15 Aug, 2025 - 20:00

Edilizia in Umbria: frenata del settore, Fillea Cgil chiede sicurezza e qualità oltre gli spot

Edilizia in Umbria: frenata del settore, Fillea Cgil chiede sicurezza e qualità oltre gli spot

In un contesto di contrazione economica per l'edilizia umbra, la Fillea Cgil Umbria lancia un appello deciso: basta con interventi spot e incentivi temporanei, è tempo di investire in sicurezza e qualità del lavoro. Il sindacato, analizzando i dati recenti, sottolinea come la regione sia in "zona rossa" per incidenza di morti sul lavoro, con un tasso superiore del 25% alla media nazionale, e invoca misure concrete per invertire la rotta.

Il settore delle costruzioni in Umbria, dopo anni di crescita trainata dai bonus fiscali, sta vivendo la sua prima vera battuta d'arresto. Nel 2024 si è registrato un calo del 4,9%, con una previsione di ulteriore contrazione al 7,7% per il 2025. Questa flessione è legata principalmente al ridimensionamento degli incentivi per la riqualificazione abitativa, che ha frenato la domanda privata. Tuttavia, non tutto è negativo: l'edilizia pubblica mostra vitalità, con un aumento del 36,4% nella spesa in conto capitale dei Comuni e il 61% dei cantieri legati al PNRR già avviati o conclusi.

La Fillea Cgil Umbria, in un comunicato dettagliato, interpreta questi numeri come un campanello d'allarme. “Non si può parlare di sostenibilità o pensare ad un futuro sostenibile sulle spalle di lavoratori precari, sottopagati o non tutelati”, afferma il sindacato, evidenziando come il boom passato abbia portato benefici, ma ora rischi di vanificarli con un ritorno all'irregolarità.

La crescita passata e i rischi attuali

Guardando ai dati dell'Osservatorio Inps per il periodo 2019-2023, emerge un quadro di espansione significativa: gli operai regolari in edilizia sono aumentati del 33% a livello nazionale, passando da circa 745 mila a oltre 990 mila addetti. Nel Centro Italia l'incremento è stato del 34%, e in Umbria gli operai sono saliti da 147.268 a 196.748. “Questo significa che negli anni del boom edilizio, trainati dai bonus e dagli incentivi europei, non solo l’occupazione è cresciuta, ma c’è stata una vera e propria emersione dal lavoro nero”, spiega la Fillea Cgil. Un ruolo chiave lo ha giocato l'introduzione della congruità di manodopera a livello nazionale nel 2021, con effetti dal 2022, ispirata alla legge regionale umbra.

Ora, però, con il raffreddamento della domanda, il settore affronta una fase delicata. Il peso dell'edilizia nell'economia umbra resta superiore alla media nazionale, anche se in lieve affievolimento. Il sindacato avverte: “Dopo la fiammata occupazionale innescata dagli incentivi, il settore delle costruzioni sta affrontando una nuova fase segnata da un progressivo raffreddamento della domanda e da segnali di riemersione dell’irregolarità. Per questo servono regole certe e controlli rigorosi”.

Lo scandalo milanese recente, con le sue ombre di speculazioni e opacità, amplifica questi timori. In Umbria, il presidio sindacale nei cantieri diventa cruciale per prevenire abusi, rafforzando formazione, contrattazione di anticipo e il ruolo della bilateralità.

Sicurezza nei cantieri: dalla teoria alla pratica

Sul fronte della sicurezza, i numeri sono impietosi. L'Umbria è in zona rossa, con un'incidenza di morti sul lavoro superiore del 25% alla media italiana. “È un dato che fa male, ma che purtroppo non sorprende. La cultura della prevenzione è ancora troppo debole, e troppo spesso si taglia sulla sicurezza per contenere i costi”, denuncia la Fillea Cgil. Le cause sono note: precarietà contrattuale, subappalti a cascata, tempi di consegna stretti e una carenza di ispezioni. Dal rapporto Inail tra 2022 e 2024, le aziende ispezionate in Italia sono calate da 9.267 a 7.735, per mancanza di personale.

Per invertire questa tendenza, il sindacato propone strumenti concreti. Positivo il rinnovato Tavolo Tecnico per le Costruzioni, le Infrastrutture e la Sicurezza nei Cantieri, deliberato dalla Giunta Regionale dell'Umbria l'11 giugno 2025 su proposta dell'assessore De Rebotti. Ma servono azioni operative: la patente a crediti non ha dato i risultati sperati, mentre si punta sul badge di cantiere, un tesserino elettronico collegato al sistema bilaterale per monitorare presenze in tempo reale. “Si tratta di una best practice già prevista nel protocollo Sisma 2016, sperimentata a Roma per i lavori del Giubileo, che deve diventare realtà anche qui”, insiste il sindacato. Senza coordinamento forte, “la sicurezza resterà solo sulla carta”.

Verso un futuro sostenibile

Le priorità per il settore, secondo la Fillea Cgil, vanno oltre gli interventi emergenziali. “Nel nostro Paese c’è la necessità forte di rimettere mano al patrimonio edilizio esistente, che va riqualificato secondo criteri di sostenibilità ambientale e sicurezza sismica. Non basta rincorrere i bonus: serve una strategia industriale di lungo periodo, capace di andare oltre gli incentivi temporanei e affrontare il grande ritardo che abbiamo nella digitalizzazione dei cantieri”, si legge nel comunicato.

L'inserimento dell'Umbria nella Zes (Zona Economica Speciale) potrebbe aprire nuove opportunità per le imprese, ma tutto deve ancorarsi a un lavoro di qualità: più sicurezza, formazione e contrattazione solida. “Solo così la riqualificazione diventa occasione di sviluppo vero, e non l’ennesima stagione di interventi spot destinata a esaurirsi”.

In sintesi, l'edilizia può essere leva di sviluppo per l'Umbria, ma solo con un progetto di giustizia sociale e ambientale. Il messaggio della Fillea Cgil è chiaro: garantire buona occupazione, trasparenza e diritti non è un optional, ma la base per un futuro solido.

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Federico Zacaglioni
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