Quest’anno, le protagoniste sono donne a Umbria Jazz, che celebra la musica con un tocco speciale rappresentato da cantanti eccezionali, voci femminili che arricchiscono il festival. La kermesse, nota per la sua ricca tradizione di artisti straordinari, vede protagoniste alcune delle voci femminili più influenti e talentuose del panorama musicale contemporaneo. Da Fatoumata Diawara a Veronica Swift, queste artiste rappresentano un ponte tra culture diverse e stili musicali, arricchendo la manifestazione con esibizioni imperdibili.

Tutte le donne di Umbria Jazz 2024, da Fatoumata Diawara a Somi: un ponte musicale tra Africa, Europa e America

L’arrivo di Fatoumata Diawara a Umbria Jazz aggiunge un valore inestimabile alla manifestazione. L’artista africana, portavoce di un continente giovane e in crescita, si esibirà domani, giovedì 18 luglio, all’Arena Santa Giuliana. Questo spazio, dedicato ai grandi eventi, ha già ospitato esibizioni di altri artisti internazionali nei giorni scorsi.

Diawara, conosciuta per il suo rispetto delle tradizioni africane e per il suo sguardo rivolto al futuro, ha collaborato con alcune delle star più importanti del panorama musicale mondiale, come Bobby Womack, Herbie Hancock, Paul McCartney e Roberto Fonseca. Il suo ultimo album, “London Ko”, prodotto da Damon Albarn, rappresenta un ideale ponte tra Londra e Bamako, unendo Europa e Africa non solo musicalmente.

Ad aprire la serata all’Arena sarà Somi, cantante e compositrice che fonde le radici africane con la scena jazz e soul americana. Cresciuta tra Illinois e Zambia, con genitori originari di Uganda e Rwanda, Somi ha studiato antropologia e ha conseguito un master alla Tisch School of the Arts della New York University. Il suo quinto album in studio, “Zenzile: The Reimagination of Miriam Makeba”, rende omaggio alla grande cantante e attivista sudafricana.

Lizz Wright, Hiromi e la sua Sonicwonder: un’esplosione di jazz-rock-funky

La serata di ieri ha visto l’esibizione di Lizz Wright, cantante dalla voce descritta dal New York Times come “il bourbon invecchiato in botti di legno”. Wright, già esibitasi al Festival dei Due Mondi di Spoleto, ha concluso una doppietta di concerti in Umbria. La sua voce jazz, morbida e scura, ha toccato temi come la condivisione, la guarigione, l’amore e il dolore, affascinando il pubblico di Umbria Jazz.

Accolta con grande calore dal pubblico, Hiromi si è esibita dopo Wright con la sua band, Sonicwonder. Definita come “la più dura e funky” delle formazioni della pianista giapponese, il quartetto ha presentato una miscela di jazz-rock-funky senza confini musicali definiti. Hiromi, con il suo talento che sfugge a ogni etichetta di genere, continua a stupire con la sua complessa identità artistica.

Raye incanta Umbria Jazz con il suo debutto italiano

Una vera e propria rivelazione: Raye, pseudonimo di Rachel Agatha Keen, ha fatto il suo esordio a Umbria Jazz conquistando il pubblico con la sua voce potente, il suo stile eclettico e la sua personalità magnetica. La cantante britannica, nata nel 1997, ha scelto il rinomato festival per la sua prima esibizione in Italia, incantando l’Arena Santa Giuliana di Perugia.

Il talento di Raye non è passato inosservato. Ai Brit Awards 2024, ha battuto il record per il maggior numero di candidature ottenute da un singolo artista, vincendo sei premi, tra cui artista, canzone e disco dell’anno. Questo trionfo ha consolidato la sua ascesa come una delle nuove stelle più brillanti del panorama musicale internazionale. Inoltre, Raye è già al lavoro sul suo nuovo album, che promette di essere ancora più ambizioso e personale del precedente, segno di una carriera in continua crescita.

Raye non è solo una cantante di talento, ma anche un’artista completa e coraggiosa. Nei suoi testi affronta temi delicati e attuali, come il razzismo, l’ansia, le dipendenze e la violenza sessuale. Nel video di “Ice Cream Man” mette in scena la violenza sessuale subita da un produttore musicale, trattando l’argomento con una sincerità disarmante. Anche nel brano “Body Dysmorphia” parla delle sue preoccupazioni legate all’aspetto fisico, diventando un esempio e una voce importante per le nuove generazioni.