Potrebbe essere Margherita Scoccia il futuro sindaco di Perugia. Assessore comunale uscente all’Urbanistica, la candidata sindaco per la coalizione di centrodestra e i civici è pronta a tornare a Palazzo dei Priori, questa volta con l’incarico di successore di Andrea Romizi.

Tuttavia, bisognerà ancora attendere qualche giorno prima di conoscere se sarà lei che avrà l’onore di guidare la città. Dopo una lunga e coinvolgente giornata di spoglio dei voti, le elezioni amministrative di sabato 8 e domenica 9 giugno si sono difatti concluse senza il nome di un primo cittadino per Perugia.

O meglio, di una prima cittadina. Visto che sin dai primi scrutini è risultato evidente il testa a testa tra le due candidate sindaca donna, Margherita Scoccia e Vittoria Ferdinandi, di gran lunga in vantaggio di preferenze sui tre candidati uomini Massimo Monni, Leonardo Caponi e Davide Baiocco.

E saranno proprio Scoccia e Ferdinandi ad andare al ballottaggio domenica 23 e lunedì 24 giugno, a 15 giorni di distanza dalla prima tornata elettorale. I seggi elettorali saranno aperti dalle ore 7.00 alle 23.00 di domenica 23 giugno e dalle 7.00 alle 15.00 di lunedì 24 giugno.

Chi è Margherita Scoccia

Nata il 17 gennaio 1979 da famiglia perugina, Margherita Scoccia dopo la maturità classica, conseguita presso il liceo classico statale “Annibale Mariotti” di Perugia, ha proseguito gli studi in Architettura presso l’Università degli studi di Firenze. Qui nel 2005 si è laureata con una tesi in Teoria e Storia del Restauro, avente ad oggetto la piazza del Sopramuro di Perugia, oggi nota come Piazza Matteotti.

Negli anni dell’università ha iniziato la sua attività politica all’interno del circolo politico-culturale di
Alleanza Nazionale, per poi confluire in Fratelli d’Italia.

Dal 2006 è iscritta all’Ordine degli Architetti, Pianificatori e paesaggisti della Provincia di Perugia.

Cultore della materia presso la facoltà di Ingegneria di Perugia per il corso di Composizione Architettonica e Storia dell’Architettura, nel 2011 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Ingegneria, settore scientifico disciplinare di fisica Tecnica Ambientale, con una tesi in illuminotecnica.

Oggi Margherita è sposata e mamma di due bambini. Vive a Perugia, dove svolge la professione di architetto, specializzandosi nel settore ricettivo, commerciale e dell’interior design.

Da assessore a candidato sindaco

Margherita Scoccia è stata assessore all’Urbanistica, all’Edilizia Privata e all’Arredo Urbano del Comune di Perugia nell’ultimo mandato del sindaco Andrea Romizi.

Grazie alla sua formazione di Architetto e alla profonda passione per Perugia, Scoccia ha deciso di impegnarsi completamente per rendere il capoluogo umbro un posto ancora più vibrante, contemporaneo e verde candidandosi come consigliere comunale alle elezioni del 2019. Del resto, Perugia è la città dove Margherita è cresciuta e dove ha scelto di costruire la sua famiglia.

Tra le principali azione messe in campo come membro della Giunta Romizi, Margherita Scoccia è stata fautrice di 400 milioni di euro in investimenti nelle opere pubbliche, 70 milioni di euro orientati all’edilizia scolastica con 47 scuole rifatte, 21 milioni di euro sul sociale (cifra più che raddoppiata rispetto alle precedenti amministrazioni).

Margherita Scoccia Sindaco

Margherita Scoccia è la candidata sindaco di Perugia per il centrodestra e i civici. Della coalizione che la sostiene fanno parte il suo partito d’appartenenza Fratelli d’Italia, e gli alleati Lega e Forza Italia con la lista “Fare Perugia con Romizi”. Ci rientrano altresì le liste civiche: “Perugia Civica”, “Progetto Perugia”, “Futuro Giovani”, “Perugia Amica” e l’Unione dei democratici cristiani e di centro.

Al termine dello scrutinio di lunedì sera, la principale avversaria politica di Scoccia, la candidata sindaca di Perugia per il centrosinistra Vittoria Ferdinandi ha ottenuto il 49% dei voti mentre Scoccia ha raccolto il 48,3%. La differenza è minima, si parla dello 0,7%, equivalente a poco più di 500 voti. Questo margine ridotto riflette l’equilibrio e la competitività della competizione elettorale.