Le elezioni di Perugia si stanno rivelando una sfida da cuore e batticuore. Una contesa equilibratissima che si attornia tutta intorno a due nomi: Margherita Scoccia e Vittoria Ferdinandi. Sono loro due, candidate rispettivamente di centrodestra e centrosinistra, ad aver polarizzato la contesa “annullando” elettoralmente gli altri candidati. E dopo una giornata, quella di lunedì, di sorpassi e controsorpassi, si sono entrambe fermate alle soglie del 50% rimandando il discorso vittoria al ballottaggio del 23 e 24 giugno.

Elezioni Perugia: la configurazione del prossimo consiglio comunale

Per quanto riguarda il nome del prossimo sindaco, dunque, dobbiamo aspettare ancora un paio di settimane. Ma, sempre dalle elezioni di Perugia, possiamo iniziare a tracciare una bozza di configurazione relativa al prossimo consiglio comunale. Considerando, certamente, che molto dipenderà da chi vincerà il ballottaggio.

Se vince Scoccia

In base a quanto riportato sul canale istituzionale, se Margherita Scoccia vincesse il ballottaggio, la maggioranza sarebbe composta da nove consiglieri di Fratelli d’Italia: Matteo Giambartolomei (1.074 preferenze), Riccardo Mencaglia (859), Nicola Volpi (661), Clara Pastorelli (611), Paolo Befani (502), Elena Fruganti (476), Francesca Vittoria Renda (472), Michele Nannarone (433) e Barbara Venanti (377). Forza Italia sarebbe la seconda forza con cinque seggi: Edoardo Gentili (951 preferenze), Augusto Peltristo (832), Gianluca Tuteri (667), Federico Lupatelli (653) e in parità Otello Numerini e Michele Cesaro (entrambi 646). Perugia civica avrebbe quattro seggi: Nilo Arcudi (1.063 preferenze), Chiara Calzoni (371), Francesco Gatti (358) e Matteo Pasquini (343). Infine, Progetto Perugia e la Lega avrebbero un seggio ciascuno con Leonardo Varasano (778 preferenze) e Luca Merli (528).

In opposizione, il Pd avrebbe il gruppo più numeroso con cinque consiglieri: Costanza Spera (1.015 preferenze), Lorenzo Erminigildi Zurlo (712), Francesco Zuccherini (676), Elena Ranfa (639) e Francesca Pasquino (605). Anima Perugia avrebbe due seggi con Riccardo Vescovi (656 preferenze) e David Grohmann (608). Pensa Perugia eleggerebbe Lorenzo Mazzanti (459 preferenze), Alleanza Verdi e Sinistra Lorenzo Falistocco (354), Orchestra per la Vittoria Fabrizio Croce (424) e il M5s Francesca Tizi (339).

Se vince Ferdinandi

Se Ferdinandi vincesse il ballottaggio, la maggioranza sarebbe dominata dal Pd con nove consiglieri: Costanza Spera (1.015 preferenze), Lorenzo Erminigildi Zurlo (712), Francesco Zuccherini (676), Elena Ranfa (639), Francesca Pasquino (605), Nicola Paciotti (584), Silvia Pannacci (552), Marko Hromis (492) e Niccolò Ragni (429). Anima Perugia avrebbe quattro consiglieri: Riccardo Vescovi (656 preferenze), David Grohmann (608), Laura Tanci (464) e Simone Cenci (398). Pensa Perugia e il M5s avrebbero due seggi ciascuno: Lorenzo Mazzanti (459 preferenze) e Cesare Carini (242) per Pensa Perugia, Francesca Tizi (339) e Antonio Donato (203) per il M5s. Un seggio ciascuno andrebbe a Orchestra per la Vittoria, Avs e Perugia per la sanità pubblica con Fabrizio Croce (424 preferenze), Lorenzo Falistocco (354) e Fabrizio Ferranti (222).

In caso di vittoria di Ferdinandi, il gruppo di opposizione più numeroso sarebbe Fratelli d’Italia con cinque consiglieri: Matteo Giambartolomei (1.074 preferenze), Riccardo Mencaglia (859), Nicola Volpi (661), Clara Pastorelli (611) e Paolo Befani (502). Forza Italia avrebbe tre seggi con Edoardo Gentili (951 preferenze), Augusto Peltristo (832) e Gianluca Tuteri (667). Perugia civica avrebbe due seggi con Nilo Arcudi (1.063 preferenze) e Chiara Calzoni (371), e Progetto Perugia avrebbe un seggio con Leonardo Varasano (778).

Elezioni Perugia, gli esclusi dal consiglio comunale

Tra gli esclusi di rilievo troviamo Emanuela Mori (Perugia civica), Gino Puletti, Massimo Pici, Cristiana Casaioli (Progetto Perugia), Daniela Casaccia, Roberta Ricci e Alessio Fioroni (Fare Perugia-Forza Italia), e Claudia Luciani (FI). La Lega, in caso di sconfitta di Scoccia, sparirebbe dal consiglio comunale, con Lorenzo Mattioni e Luca Valigi esclusi. Alcuni di questi consiglieri esclusi, chissà, possono sperare di essere ripescati in caso di nomina in giunta di qualche eletto.