L’8 e il 9 giugno, giorni in cui in Italia si voterà per le elezioni europee, nell’intera penisola, e quindi anche in Umbria, si aggirerà il fantasma dell’astensionismo. Un fenomeno sempre più in diffusione tra i giovani.
A renderlo noto è una recente indagine del Consiglio Nazionale dei Giovani realizzata in collaborazione con l’Istituto Piepoli. Dai dati emerge che soltanto il 47% degli under 35 italiani è intenzionato a votare per il rinnovamento dei membri del Parlamento europeo.
Non che per le altre fasce d’età i risultati appaiano migliori, considerando che l’affluenza media alle urne secondo il sondaggio si assesta sul 45%, ma la fuga dei giovani dalle responsabilità elettorali rappresenta senz’altro una sconfitta generazionale.
Basti pensare al fatto che decidano scientemente di non partecipare alla creazione del proprio futuro, affinandone l’orientamento ad altri, proprio coloro che più lo hanno davanti.
A parlarne in esclusiva a Tag 24 Umbria è Cristian Crispo, classe 2001, originario di Terni, coordinatore nazionale del movimento giovanile di Alternativa Popolare.
Elezioni, Crispo: “I giovani non si sentono rappresentati”
Quali sono i motivi che spiegano l’elevato tasso di astensionismo dei giovani alle urne?
I motivi sono molteplici. Complice, in primis, il calo demografico che fa sì che in Italia ci sia una popolazione in media sempre più anziana. Un altro aspetto importante è la cosiddetta ‘fuga dei cervelli’ che porta numerosi ragazze e ragazzi a trasferirsi all’estero per ragioni di studio o di lavoro.
La causa principale dell’astensionismo giovanile, tuttavia, resta la forte rassegnazione. I giovani sono stanchi della ‘politica dei salotti’, non si sentono rappresentati dall’attuale classe dirigente e ricercano, pertanto, valvole di sfogo altrove.
Non aiuta, senz’altro, il limite d’età imposto dalla legge italiana che prevede un minimo di 25 anni per essere eletti alla Camera dei deputati e di 40 anni per entrare a far parte del Senato della Repubblica.
Non è un caso che oggi l’età media dei membri del Parlamento italiano sia di 51 anni, laddove soltanto 65 parlamentari dei 600 in totale sono sotto i 40 anni, e solo tre di loro, inoltre, hanno un’età compresa tra i 25 e i 29 anni.
Crispo: “Chi non fa politica, la subisce”
Cosa pensano, quindi, i giovani della politica?
La politica viene erroneamente percepita dalle nuove generazioni come un concetto astratto, una realtà distante dalla vita quotidiana. Secondo me, invece, la politica ha a che fare con ciò che ci accade tutti i giorni.
Fare politica riguarda qualsiasi decisione siamo chiamati a prendere. Non vuol dire soltanto appartenere a un partito, fare propaganda elettorale, prendere un microfono in mano e parlare a un comizio in piazza. Ecco perché, chi non la fa, la subisce.
Parlando della mia esperienza personale, Alternativa Popolare per me non è un partito, è un modus vivendi, dove confluiscono correnti sia di destra che di sinistra, che permette di porre in campo quella rivoluzione culturale di cui tutti i politici oggi si riempiono la bocca senza far niente di concreto.
A questo proposito, l’amministrazione comunale di Terni con il sindaco Stefano Bandecchi ha dato avvio a un’interessante iniziativa rivolta ai NEET che sono quella fetta di giovani che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano.
Alternativa Popolare dalla parte dei giovani NEET
Di cosa tratta il progetto “NEET in zone ten” promosso dal Comune di Terni?
Il progetto è stato finanziato con 62.398,70 euro dalla Regione Umbria e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso il Fondo Nazionale politiche giovanili 2022, e prevede la realizzazione di attività in cinque diversi ambiti. per i giovani rientranti nella fascia di età 14-35 anni in condizioni di Neet.
Si va dall’attivazione di tirocini alla previsione di sportelli di orientamento, passando per la creazione di un laboratorio di impresa e l’organizzazione di una fiera del lavoro. Senza dimenticare gli interventi volti alla prevenzione del disagio giovanile.
Oltre a questo qualificante progetto, comunque, l’amministrazione Bandecchi ha ricostituito anche la consulta giovanile che oggi conta più di 80 iscrizioni da tutti i partiti, a dimostrazione del fatto che, se messi nelle giuste condizioni, i giovani di politica si interessano eccome.