Oggi e domani rappresentano giornate chiave per i cittadini umbri, impegnati a esprimere la propria preferenza nelle elezioni regionali. Alle 7 di questa mattina si sono ufficialmente aperte le urne, con i seggi accessibili fino alle 23 di oggi e dalle 7 alle 15 di domani. Con nove candidati in corsa per la presidenza della Giunta regionale, l’attenzione si concentra su un probabile testa a testa tra Donatella Tesei, governatrice uscente sostenuta dal centrodestra, e Stefania Proietti, sindaca di Assisi appoggiata dal centrosinistra. Sullo sfondo, un tema fondamentale: l’affluenza per queste elezioni regionali in Umbria.

Elezioni regionali Umbria 2024: ecco i primi dati sull’affluenza

Alle 12 di oggi, il dato parziale sull’affluenza si ferma al 9,60%, un valore sensibilmente più basso rispetto al 19,55% registrato alla stessa ora nel 2019. Questo calo potrebbe essere influenzato dalla scelta di diluire il voto su due giorni, a differenza delle scorse elezioni regionali umbre, che si svolsero in una sola giornata.

Nel 2019, quando Donatella Tesei vinse con il 57,5% dei consensi contro il 37,5% del rivale Vincenzo Bianconi, l’affluenza finale si attestò al 64,69%. Tuttavia, la mobilitazione elettorale di oggi e domani potrebbe risentire non solo della formula temporale, ma anche di un contesto politico nazionale polarizzato e della crescente disaffezione verso le istituzioni.

Sono 701.367 gli elettori umbri chiamati alle urne, distribuiti tra 1.000 seggi, di cui 706 nella provincia di Perugia e 294 in quella di Terni. In corsa ci sono 23 liste e quasi 460 aspiranti consiglieri, ma l’attenzione è focalizzata sui principali contendenti alla presidenza.

Le elezioni regionali umbre si svolgono con un turno unico, regolato dalla legge elettorale regionale statutaria nº 4 del 2015. Il sistema prevede che sia eletto presidente il candidato che ottiene la maggioranza, anche solo relativa, dei voti validi. Alle liste collegate al vincitore viene assegnato un premio di maggioranza pari a 12 seggi sui 20 disponibili nell’Assemblea legislativa, mentre gli altri 8 vengono distribuiti proporzionalmente tra le liste che superano la soglia di sbarramento del 2,5%.

Non è previsto il voto disgiunto: gli elettori devono scegliere una lista collegata al candidato presidente oppure esprimere il voto diretto per quest’ultimo. Inoltre, è possibile indicare fino a due preferenze per i candidati consiglieri, rispettando l’obbligo di alternanza di genere.

I nove candidati per la presidenza della Regione Umbria

Donatella Tesei, 65 anni, cerca la riconferma forte di un’esperienza quinquennale alla guida della regione. Sostenuta da una coalizione che include Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e diverse liste civiche, la candidata del centrodestra punta sulla continuità amministrativa e su un programma che privilegia la crescita economica e il rafforzamento della sanità.

Dall’altro lato, Stefania Proietti, 48 anni, ingegnere e sindaca di Assisi dal 2016, rappresenta il volto del campo largo del centrosinistra, sostenuta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Verdi e altre formazioni civiche. Il suo programma elettorale si concentra sulla sostenibilità ambientale e sul rafforzamento del welfare regionale.

Tra gli altri candidati, Martina Leonardi (Insieme per l’Umbria resistente), Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare), Moreno Pasquinelli (Fronte del Dissenso) e Fabrizio Pignalberi (Più Italia Sovrana) guidano liste minori, destinate probabilmente a raccogliere percentuali ridotte ma capaci di influenzare il dibattito pubblico. I dibattiti pre-elettorali hanno messo in luce questioni fondamentali per il futuro della regione. La sanità è stata al centro del confronto, con le due principali candidate che hanno offerto visioni differenti. Con le urne ancora aperte, l’attenzione si concentra sui dati finali sull’affluenza e sugli exit poll che arriveranno domani pomeriggio. L’Umbria, tradizionalmente terra di sfide politiche accese, si prepara a un verdetto che potrebbe ridefinire il futuro della regione per i prossimi cinque anni.