Nel caldo dibattito in corso sulla proposta di riforma della legge regionale 28 novembre 2003 n. 23, in materia di edilizia residenziale sociale, emerge con forza la voce dei sindacati regionali umbri degli inquilini. Sunia Cgil, Sicet Cisl, Uniat Uil e Unione Inquilini Umbria hanno infatti annunciato una ferma presa di posizione a favore di quella che definiscono "una riforma giusta e necessaria" e per la quale, sottolineano, "si sono sempre battuti".
L'iniziativa, promossa dall'assessore regionale alle politiche abitative Fabio Barcaioli, ha generato ampio dibattito all'interno delle istituzioni locali, con posizioni divergenti che hanno portato a una netta spaccatura tra favorevoli e contrari. I sindacati, dal canto loro, non solo sostengono con convinzione la necessità di un cambiamento normativo, ma rilanciano il confronto con una sfida aperta alle istituzioni che si sono opposte alla riforma.
I rappresentanti delle organizzazioni sindacali non si limitano a esprimere il loro sostegno alla proposta di legge, ma lanciano un chiaro messaggio politico rivolto al Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) e a tutti gli amministratori che hanno espresso parere contrario. Il CAL, infatti, ha recentemente bocciato il regolamento di assegnazione degli alloggi con un voto consultivo che, pur non avendo carattere vincolante, assume un peso politico significativo.
In risposta a questa bocciatura, i sindacati annunciano una "sfida aperta" verso il Consiglio e verso quei sindaci e amministratori locali che hanno manifestato la loro opposizione. L'obiettivo dichiarato è quello di riaffermare l'importanza di una riforma che, a loro avviso, rappresenta un passo indispensabile per garantire maggiore equità e trasparenza nell'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Il momento chiave di questa mobilitazione sindacale si terrà venerdì 14 marzo, alle ore 10:30, a Perugia, presso la sede regionale della Cgil Umbria (via Bellocchio, 26), nella sala Proietti. Sarà in questa sede che i principali esponenti delle organizzazioni sindacali illustreranno nel dettaglio le ragioni del loro sostegno alla riforma e chiariranno le criticità sollevate dalle istituzioni contrarie.
Alla conferenza stampa interverranno figure di spicco del panorama sindacale regionale: Rossano Iannoni, segretario di Sunia Umbria; Cristina Piastrelli, segretaria di Sunia Perugia; Matteo Lattanzi, segretario di Sunia Terni; Gianluca Ciambelli, segretario di Uniat Umbria; Alessandro Pampanelli, segretario di Sicet Umbria; e Aurel Ribac, segretario di Unione Inquilini Umbria.
I sindacati, attraverso questa iniziativa, mirano a portare all'attenzione dell'opinione pubblica le problematiche legate all'accesso agli alloggi popolari, denunciando le criticità del sistema attuale e sostenendo l'urgenza di un cambiamento normativo. In particolare, sottolineano come la riforma proposta dall'assessore Barcaioli sia in grado di garantire criteri più chiari e trasparenti per l'assegnazione delle abitazioni, oltre a tutelare le fasce più deboli della popolazione, spesso penalizzate da procedure burocratiche complesse e da una regolamentazione considerata obsoleta.
"La nostra è una battaglia di giustizia sociale", ribadiscono con fermezza i rappresentanti sindacali, evidenziando come il loro impegno sia volto a garantire un sistema più equo ed efficiente. I sindacati auspicano che il confronto con le istituzioni possa tradursi in un miglioramento concreto delle condizioni abitative per chi vive in situazioni di disagio economico e sociale, assicurando così maggiore equità nell'accesso agli alloggi.
Con questa iniziativa, i sindacati umbri dimostrano di voler giocare un ruolo da protagonisti nella definizione delle politiche abitative regionali, riaffermando il loro impegno a tutela dei diritti degli inquilini. Contestualmente, invitano le istituzioni a un confronto costruttivo e trasparente sul futuro dell'edilizia residenziale sociale in Umbria, sottolineando la necessità di un dialogo aperto per rispondere in modo efficace alle esigenze del territorio e delle fasce più vulnerabili della popolazione.