Amministrative o europee non cambia, le elezioni 2024 saranno in “Par Condicio”. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha infatti ufficializzato la data delle prossime elezioni per il Parlamento europeo convocando i comizi elettorali per l’8 e 9 giugno. Tale convocazione è stata formalizzata con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del relativo decreto, che segna così l’avvio di una fase cruciale per la politica italiana ed europea.
Contestualmente all’annuncio delle date elettorali, entra in vigore la legge 22 febbraio 2000, n. 28, nota come legge sulla “Par condicio”. Quest’ultima interesserà anche le elezioni amministrative in programma per le stesse giornate.
Elezioni 2024 in Par Condicio, regolamentata l’informazione in campagna elettorale
Questa legge è fondamentale per garantire un accesso equo ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie, oltre a regolare la comunicazione politica. La legge mira, infatti, a mantenere un equilibrio nelle esposizioni mediatiche dei candidati e dei partiti, assicurando che nessun soggetto possa beneficiare di un trattamento preferenziale nei confronti dell’elettorato.
L’informazione e la comunicazione istituzionale in periodo elettorale è disciplinata dall’art. 9 della legge 28/2000. Questo articolo gioca un ruolo chiave durante il periodo elettorale, poiché stabilisce che dalla data di convocazione dei comizi e fino al termine delle operazioni di voto, tutte le amministrazioni pubbliche sono tenute a limitare le loro attività di comunicazione. È permesso solo il compimento di comunicazioni in forma impersonale e strettamente necessarie per l’adempimento efficace delle funzioni istituzionali.
Questa restrizione è pensata per prevenire l’uso improprio delle risorse pubbliche a vantaggio di specifici partiti o candidati, contribuendo così a mantenere la neutralità dell’informazione durante un periodo tanto sensibile. La legge sulla Par Condicio è un pilastro per la democrazia, poiché preserva l’integrità del processo elettorale e promuove una competizione equa e trasparente. Gli elettori italiani sono quindi chiamati a esprimere il loro voto in un contesto regolamentato attentamente, con la speranza che ciò favorisca una partecipazione informata e consapevole, vitale per il futuro dell’Italia e dell’Europa.
Elezioni amministrative, la situazione in Umbria
L’8 e 9 giugno si terranno le elezioni amministrative anche in Umbria che coinvolgeranno 60 comuni, con un eventuale ballottaggio previsto per il 22 e 23 giugno. I comuni con una popolazione superiore ai 15.000 abitanti adotteranno un sistema elettorale maggioritario a doppio turno. Situazione particolare a Gualdo Tadino: nel comune, sceso sotto tale soglia, si voterà in un turno unico.
Dei 92 comuni della regione, 60 saranno coinvolti nel rinnovo dei propri vertici e, di questi, 39 si trovano nella provincia di Perugia mentre 21 nella provincia di Terni. Ciò vuol dire che circa due terzi dei comuni umbri parteciperanno a questo importante appuntamento elettorale, tra essi Bastia Umbra, Castiglione del Lago, Foligno, Gubbio, Marsciano, Perugia e Orvieto sono i principali.
A Perugia, in particolare, si preannuncia una sfida elettorale di grande rilievo dal momento che il sindaco attuale, Andrea Romizi, è al termine del suo mandato. Qui la sfida tra la candidata di centrodestra Margherita Scoccia e l’avversaria del campo largo Vittoria Ferdinandi si fa sempre più accesa. A Orvieto, invece, la sindaca uscente Roberta Tardani aspira alla rielezione dopo 5 anni di impegno nella città della provincia di Terni.
A Terni, il sindaco e segretario nazionale di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi, ha giocato d’anticipo candidando Riccardo Corridore per le elezioni regionali. Una mossa che mette pressione al PD a consolidare alleanze e strategie per contendere la presidenza a Donatella Tesei.