Il personale della Polizia di Stato di Perugia ha tratto in arresto in flagranza di reato due uomini – cittadini italiani, rispettivamente classe 1991 e 2004 – per il reato di truffa aggravata in concorso. Un’operazione, condotta venerdì sera, che ha dimostrato l’efficacia delle forze dell’ordine nel contrastare le truffe ai danni di persone vulnerabili.

La truffa è stata orchestrata con l’uso di una tecnica ormai ben conosciuta, ma purtroppo ancora efficace. I due uomini arrestati si sono avvalsi di un complice, ancora ignoto, che ha telefonato alla vittima, una donna di 71 anni, fingendosi un Carabiniere. Il falso agente ha rappresentato alla donna che suo figlio aveva investito una persona e che, trovandosi in difficoltà, aveva bisogno immediato di denaro per pagare l’avvocato. La richiesta era di 4200 euro. Una cifra importante per un anziano che spesso vive solo di pensione.

Truffa aggravata in concorso ai danni di anziani, un reato in aumento

La vittima, accortasi che poteva trattarsi di un tentativo di truffa, ha avuto la prontezza di trattenere l’uomo al telefono, inducendolo a credere che stava andando in banca a prelevare il denaro richiesto. Nel frattempo, ha contattato la Polizia di Stato per chiedere aiuto.

Il personale della Squadra Mobile di Perugia è intervenuto recandosi presso l’abitazione della donna in Via Settevalli. Gli agenti hanno notato uno dei due uomini uscire dal palazzo in cui risiede la vittima, per raggiungere il complice che lo attendeva in auto. Quest’ultimo, accortosi della presenza dei poliziotti, ha tentato una fuga precipitosa ma è stato prontamente inseguito e bloccato.

Dopo aver fermato entrambi gli uomini, la Polizia li ha subito accompagnati in Questura. Qui, acquisita la querela della vittima e completate le procedure di rito, i due sono stati tratti in arresto per il reato di tentata truffa aggravata in concorso. Su disposizione del Pubblico Ministero, sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida.

In seguito all’arresto, la Polizia di Stato ha rinnovato l’invito ai cittadini a prestare molta attenzione a questo tipo di truffe, che sfruttano la vulnerabilità delle persone, soprattutto anziane. Gli agenti esortano a diffidare di estranei che, simulando situazioni di emergenza o difficoltà di parenti o conoscenti, richiedono denaro o altri oggetti di valore. In caso di sospetto, è fondamentale contattare subito un familiare o le Forze dell’Ordine.

Il caso di Perugia non è isolato. Le truffe agli anziani, purtroppo, sono in aumento. Questi crimini sono particolarmente odiosi perché colpiscono le fasce più deboli della popolazione, spesso utilizzando tecniche subdole per guadagnare la fiducia delle vittime.

Accertarsi sempre dell’identità e mai dare informazioni personali

La Polizia di Stato consiglia di non fornire mai informazioni personali o finanziarie al telefono, di non cedere a richieste di denaro da parte di sconosciuti e di verificare sempre l’identità di chi si presenta come un’autorità o un parente in difficoltà.

Denunciare immediatamente i tentativi di truffa o i comportamenti sospetti alle autorità è fondamentale. Ogni segnalazione può aiutare le forze dell’ordine a individuare e arrestare i truffatori, prevenendo così ulteriori crimini

Grazie alla prontezza e all’efficienza degli agenti, è stato possibile evitare che una persona anziana subisse una grave perdita finanziaria.

La vicenda di Perugia è un promemoria della necessità di essere vigili e di non abbassare mai la guardia di fronte a potenziali truffe. È fondamentale la collaborazione con le autorità per prevenire e contrastare questi crimini. La Polizia di Stato continuerà a fare la sua parte, ma ogni cittadino può contribuire segnalando tempestivamente situazioni sospette e informandosi presso gli organi preposti su come riconoscere ed evitare le truffe.

La sicurezza e la protezione dei più vulnerabili devono rimanere una priorità. È bene diffidare di quanti si presentano con toni amichevoli col solo scopo di estorcere denaro soprattutto a persone sole e anziane.