa di George Floyd a Minneapolis. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha twittato: “Immobilizzare per lungo tempo, mediante una tecnica che causa intenso dolore, una persona che evidentemente in quel momento non può costituire alcuna minaccia, è un trattamento illegale che non trova alcuna giustificazione di sicurezza“.
L’arresto ha provocato gravi danni psicologici e fisici a Falcinelli, a tal punto da far tentare il suicidio in più di un’occasione. La famiglia, assistita dall’avvocato Francesco Maresca, sta considerando di presentare una denuncia formale contro gli agenti responsabili per le loro pratiche inumane e degradanti.
Il sangue sulla camicia e l’audio mancante: cosa è successo a Miami?
Il filo degli eventi che hanno preceduto l’arresto di Matteo Falcinelli in un bar locale è avvolto nel mistero, con dettagli frammentari e spesso contraddittori. La sera in questione, il ragazzo ha fatto il suo ingresso nel bar alle 22.15, dove ha ordinato delle bevande e socializzato con altre persone. Distratto per un momento, si è reso conto della mancanza dei suoi telefoni ma una ragazza gli avrebbe comunicato del loro ritrovamento all’ingresso del locale. Dopo averli recuperati, ha ritirato i drink che aveva richiesto, già pronti sul bancone. Questo passaggio fa sospettare che Falcinelli potrebbe essere stato drogato a sua insaputa, come sostiene il suo avvocato.
I video pubblicati mostrano tre macchie di sangue sulla camicia del ragazzo ancora prima dell’intervento della polizia. Questo dettaglio, catturato dalle bodycam degli agenti, suggerisce che potrebbe essere stato coinvolto in un alterco o in un incidente prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Soprattutto aggiunge ulteriori dubbi su quanto accaduto prima del pestaggio.
Come se non bastasse, c’è anche l’evidente assenza di audio in alcuni momenti chiave delle registrazioni video delle bodycam. I familiari di Matteo interpretano questa lacuna come un possibile tentativo da parte degli agenti di occultare le proprie azioni o conversazioni durante l’arresto. Tale omissione complica ulteriormente gli sforzi per chiarire la dinamica degli eventi e per garantire giustizia a Matteo Falcinelli.