Un nuovo caso di violenza contro le donne e contro il personale sanitario nello specifico arriva da Perugia. A ridosso dei terribili fatti di Gaifana, una donna, una dottoressa specializzanda che lavora presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia, è stata molestata dentro l’ascensore della stessa struttura ospedaliera, mentre era in servizio. L’autore del fatto, denunciato con le accuse di violenza privata e molestie, è stato individuato in un 29enne italiano.
Che cosa sappiamo sul caso di molestie avvenuto nell’ascensore dell’ospedale di Perugia
Da quanto si apprende da una nota diffusa dalla Questura perugina, i fatti sono accaduti lo scorso sabato 11 gennaio. L’uomo denunciato quale autore delle molestie, sarebbe salito in ascensore con la dottoressa che stava smontando dal turno. Una volta soli, il 29enne l’avrebbe fissata a lungo per poi iniziare a farle degli apprezzamenti avvicinandosi e, infine, l’avrebbe schiacciata contro la parete dell’ascensore.
La dottoressa, comprensibilmente spaventata, è riuscita a divincolarsi e ad allontanarlo, fuggendo dall’ascensore non appena arrivato al piano. La donna ha prima chiesto aiuto ad alcuni colleghi poi si è rivolta al personale del posto di polizia presente nell’ospedale Santa Maria della Misericordia.
A quel punto è scattata la caccia all’uomo. Gli agenti hanno subito acquisito le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza che, incrociate con la descrizione fornita dalla vittima, hanno condotto a un identikit preciso del molestatore. Gli investigatori sono così riusciti a risalire all’identità dell’uomo che è stato deferito all’Autorità giudiziaria per i reati di violenza privata e molestie. Il giovane, che risulta incensurato, ora rischia anche l’accusa di violenza sessuale.
Dottoressa molestata in ascensore: il problema sicurezza all’interno dell’ospedale è anche una questione di genere
Mentre le indagini proseguono sul caso della giovane dottoressa molestata nell’ascensore, si pone nuovamente il problema della sicurezza all’interno degli ospedali. Non di rado, da queste stesse pagine, ci siamo occupati di fatti di cronaca come aggressioni e violenze, ma anche furti, avvenuti proprio all’interno delle mura ospedaliere. Strutture che per la loro delicata missione dovrebbero garantire la massima sicurezza sia ai pazienti che agli operatori sanitari che ci lavorano.
Medici, infermieri e operatori socio sanitari, dopo essere stati gli eroi in prima linea durante il difficilissimo periodo della pandemia, sembrano adesso diventati i bersagli di un’escalation di violenze. A complicare la situazione ci sono le lunghe attese, i ritardi, le diagnosi e gli eventi tragici che non di rado innescano comportamenti folli nei pazienti e nei loro familiari.
Il problema delle aggressioni a danno del personale sanitario è però anche di genere. Dei circa 18mila casi di aggressione che avvengono annualmente negli ospedali italiani, le principali vittime sono le donne, principalmente infermiere, che costituiscono i due terzi delle vittime totali.
A ottobre un altro grave caso all’ospedale di Foligno
La violenza contro medici e infermieri è quindi un fenomeno che ultimamente sta assumendo contorni preoccupanti in tutta Italia e da cui l’Umbria non è immune. Alla fine di ottobre avevamo riportato il caso di un’infermiera e un medico brutalmente aggrediti all’ospedale San Giovanni Battista di Foligno.
Qui un uomo recatosi presso il reparto di Urologia, presentandosi privo sia della prenotazione che della documentazione necessaria, quando si era visto rispondere che non poteva ottenere immediatamente la prestazione richiesta, aveva colpito con un pugno al volto l’infermiera. Ancora una volta una donna vittima di violenza in ospedale.
A quel punto un medico era intervenuto in soccorso dell’infermiera ma l’aggressore, un 60enne, aveva colpito anche lui con un calcio. Un’aggressione gravissima che aveva determinato diversi giorni di prognosi per i due malcapitati. Ora, con il nuovo caso di molestie all’ospedale di Perugia ai danni della specializzanda, sembra ripetersi un doloroso copione.