Il clima politico a Gubbio si è infiammato di nuovo dopo la seconda seduta del Consiglio Comunale, con due terzi della minoranza che ha mosso dure critiche alla maggioranza. La nota firmata da Marco Cardile, Luigi Girlanda, Rocco Girlanda, Diego Guerrini, Simona Minelli e Alessia Tasso, ad esclusione dei consiglieri di Città Futura il cui leader è Leonardo Nafissi, denuncia una serie di irregolarità e comportamenti ritenuti inaccettabili da parte dell’amministrazione guidata dal sindaco Vittorio Fiorucci.

La critica ha origine da una premessa già nota: l’esclusione di Gubbio dal consiglio direttivo di AURI, la nomina ritardata della Giunta e le confusioni nella convocazione del primo Consiglio Comunale. Questi episodi hanno contribuito a creare un clima di accesa polemica verso l’attuale amministrazione. Con un terzo dei primi 100 giorni di governo già trascorsi, la minoranza esprime preoccupazione per la mancanza di iniziative concrete.

La doppiezza politica del sindaco Fiorucci, come denunciato dalla minoranza, è uno dei punti centrali della critica. Da un lato, il sindaco fa appello alla collaborazione, mentre dall’altro, la sua maggioranza interferisce pesantemente nel voto delle minoranze.

La maggioranza interferisce nella nomina dei membri della commissione di controllo e garanzia

Durante la seduta del 26 luglio, convocata esclusivamente in presenza per garantire la segretezza del voto, si è verificato un episodio che la minoranza definisce inimmaginabile: la maggioranza ha interferito nella scelta dei membri della minoranza per la Commissione di Controllo e Garanzia. La denuncia si basa sul fatto che cinque schede riportavano voti solo della minoranza, mentre una scheda conteneva voti sia della maggioranza sia della minoranza. Questo voto decisivo ha permesso a Jacopo Cicci di ottenere un posto nella commissione, a scapito di Diego Guerrini.

Secondo la minoranza, questo episodio non è solo grave dal punto di vista istituzionale, ma anche dal punto di vista politico. Confermerebbe, infatti, la commistione della lista di Leonardo Nafissi, Città Futura, con l’amministrazione di destra di Fiorucci. Una commistione che stride con le radici di sinistra della lista di Leonardo Nafissi, guarda caso, assente in questa occasione dal consiglio comunale. La minoranza si chiede se Nafissi e il suo gruppo intendano interpretare il ruolo di una “maggioranza ombra”, accentuando così l’ambiguità politica.

L’accordo tra Città Futura e le Destre appare evidente: quando il Consigliere Rocco Girlanda ha proposto che in caso di parità avrebbe prevalso l’anzianità anagrafica, il Consigliere Satiri di maggioranza ha chiesto di sospendere il Consiglio e ha proposto che, invece, in caso di parità doveva prevalere il maggior numero di preferenze prese alle elezioni, in questo modo Jacopo Cicci è stato eletto. Sembra una mossa studiata a tavolino.

Infatti Città Futura ha dichiarato da subito di voler collaborare con la maggioranza, perciò, in seguito a questo voto, il controllo sull’operato della maggioranza stessa sarà più “collaborativo”, dimostrando le evidenti convergenze con la coalizione di centro destra, da parte di una formazione politica che si spaccia invece di centro sinistra.

Dure critiche a Città futura dagli altri membri della minoranza

La parte di minoranza firmataria del comunicato, ha respinto fermamente questo tipo di giochi politici muovendo dure critiche alla maggioranza e affermando di avere troppo rispetto per gli eugubini e per il ruolo che maggioranza e opposizione sono chiamati a svolgere.

La Commissione di Controllo e Garanzia ha peraltro il compito fondamentale di vigilare sull’operato dell’amministrazione comunale. Interferire nella sua composizione da parte della maggioranza compromette la capacità di questo organismo di svolgere il proprio ruolo in modo imparziale ed efficace.

La maggioranza, guidata da Robert Satiri, ha difeso le proprie scelte, affermando che il criterio delle preferenze individuali è stato adottato in modo legittimo. Tuttavia, questa giustificazione, che introduce un metodo di elezione del tutto inedito, non ha placato le critiche della minoranza, che vede in questa mossa un tentativo di manipolare le dinamiche politiche interne al Consiglio Comunale.

Appare evidente come questo comportamento da parte della maggioranza contrasti con l’appello alla collaborazione istituzionale per il bene di Gubbio, di tutte le componenti del consiglio comunale, espresso già nel primo consiglio comunale dal sindaco Fiorucci.

Non c’è dubbio che l’attuale coalizione di governo di Gubbio intenda governare a colpi di maggioranza al di là delle parole concilianti del massimo rappresentante che di fatto predilige alla trasparenza, accordi sottobanco con talune compiacenti forze di minoranza.