Tensioni all’interno del centrodestra in vista del ballottaggio: Carmine Camicia, il capolista dell’Udc, si sfila dalla coalizione che sostiene la candidatura di Margherita Scoccia a sindaco di Perugia.
L’Unione di Centro è, infatti, una delle otto liste elettorali che fa capo all’ex assessore comunale all’Urbanistica della Giunta Romizi insieme ai partiti Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia con la lista “Fare Perugia con Romizi”, e alle forze civiche “Perugia Civica”, “Progetto Perugia”, “Futuro Giovani”, “Perugia Amica”.
Eppure, non lascia alcun margine di dubbio lo sfogo di Carmine Camicia sui social, dopo l’esito del voto alle elezioni amministrative di sabato 8 e domenica 9 giugno. Elezioni che, di fatto, si sono concluse senza l’individuazione di un primo cittadino per il capoluogo umbro, rimandandone la decisione a un secondo ritorno alle urne previsto domenica 23 e lunedì 24 giugno.
Udc abbandona Scoccia, Camicia scrive a Cesa
Il candidato Udc a Perugia Carmine Camicia decide di rimettere il suo incarico di responsabile dell’Unione di centro per la competizione elettorale in Comune, denunciando gravi mancanze di supporto e coordinamento da parte della dirigenza regionale del partito.
Camicia condivide sul suo profilo Facebook la lettera aperta inviata all’onorevole Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, nella quale rende note le ragioni della propria decisione.
“Circa un paio di mesi orsono, nell’incontrarmi con il suo referente regionale, si concordava di partecipare alle elezioni del Comune di Perugia, nonostante fossimo quasi a fine tempo massimo” scrive Camicia a Cesa.
“Il suo Dirigente incaricato – dichiara – garantiva il supporto di un responsabile provinciale dell’Udc, poi risultato *fantasma* che insieme ad un autorevole esponente del centrodestra dovevano sostenermi, aiutarmi e riempire la lista dell’Udc con persone motivate, preparate e in grado di avere consensi e sicuramente essere fondamentali per la vittoria della coalizione”.
“Dopo qualche giorno – racconta Camicia nel post – mi accorsi che il segretario provinciale designato, non s’impegnava per l’Udc ma per altre liste della coalizione, lasciando il sottoscritto completamente solo e con tante promesse mai mantenute“.
“Onorevole, la mia storia politica è nota – aggiunge – e grazie al suo referente regionale il sottoscritto ha rischiato di rimetterci anche l’immagine“.
Inoltre, Camicia lamenta come il segretario regionale abbia preteso che la sua squadra sostenesse anche i candidati al Parlamento Europeo della Lega di Matteo Salvini, che non erano espressione dell’Udc. Infine, si scusa con i suoi elettori e rimette l’incarico, deluso dall’inadeguato supporto ricevuto dalla dirigenza del suo partito.
Camicia: “Imbarazzante festeggiare perchè non si è perso”
La decisione di Carmine Camicia, capolista dell’Udc alle elezioni amministrative di Perugia dell’8 e del 9 giugno scorso, di prendere le distanze dalla coalizione di centrodestra a sostegno della candidata sindaco Margherita Scoccia dipende anche da un’altra riflessione, anch’essa resa pubblica su Facebook.
“Presso l’hotel Quattrotorri si sono riuniti tutti i rappresentanti delle liste del centrodestra – scrive Camicia in un post all’indomani del voto – Dopo tanti anni di militanza politica, per la prima volta vedo che si festeggia perché non si è perso. Di solito si brinda quanto si vince. Se al primo turno, dopo 10 anni di governo, non vinci, non dovresti festeggiare ma capire cosa sia successo”.
“Un’altro elemento alquanto imbarazzante, che mi costringerà a chiamarmi fuori da questo ballottaggio – continua Camicia – Prendere atto che un certo Parlavecchio (ndr. Franco), già segretario politico del PD del capoluogo umbro, intervenendo alle Quattrotorri, rendeva noto di rappresentare tutte le forze minore del centrodestra, compreso l’Udc”.
“Il sottoscritto – puntualizza, quindi, Camicia – che ha sempre lottato contro la sinistra non può essere rappresentato da uomini della sinistra. Anche perché si ritiene, che nel caso dovesse rivincere la loro ex coalizione, questi soggetti, in foto, probabilmente non perderebbero un attimo per ritornare a casa propria”.