Con l’approssimarsi delle elezioni regionali dell’Umbria, previste per metà novembre, la scena politica a Gubbio si fa sempre più animata e complessa. Le prossime elezioni rappresentano un momento si svolta non solo per l’intera regione, ma anche per Gubbio, dove si prevede un confronto serrato tra vecchi protagonisti e nuovi contendenti, ognuno con la propria visione e strategia per il futuro politico della città e della regione.
Uno dei duelli più interessanti che si preannunciano in queste elezioni è quello tra Leonardo Nafissi e Filippo Mario Stirati, entrambi schierati nell’area di sinistra. Nafissi, forte delle 3.679 preferenze ottenute nelle recenti elezioni comunali di giugno, rappresenta una figura emergente che potrebbe incarnare il rinnovamento a sinistra. Il suo consenso personale e la capacità di mobilitare gli elettori lo rendono un avversario temibile per chiunque.
Dall’altra parte, Filippo Mario Stirati, ex sindaco di Gubbio, si presenta in una posizione più difficile. Dopo un quinquennio amministrativo considerato da molti disastroso, con progetti controversi come quello di Piazza Quaranta Martiri e battaglie ideologiche che non hanno portato i risultati sperati, Stirati ha visto il suo consenso scendere drasticamente. Tuttavia, una parte dei LeD (Liberi e Democratici) lo ha comunque scelto come candidato, forse in un ultimo tentativo di salvare il salvabile.
Stirati potrebbe candidarsi nella lista della Proietti, astro nascente della sinistra
Stirati potrebbe candidarsi nella lista di Stefania Proietti, attuale sindaca di Assisi e candidata alla presidenza regionale. Tuttavia, la sua candidatura è vista con scetticismo da molti, sia all’interno che all’esterno del suo schieramento. La sua strategia di coagulare attorno a sé Pd e 5 Stelle appare fino a ora fallimentare, con molte figure di spicco, come Alessia Tasso, ormai apertamente in disaccordo con lui.
La situazione all’interno dei LeD è tutt’altro che stabile. Dopo la pesante sconfitta alle elezioni comunali, il movimento appare dilaniato da lotte interne e riposizionamenti. Alessia Tasso, in particolare, ha criticato duramente Stirati, ritenendolo uno dei principali responsabili della debacle elettorale. La sua posizione è chiara: non sostenere come candidati coloro che hanno giocato un ruolo attivo nell’ultima, disastrosa campagna elettorale.
Questa frattura interna rende ancora più complesso il quadro politico a sinistra, con il rischio che la dispersione dei voti possa favorire gli avversari. Nafissi, consapevole di questa dinamica, ha scelto di non candidarsi direttamente nella lista della Proietti per evitare uno scontro frontale con Stirati, preferendo una delle liste di supporto alla candidata alla presidenza.
Sul fronte opposto, la destra eugubina si prepara a queste elezioni con grande attenzione, consapevole dell’importanza di consolidare il successo ottenuto alle recenti comunali. Stefano Pascolini, noto come “Picchio”, è una delle figure di spicco della destra locale e ha già fatto sentire la sua presenza in passato. Tuttavia, all’interno della coalizione c’è chi vorrebbe puntare su un nome nuovo, per offrire una candidatura che possa rappresentare un vero rinnovamento.
Alle elezioni regionali Brunetti, proveniente dalla sinistra, si candiderà con la destra
Il nome di Alessandro Brunetti è tra quelli più discussi. Brunetti, ex militante e dirigente della sinistra eugubina, ha recentemente fatto “il salto della quaglia”, passando a destra alle ultime elezioni comunali. La sua candidatura potrebbe rappresentare un punto di rottura con il passato, ma al contempo suscita dubbi tra chi lo vede come un opportunista più che come un vero rappresentante dei valori della destra.
Forza Italia, nel frattempo, cerca di riorganizzarsi sotto la guida del nuovo coordinatore comunale Antonio Manzo, in collaborazione con il segretario provinciale Fiammetta Modena. Manzo, che proviene da Fratelli d’Italia, avrà il compito di raccordare i vari livelli istituzionali e di preparare il partito alle sfide elettorali imminenti. La destra eugubina si trova così a dover bilanciare il desiderio di continuità con la necessità di rinnovamento, in un contesto politico sempre più fluido e incerto.
Le elezioni regionali rappresentano un banco di prova importante per la destra eugubina. Dopo il successo alle comunali, sarà fondamentale capire se l’elezione di Vittorio Fiorucci e della sua squadra sia stata un evento isolato o il segno di un cambiamento più profondo e duraturo nell’orientamento politico della città. I risultati delle regionali del 2019 e delle politiche del 2022 hanno già indicato una crescita del consenso per la destra, ma le regionali di novembre saranno il vero test per verificare se questo trend si consoliderà ulteriormente.
Da una parte, la sinistra si trova a dover fare i conti con le sue divisioni interne e con la necessità di rinnovamento, rappresentata da figure come Nafissi, ma ostacolata dai pesi del passato come Stirati. Dall’altra, la destra cerca di capitalizzare sul recente successo, ma deve ancora trovare la formula giusta per unire continuità e innovazione.