L’Umbria diventa sempre più inclusiva. Questo quanto emerge dall’ultima determina regionale volta all’eliminazione delle barriere architettoniche. La Regione ha infatti stanziato oltre un milione e 700mila euro a favore degli interventi per l’eliminazione e il superamento delle barriere negli edifici privati. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche della casa, Enrico Melasecche, ha recentemente rimodulato l’ammontare dello stanziamento sulla base delle istanze pervenute dai Comuni al 31 luglio scorso. Ad aprile erano 1 milione e 178mila euro che ora, alla luce delle richieste, sono stati incrementati per far fronte all’intero fabbisogno regionale.

Eliminazione delle barriere architettoniche in Umbria: quasi 600 gli interventi finanziati

Saranno soddisfatte tutte le richieste di contributi – ha affermato l’assessore Melasecche – sostenendo complessivamente 590 interventi, 452 nel territorio della provincia di Perugia e 138 in quella di Terni“. Numeri importanti che porteranno “alla realizzazione di opere che garantiranno alla persone con disabilità l’accessibilità e la piena vivibilità delle proprie abitazioni”.

Le risorse per gli interventi sono già nella disposizione della Regione, una parte sono state trasferite dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a valere sulla legge 13/1989. A queste si aggiungono ulteriori 451mila euro in avanzo dai Comuni.

Procedure snellite, accolte più istanze

Nel 2024 quindi la Regione Umbria non dovrà attendere l’erogazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Un vantaggio considerevole che ha consentito di soddisfare le istanze pervenute anche oltre i termini stabiliti, che non erano state conteggiare e che ora invece troveranno accoglimento. “Sale così a 590, rispetto ai 563 previsti ad aprile, il numero di interventi per i quali viene assicurato il nostro sostegno” ha sottolineato Melasecche.

Fin dall’inizio della legislatura – ha concluso l’assessore – ci siamo adoperati per soddisfare tutte le domande pervenute dai cittadini e dalle famiglie umbre nella necessità di adeguare le proprie case, recuperando sui ritardi accumulati negli anni a causa dei mancati finanziamenti statali. Abbiamo dato e continuiamo a dare risposte concrete al diritto di avere una casa senza barriere architettoniche e alla propria autonomia”. 

Barriere architettoniche: in Italia è la Legge 13 del 1989 il riferimento normativo

Sono numerose e insidiose le barriere architettoniche con le quali le persone con ridotta o impedita mobilità come disabili e anziani, devono fare i conti. Esempi di barriere architettoniche sono scalini, pendenze, passaggi o spazi troppo stretti, strade ammalorate e non adeguatamente asfaltate, oggetti sporgenti o elementi costruttivi posizionati in luoghi di difficile raggiungimento. Solo per citare le più comuni.

In Italia dal 1989 esiste una legge specifica, la sopra citata numero 13, che regola l’abbattimento delle barriere architettoniche. La normativa riguarda tanto i nuovi edifici quanto l’adeguamento di quelli preesistenti, sia nell’edilizia pubblica che in quella privata. La stessa legge ha istituito presso il MIT il Fondo speciale per l’eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati che viene ripartito annualmente fra le regioni. Quello a cui, appunto, fa riferimento l’assessore Melasecche.

Ogni edificio dovrebbe poter essere accessibile in sicurezza

Gli edifici, in base alla normativa vigente, devono poter essere accessibili in totale sicurezza soprattutto ai piani superiori con l’installazione di ascensori o servoscala. Allo stesso modo deve essere garantito l’accesso alle parti comuni degli edifici e alle singole unità immobiliari. Così come è previsto che vi sia almeno un accesso in piano, con rampe prive di gradini o, in alternativa, mezzi di sollevamento idonei. La normativa prevede infine che nel caso di edifici con più di tre livelli fuori terra, venga installato un ascensore raggiungibile tramite rampe prive di gradini.

L’Umbria con questo stanziamento, potrà quindi fornire un aiuto concreto contro le barriere architettoniche, un aiuto che è anzitutto una battaglia per la dignità di tutti i cittadini e le cittadine.