L’apertura di due nuovi ambulatori infermieristici dedicati allo scompenso cardiaco presso l’Ospedale di Perugia e l’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino rappresenta un significativo passo avanti per il trattamento e la gestione di questa patologia cronica in Umbria. Questi ambulatori, frutto della collaborazione tra l’Azienda Ospedaliera di Perugia e la USL Umbria 1, sono pensati per offrire una continuità assistenziale tra ospedale e territorio, permettendo ai pazienti di ricevere un supporto personalizzato e mirato anche al proprio domicilio, con l’obiettivo di ridurre i ricoveri ospedalieri e migliorare la qualità della vita.

Lo scompenso cardiaco è una delle condizioni croniche più diffuse e complesse da gestire, caratterizzata da un indebolimento progressivo della capacità del cuore di pompare sangue in modo efficace. I pazienti affetti da questa patologia necessitano di monitoraggio continuo e di un’assistenza personalizzata che permetta loro di gestire i sintomi e prevenire l’aggravamento della malattia. Con la creazione di questi ambulatori, il progetto punta a garantire un supporto integrato che coniuga il controllo clinico con un’attività di counselling infermieristico. Questo approccio fa parte del modello nazionale di Value Based Healthcare, che mette al centro il valore dell’assistenza per il paziente in termini di salute e qualità della vita.

I nuovi ambulatori infermieristici sono concepiti per essere uno spazio dedicato ai pazienti con scompenso cardiaco, in cui il ruolo degli infermieri non si limita a fornire supporto clinico, ma include anche l’educazione terapeutica e il monitoraggio continuo delle condizioni di salute. Tramite queste strutture, i pazienti potranno beneficiare di un’assistenza specifica che va oltre il ricovero ospedaliero, estendendo il trattamento al proprio domicilio e consentendo un monitoraggio regolare e personalizzato.

Offerti ai pazienti una serie di vantaggi significativi

La presenza di un ambulatorio infermieristico dedicato offre ai pazienti una serie di vantaggi significativi. Prima di tutto, permette di ridurre la frequenza dei ricoveri, che per chi è affetto da scompenso cardiaco rappresentano una delle principali difficoltà legate alla gestione della malattia. Un monitoraggio continuo e mirato aiuta infatti a individuare precocemente i segnali di peggioramento, intervenendo prima che si renda necessario un ricovero ospedaliero. Inoltre, il supporto infermieristico consente ai pazienti di ricevere istruzioni precise e di acquisire una maggiore autonomia nella gestione quotidiana dei sintomi, riducendo l’ansia e migliorando la loro qualità di vita.

Oltre all’assistenza presso gli ambulatori, è previsto anche un servizio di counselling telefonico, attivo per gestire situazioni critiche o episodi di peggioramento improvviso, offrendo così un supporto tempestivo anche a distanza. Questo servizio è fondamentale per i pazienti e per i loro familiari, poiché consente di mantenere una linea diretta con gli specialisti, facilitando la gestione della malattia.

L’introduzione dei nuovi ambulatori per lo scompenso cardiaco presso le strutture di Perugia e Gubbio-Gualdo Tadino si inserisce in una più ampia visione di assistenza sanitaria basata sul modello di Value Based Healthcare (VBHC). Questo modello si pone l’obiettivo di migliorare l’efficienza e l’efficacia delle cure mettendo al centro il valore generato per il paziente. Non si tratta quindi solo di trattare i sintomi, ma di considerare l’impatto complessivo della malattia sulla vita del paziente e di migliorare le sue condizioni di salute con una gestione proattiva e integrata.

I due nuovi ambulatori mirano a superare modello tradizionale di assistenza ospedaliera

Questo approccio innovativo punta a superare il modello tradizionale di assistenza ospedaliera a favore di una gestione territoriale delle cronicità. Gli ambulatori infermieristici rispondono infatti alla necessità di creare un ponte tra l’ospedale e il territorio, permettendo ai pazienti cronici di ricevere cure e supporto anche una volta dimessi.

Gli ambulatori sono affidati a un team di infermieri specializzati che, oltre a monitorare le condizioni cliniche dei pazienti, svolgono un ruolo di educatori sanitari, fornendo istruzioni pratiche e consigli utili per la gestione quotidiana della malattia. L’obiettivo è di rendere il paziente più autonomo, insegnandogli a riconoscere i segnali di allarme e a seguire correttamente la terapia prescritta, riducendo così i rischi di complicanze.

Idea progettuale degli ambulatori sviluppata da Simone Capannelli

L’idea progettuale alla base di questi ambulatori è stata sviluppata da Simone Cappannelli, neolaureato magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche presso l’Università degli Studi di Perugia e attuale coordinatore infermieristico del reparto Cardiologia-Utic di Branca. Il progetto ha ottenuto il pieno sostegno dei vertici delle strutture sanitarie umbre ed è attualmente in fase finale per il prestigioso Lean Healthcare Award, che premia i progetti più innovativi nel settore sanitario.

I responsabili infermieristici degli ambulatori sono Gianluca Castelletti, per l’Azienda ospedaliera di Perugia, e Simone Cappannelli per l’Usl Umbria 1, che collaborano con i direttori delle strutture, rispettivamente il professor Erberto Caruccio per la Cardiologia e Fisiopatologia Cardiovascolare di Perugia e il dottor Euro Capponi per la Cardiologia-Utic di Branca.

L’iniziativa dei nuovi ambulatori per lo scompenso cardiaco è stata selezionata per le fasi finali del Lean Healthcare Award, un riconoscimento che premia i progetti sanitari capaci di portare innovazione e efficienza nel sistema sanitario. Questo premio rappresenta una conferma della validità del progetto e del suo impatto positivo sulla gestione delle malattie croniche.